Il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra esprime profondo
rammarico,”storico e culturale”, nell’apprendere che il Comune di Ischia,
con improvvida iniziativa, si accinge a cambiare il toponimo da “Piazza Antica
Reggia” in “Piazzale Antica Reggia di Ferdinando II di Borbone”. Sì,
proprio quel Ferdinando II (1810-1859) che nel settembre
1848 a
Messina fece bombardare la popolazione siciliana che richiedeva libertà e
condizioni di vita migliori, tanto che è stato affidato alla storia con il noto
soprannome di “Re bomba” ; che nel 1850 abolì la libertà di stampa; che il
15 maggio 1848 ordinò ai suoi fucilieri di sparare sui trecento ischitani (e su
altri) che avevano aderito ad una manifestazione di protesta contro il suo
regime oppressivo ( capeggiati da Giuseppe Pezzillo di Forio – che in tale
circostanza morì eroicamente assieme ad Aniello d’Ambra – e Luigi Manzi di
Casamicciola); che nel 1857 fece massacrare senza pietà Carlo Pisacanee i suoi compagni (
La Spigolatrice
di Sapri); che dopo aver concesso
la Costituzione
il 29 gennaio 1848, non si vergognò di fronte all’Europa di abolirla pochi
mesi dopo. Infine lo statista britannico W. E. Gladstone, nel 1851, dopo aver
visitato le carceri borboniche, ebbe a giudicare il sistema di governo di
Ferdinando II con la famosa espressione “la negazione di Dio”.
Domenica 18 settembre 2005, con inizio alle ore 20,
presso la sede del Centro d’Ambra (Forio, Via S. Vito n.56), vi sarà un
incontro di perdono e di ricordo dei martiri per
la Libertà
ischitanimassacrati dai Borbone:
-Sacerdote Antonio de Luca, Sindaco
del Comune di Ischia (antesignano storico del Sindaco Brandi), impiccato a
Procida il 15 giugno 1799;
-Francesco Buonocore, capitano del
Castello d’Ischia e proprietario del futuro Palazzo Reale d’Ischia(maggiore
oltraggio postumo non poteva ricevere!): impiccato aProcida il 1° giugno 1799;
-Sacerdote Gaetano Morgera di Forio,
impiccato a Piazza Mercato a Napoli il 22 ottobre 1799;
-Giacinto Calise, marinaio di Forio,
impiccato a Procida il 1° giugno 1799;
-Leopoldo d’Alessandro di Barano,
impiccato a Procida il 1° giugno 1799;
-I tre Ufficiali della Repubblica
Napoletana “ospiti” delle carceri ischitane, Pasquale Battistessa,
Agamennone Spanò e Giuseppe Schipani, impiccati nel luglio 1799 sulla spiaggia
dei pescatori ad Ischia Ponte.
-A parte i tanti perseguitati,
carcerati, esiliati, feriti e mutilati. Senza dimenticare i numerosi martiri
procidani.
«…..
Perdona loro, perché non sanno quello che fanno!».
Tutti gli interessati sono invitati a partecipare.Chi volesse prendere la parola può contattare, anche telefonicamente
(081/997117), l’avv.Nino d’Ambra, coordinatore dell’incontro.
Al mattino di domenica
18, sui balconi del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra, verranno esposte a
mezz’asta le bandiere della Repubblica Italiana e della Repubblica Napoletana.