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Come si diventa una G. E. L. A.
Presentazione del corso
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Programma del corso | |
Parte generale | |
Parte legislativa |
Nello svolgimento dei corso dovranno essere esplicitati per ogni materia di riferimento i compiti specifici delle guardie ecologiche. La durata del corso è di 80 ore di cui almeno 60 riservate alla parte teorica e le restanti per uscite ed esercitazioni pratiche. Per quanto riguarda la parte legislativa saranno maggiormente trattate le normative su cui alle Gev verrà conferito il potere di accertamento. Le uscite e le esercitazioni pratiche da effettuarsi coi docenti, coi vigili provinciali e con le guardie ecologiche già attive e di provata esperienza sono finalizzate ad approfondire la conoscenza diretta del territorio e le relative problematiche ambientali, all'uso degli strumenti ed alle tecniche di rilevamento, all'esercizio nella compilazione di verbali di accertamento e di rapporti di servizio e di segnalazione. Nel rispetto delle modalità stabilite dalle Province e fatte salve le prescrizioni di legge, l'accesso hai corsi è aperto a tutti i cittadini, deve essere esclusivamente richiesto il possesso dei requisiti necessari per la nomina a guardia giurata. Per l'accesso hai corsi è data la priorità alle aspiranti Gev che abbiano già effettuato un periodo di apprendistato presso un Raggruppamento provinciale esistente ed operante nei termini stabiliti, 60 ore di attività o 12 uscite, tenendo conto delle esigenze di copertura territoriale della vigilanza ecologica. L'esame teorico-pratico si svolgerà davanti alla Commissione nominata dalla Provincia ai sensi dell'art. 4 della L. R. n°23/89. Consisterà in una prova scritta di risposta a quesiti pre-definiti sulle materie oggetto di insegnamento scelti dalla Commissione, nella compilazione di un fac-simile di verbale di accertamento e/o di rapporto di servizio o di segnalazione e/o di denuncia all'autorità giudiziaria ex art. 331 c. c. p., nonché in un colloquio volto ad accertare le attitudini e la preparazione relazionale e comportamentale dei candidati. |
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Il corso prevede una serie di lezioni teoriche e pratiche sui seguenti argomenti:
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PARTE GENERALE |
a) Nozioni generali di ecologia e principi dello sviluppo sostenibile |
Concetto di ecosistema, di biocenosi, di catena alimentare, di piramide ecologica, di popolazione. Concetto di sviluppo sostenibile e di capacità di carico degli ecosistemi; |
b) Ambiente nei singoli elementi |
Aspetti geologici, geomorfologici, idrologici ed idraulici e relative alterazioni indotte al suolo e suo inquinamento; rifiuti; inquinamento idrico; |
c) Ambiente naturale come sistema: |
Flora e vegetazione, micologia, fauna, habitat e aree Protette; |
d) Inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo |
Fonti, modalità di diffusione, effetti e danni per l'uomo e l'ambiente, principali tecniche di depurazione e antinquinamento; |
e) Cenni di pianificazione territoriale e paesistica e lettura della cartografia; |
f) Nozioni di educazione ambientale e sua strutturazione.
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PARTE LEGISLATIVA |
a) Inquinamento idrico e spandimento agronomico dei liquami |
Decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 "Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento dai nitrati provenienti da fonti agricole. |
Leggi e direttive regionali correlate. |
L. R. 24 aprile 1995, n. 50 "Disciplina dello smaltimento sul suolo dei liquami provenienti da insediamenti zootecnici e dallo stoccaggio degli effluenti d'allevamento" e sue modifiche; |
b) Smaltimento dei rifiuti |
Decreto legislativo 5 febbrai 1997, n°22 "Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi", modificato ed integrato dal Decreto legislativo 8 novembre 1997, n°389. |
L. R. 12 luglio 1994, n°27 "Disciplina sullo smaltimento dei rifiuti" e successive modifiche. |
c) Risorse idriche, difesa del suolo e polizia forestale |
TU 1775/1933 sulle acque. Vincolo idrogeologico R. D. L. 30/12/1923, n°3267. Prescrizioni di massima e di polizia forestale. L. 18 maggio 1989, n°183 "Norma per il riassetto organizzativo e funzionamento della difesa del suolo". L. R. 19 luglio 1991, n°17. |
Legge 5 gennaio 1994, n°36 "Disposizioni materia di risorse idriche". Legge 5 gennaio 1994, n°37 "Norme per la tutela dell'ambiente e delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche. |
d) protezione della natura e aree protette. |
L. R. 24/11/1977, n°2 "Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale, Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura-disciplina della raccolta dei prodotti del sottobosco". L. R. 2 aprile 1988 n°11 "Disciplina dei parchi regionali e delle risorse naturali" e successive modificazioni. Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatica. D. P. R. 8 settembre 1997, n°357 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche". |
e) Regolamentazione della raccolta dei prodotti spontanei della terra. |
L. R. 2 settembre 1991, n° 2, "Disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nel territorio regionale in attuazione della legge 16/12/85 n°752" e sue modifiche. |
L. R. 2 aprile 1996, n°6 "Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Applicazione della L. 23 agosto 1993, n°352". |
f) Pesca ed attività venatoria. |
L. R. 22 febbraio 1993, n°11 "Tutela e sviluppo della fauna ittica e regolamentazione della pesca in Emilia-Romagna". |
Legge 11 febbraio 1992, n°157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio". L. R. 15 febbraio 1994, n°8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria" e successive modificazioni. Regolamento regionale 6 aprile 1995, n°21 "gestione faunistico-venatoria degli ungulati in Emilia-Romagna. |
g) Protezione civile ed emergenze di carattere ecologico. |
L. R. 19 aprile 1995, n°45 "Disciplina delle attività e degli interventi della Regione Emilia-Romagna in materia di protezione civile". |
Principali rischi, coordinamento e ruolo degli enti nelle attività di protezione civile. |
h) Pianificazione territoriale, tutela del paesaggio e del verde urbano. |
Cenni al Piano territoriale paesistico regionale e alla pianificazione urbanistico territoriale provinciale e comunale. Regolamenti del verde urbano e ordinanze sindacali in materia di tutela dell'ambiente. |