Teano, ricordato il celebre incontro
Alle
celebrazioni per il 135° anniversario
era
presente anche il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra
Ricordato l’incontro di Teano tra
Garibaldi e Vittorio Emanuele
Dopo
il saluto del sindaco di Teano e dei Rappresentanti delle Associazioni
organizzatrici, i tre relatori hanno ampiamente illustrate i temi di loro
pertinenza -a volte con episodi completamente inediti- soffermandosi sui valori
di unità e di solidarietà scaturenti da una memoria storica così ricca e
pregna di idealità, ricevendo unanime consenso dei presenti.
Con
la costante presenza delle Autorità Civili e Militari, le manifestazioni si
sono variamente articolate. Fra l’altro, è stata celebrata una messa solenne
nella Cattedrale di Toano da M.S.E il Vescovo Francesco Tommasiello che, nella
sua omelia, ha approfondito con acume del come nella comunità e nella
solidarietà i fini religiosi e quelli civili siano inscindibili. Inoltre un
grande corteo si è recato a deporre una corona di alloro al Monumento dello
storico incontro, dove sono state pronunziate le allocuzioni delle autorità ed
è stata data lettura dei messaggi dei discendenti di Casa Savoia, del Conte di
Cavour e del Generale Garibaldi. La
prof.ssa Gemma d’Ambra, nella qualità di segretario generale del Centro di
Ricerche Storiche d’Ambra, ha letto il messaggio a lei affidato da Giuseppe
Garibaldi jr., unico discendente maschio della celebre coppia Anita e Giuseppe. I
concerti della Fanfara dell’ Arma dei Carabinieri, di quella dei bersaglieri e
della Banda Nazionale della Marina Militare, sono stati la degna cornice delle
importanti celebrazioni.
Ma
il momento più toccante ed emotivamente coinvolgente è stato quando- con
grande maestrìa e partecipazione- la fanfara della 8° Brigata «Garibaldi» di
Caserta ha suonato il famoso Inno di Garibaldi (Si
scopron le Tombe) , subito dopo la deposizione di una corona di alloro sulla
lapide che ricorda la sconfitta dell’ultimo drappello borbonico a S. Giuliano
di Teano
Complimenti
a tutti gli organizzatori e sostenitori dell’iniziativa. Di seguito, Il messaggio di Giuseppe Garibaldi jr. in occasione del
135° anniversario dello storico incontro di Teano tra Vittorio Emanuele II e
Giuseppe Garibaldi.
« Sono veramente dispiaciuto di non poter essere
presente in occasione di questo vostro incontro in ricordo di un indimenticabile
vicenda risorgimentale. Questi sacri luoghi legati a tale memoria, potrebbero
oggi simboleggiare o significare, un altro incontro atteso, l’incontro tra le
genti. La vera stretta di mano tra nuovi e sani uomini del sud e nuovi e sani
uomini del nord. « A dispetto di recenti e sempre più patetiche teorie
politiche, se anch’io ho ben capito il vero significato dei più autentici
messaggi lasciato dal mio illustre antenato, è proprio l’ora di far nascere
gli italiani nuovi, gli uomini per i quali gli ideali di vita veri, sono quegli
stessi che Garibaldi scrisse non con la sciabola,
ma con l’animo, con l’intelligenza, l’impegno e la coerenza. Perché
si tratta di valori inalienabili per uomini di qualsiasi parte del mondo, valore
strettamente legati alla pacifica sopravvivenza nel progresso e nella civiltà.
« La
nuova schietta, autentica stretta di mano, dovrebbe consistere a mio avviso, in
un patto tra gentiluomini per
guerreggiare pacificamente ma con grande determinazione, le nuove battaglie per
la giustizia sociale, per la convivenza civile nel rispetto della vita umana,
delle persone. Per il rispetto dei più anziani nei confronti delle più giovani
generazioni, di quello dei giovani verso gli anziani. Per il rispetto di un
mondo, quello della natura in enorme e tragico pericolo, cominciando ad
occuparsi del più piccolo avvenimento che circonda la vita di ogni cittadino
del duemila.« Già perché tra quattro siamo nel duemila, e potrebbe sembrare
di averne ancora bisogno, di un Garibaldi. No, oggi Garibaldi non tornerebbe più,
lui la sua parte l’ha fatta a suo tempo. Oggi tocca a noi. Il ricordo deve
essere un grande stimolo e che lo sia, ognuno può essere un buon garibaldino,
con un po’ di buona volontà. Un esercito di onesti e di entusiasti, che
proprio da queste vivissime terre, può diventare un esercito travolgente non di
mille ma di centinaia di migliaia di garibaldini di una nuova operosa, verde,
azzurra, incantata bella Italia». – Giuseppe Garibaldi jr.
Caterina Sepe
(quotidiano
“Il Golfo”, 31 ottobre 1995, pag.16)