1. Tempi
stretti per la commissione sui cicli
La commissione presieduta da Giuseppe Bertagna
ha completato gli incontri con gli esperti
e i rappresentanti dell'associazionismo
scolastico, e dovrebbe concludere i suoi lavori entro la prima
meta'
di novembre. Sembra che il ministro
Moratti abbia chiesto alla
commissione di accelerare al massimo i tempi, anche
perche' dalle scuole e dalle famiglie giungono
segnali di inquietudine per la perdurante
incertezza sulle prospettive. E lo stesso
apparato
amministrativo centrale del Ministero, in mancanza
di indicazioni
operative legate ad un orizzonte strategico chiaramente definito,
su
alcuni fronti gira a vuoto. Ma prima di stendere il rapporto
finale,
la commissione intende acquisire anche il parere delle piu' importanti
riviste scolastiche, ai cui direttori e' stato
inviato in questi
giorni un questionario, da riempire e restituire entro
la fine di
ottobre. Il rapporto dovrebbe quindi essere consegnato non piu'
tardi
del 15 novembre, e costituira' un importante elemento di
riferimento
per le proposte che il ministro presentera' agli
"Stati generali"
della scuola.
2. Riforma: le ipotesi sul tavolo/1
In vista della stesura del rapporto finale, la commissione sui
cicli
sta approfondendo alcuni importanti problemi, la cui soluzione
dovra'
essere trovata nel quadro degli indirizzi presentati dal ministro
al
Parlamento nel mese di luglio. Vediamo quali sono i dossier aperti:
DURATA DEGLI STUDI: verrebbe confermata in 12 anni complessivi, ma con
una scansione 8+4 in luogo di quella 7+5 prefigurata nella legge n. 30
sul riordino dei cicli. Occorre decidere se il ritorno alla scuola
di base di otto anni significa anche il ripristino dell'articolazione
5+3 (scuola primaria o elementare, e scuola media), oppure se si va
verso la predisposizione di un "ottennio" unitario.Un
ulteriore problema, che incide anch'esso
sulla durata degli studi, e' costituito
dall'ipotesi di considerare la frequenza della scuola
dell'infanzia triennale come "credito" da utilizzare per
ridurre di un anno la durata complessiva degli
studi (da 12 a 11). E, come abbiamo gia'
riferito (v. "TuttoscuolaNEWS n. 13), non e' affatto detto
che tale "credito" possa essere speso per consentire
l'iscrizione degli allievi al secondo anno della scuola di base, visto
che la commissione sembra preferire una formulazione piu'
elastica.