Memoria Storica e Memoria Biologica
Gruppo di ascolto al Centro d'Ambra |
Gli incontri culturali del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra
Giovedì scorso un folto pubblico ha partecipato ad una serata all’insegna dell’ approfondimento scientifico su un tema di grande interesse e attualità. senza trascurare un’affascinante incursione nella storia isolana.
E proprio lì, dove sono raccolte tante
testimonianze del nostro passato, dove il susseguirsi di incontri e di
iniziative culturali risveglia l’interesse per la storia e sottrae
all’oblio, restituendoli a,,e memoria collettiva, personaggi e ambienti
perduti di questo lembo di terra circondato dal mare, non poteva trovare più
naturale accoglienza un convegno sulla memoria, nella sua duplice accezione,
biologica e storica. Un omaggio del Centro di Ricerche
Storiche d’Ambra a quei meccanismi complessi, dai delicatissimi equilibri, che
consentono al cervello umano di incamerare dati e informazioni della più
diversa natura e provenienza, trasformandoli in un patrimonio di conoscenze
individuali unico ed irripetibile.
Per una volta, la storia ha ceduto il posto d’onore alla scienza, le
cui acquisizioni, comprese le più recenti, sono state oggetto
degli ampi ed esaurienti interventi dei due esperti relatori del
convegno, il dottor Crescenzo Di Spigno,
dirigente dell’Unità operativa Assistenza Anziani del distretto sanitario di
Ischia, e il generale medico Pietro Paolo
Castagliuolo, già Capo del Corpo sanitario
dell’aeronautica militare italiana.
Da perfetto padrone di casa, innamorato da sempre della storia isolana
al cui approfondimento si dedica con crescente entusiasmo, Nino d’Ambra ha
introdotto i suoi ospiti ricordando, con pochi essenziali tratti, le figure di
diversi medici illustri. Uomini che fornirono un contributo importante, spesso
ancor attuale, allo sviluppo della scienza medica nell’ambito della Scuola
Napoletana, una delle più prestigiose dell’intera Europa. Ad aprire la
carrellata sui medici ischitani del passato Giovanni da Casamicciola, professore di medicina e di farmacia fin
dalla fondazione dell’Università di Napoli nel 1274, dove svolse attività
didattica per vent’anni. E, con un balzo di qualche secolo, ecco concentrarsi
l’attenzione su Gaetano Conte,
termalista, autore di vari libri, che
aveva descritto scientificamente la distrofia muscolare ancor prima di Duchaine, conosciuto come lo scopritore ufficiale della terribile
malattia progressiva che ancora aspetta l’individuazione di una cura efficace.
E il folto gruppo di medici del secolo scorso comincia con Giuseppe Capuano, di
Forio, direttore della Clinica ostetrica
dell’Università di Napoli, divenuto famoso in tutta Italia per aver seguito
la regina Margherita fin dall’inizio della difficile gestazione del futuro
re Vittorio Emanuele III, che vide la luce proprio a Napoli. Sempre foriano fu
uno dei maggiori chirurghi dell’Ottocento, Giovanni
Castellaccio, tra i più quotati esperti europei negli interventi sui
tumori. E dal 1836 Castellaccio pubblicò per diversi anni un giornale medico, Il
Severino, la cui raccolta completa si trova presso il Centro d’Ambra, dove
è consultabile.
Dulcis in fundo, la
rievocazione storica di Nino d’Ambra non poteva non soffermarsi sulla figura
di Tommaso Cigliano,
illustre omeopata discepolo di Hannemann, per il quale l’Università di Napoli
creò la prima ed unica cattedra di Omeopatia fondata a livello mondiale.
conclusa la coincisa ma ricca rassegna dei più famosi medici ischitani
del millennio, si entrava nel vivo della parte scientifica del convegno con la
relazione di Di Spigno, incentrata sul tema Come
prevenire e combattere la perdita della
memoria. Un intervento molto ampio ed accurato, porto al numeroso ed
interessato pubblico presente con un linguaggio che, senza tradire il vrigore
scientifico della materia, è risultato comprensibile ed accessibile anche ai
profani, grazie alla capacità divulgativa del relatore.
Il lungo viaggio tra i percorsi della memoria di Di Spigno è partito
dalla descrizione del funzionamento, tanto complesso quanto affascinante,
dell’area del cervello umano riservata proprio all’immagazzinamento dei dati
provenienti dall’esterno e alla loro conseguente elaborazione e conservazione.
Da questa premessa necessaria, si è passati all’esame delle cause e delle
conseguenze della degenerazione di questa delicatissima funzione che è la
memoria, con supporto di diapositive a colori che hanno contribuito visivamente
ad accentuare la chiarezza dell’esposizione. Tuttavia, a beneficio dei
presenti, non si è trattato solo di una spiegazione scientifica, ma Di Spigno
si è soffermato sulle piccole accortezze quotidiane da adottare per limitare la
perdita di memoria e combatterla quando, specie con l’avanzare dell’età, si
trasforma in un processo inevitabile, ma che può essere
comunque gestito e limitato. L’esercizio, innanzitutto, è uno degli
antidoti più efficaci alla perdita di memoria, da coltivare con costanza e
continuità per ottenere risultati soddisfacenti in qualunque età della vita.
Anche partendo
dalla sua esperienza professionale, Di Spigno ha dedicato uno spazio
considerevole della sua relazione alla patologia che influisce in modo decisivo
sulla perdita progressiva della memoria,ovvero il morbo di Alzheimer, sempre più
diffuso in relazione all’aumento dell’età media della popolazione. Di
Spigno ha illustrato i sintomi e le tecniche utilizzate per la diagnosi,
sottolineando che, se accertata precocemente la malattia, è possibile
intervenire con i farmaci più moderni con buoni risultati, anche se non
risolutivi. E non ha mancato di ricordare, il relatore, le notevoli implicazioni
non solo sanitarie, ma anche socio-assistenziali di questa patologia che, per le
sue caratteristiche, coinvolge direttamente ed in modo quasi totalizzante non
solo il malato, ma anche l’intero nucleo familiare in cui è inserito
Passando da una
trattazione generale a una riflessione più legata alla specifica realtà
isolana, il dirigente dell’Unità Assistenza Anziani dell’Asl ha proposto
una serie di dati sulla realtà sanitaria della popolazione anziana
dell’isola.
A tirare le conclusioni della serata dedicata alla memoria, provvedeva
subito dopo il generale medico Castagliuolo, specialista in
otorino-laringoiatra, che completava la descrizione dei vari aspetti connessi
alla conoscenza della memoria biologica, adattandosi alla perfezione agli
intenti divulgativi della serata, non senza suscitare curiosità tra il pubblico
eterogeneo ed interessato, quale è quello che tradizionalmente segue gli
appuntamenti del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra. Dove, a quanto
pare, il convegno dedicato alla memoria è destinato a non rimanere
un’eccezione sul fronte dell’approccio alla scienza, visto che è già in
programma un incontro finalizzato ad approfondire la conoscenza della figura di Charles
Darwin e della sua rivoluzionaria teoria sull’evoluzione della specie.
[Isabella Marino, Il Golfo del
5/05/2000]