Russia e Repubblica Napoletana
Nino d'Ambra nella piazza di Tienanmen a Mosca. |
Da
“Il Mattino” del 20/04/06,
pag.42. |
Missione
russa sulle tracce di un giacobino |
D’Ambra, settanta anni, figlio di Domenico, che fu anche
valente avvocato e uomo di punta del Partito socialista e assessore a
Napoli; fratello di Rocco, avvocato, tra i principali organizzatori
delle Quattro Giornate, muove per i suoi viaggi da Forio. Qui nel 1977
fondò, infatti, il Centro di ricerche storiche d’Ambra. Da quasi
trent’anni, in nome e per conto di questo Centro che ha una bella sede
nel palazzo di famiglia, di fronte alla chiesa di San Vito, e nel quale
operano la moglie Gemma, docente, e la figlia Rosa, universitaria,
l’avvocato ha una regola rigida: niente finanziamenti. Perché il
Centro d’Ambra, aperto a tutti gli studiosi, non ha mai richiesto
contributi finanziari. E questo è certamente un primato inossidabile.
La «Biblioteca1799» ha un patrimonio di libri (oltre diecimila volumi)
e di documenti antichi (circa settemila), frutto di ricerche storiche
mirate in tutto il mondo, un vanto non soltanto per Forio che va fiera
di questo mecenate moderno che ha gentilezza antica. Muovendo proprio
nella direzione del 1799 d’Ambra ha voluto recentemente mettersi sulle
tracce del passaggio napoletano di quell’«enfant prodige» della
politica rivoluzionaria che fu Marc-Antoine Jullien detto «Jullien de
Paris».
L’avvocato cercava, in particolare, atti nei quali risultasse
che Jullien, nel brevissimo periodo della sua attività di segretario
generale della neonata Repubblica Partenopea, si era occupato anche di
«cose ischitane». Ha fatto centro, come per la ricognizione a Pechino
in cerca dei quadri dipinti dal missionario campano Matteo Ripa
(1682-1746) noto, soprattutto, per aver fondato a Napoli il Collegio dei
cinesi da cui deriva l’Istituto Universitario Orientale, oltre che per
il suo diario in tre volumi sulla storia della Fondazione della
Congregazione e del Collegio dei cinesi. L’immenso «Fondo Jullien»,
ceduto nel 1929 da George Bourgin ai fondatori dell’istituto di Mosca
che diventerà l’Istituto del marxismo-leninismo, è stato studiato
nel tempo da molti storici, da Carlo Pancera a Robert Palmer, Mario
Battaglini, Eugenio Di Rienzo, autori di interessanti pubblicazioni sul
politico che già a 14 anni frequenta le riunioni di Palais Royal che
preparano l’assalto alla Bastiglia. D’Ambra, di ritorno da Mosca, si
considera soddisfatto per la sua parte di curiosità. In un faldone che
si riferisce all’attività di segretario generale della Repubblica
Partenopea, ci sono verbali firmati Jullien che riguardano, per esempio,
la registrazione della presenza di delegati di Ischia e di Forio
all’insediamento del governo provvisorio. «Ci sono anche verbali -
dice d’Ambra - che registrano le pressanti richieste del Comune di
Pozzuoli per rivendicare da Ischia e da Procida il pagamento di una
sorta di pedaggio per il traffico di merci e altro attraverso il porto e
il suolo puteolano. Un ticket, in altre parole. Si vede che è storia
antica questa voglia di Pozzuoli di pretendere un pedaggio dagli isolani».
(Nino
Masiello, “Il Mattino”, del 20.04.06, pag.42) |
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