ISCHIA RIZZOLI, ACQUA POTABILE

“ IL GOLFO” quotidiano di Ischia e Procida  n.70 del 26 marzo 1993

  Ischia e le sue acque del sottosuolo

  L’ing. d’Ambra pioniere della ricerca dell’acqua potabile

Conseguenzialmente  si deve dare merito al cav. Rizzoli di aver dato il primo vigoroso impulso affinché Ischia diventasse meta turistica d’elite

  di Virgilio Pulicati

  FORIO- Sono in molti, in Forio, a ricordare una fontanina pubblica che esisteva, nel 1950, in via Cava delle Pezze, ma sicuramente solo pochi conoscono la sua storia. Per capire l’importanza della disponibilità di acqua in quell’anno, è necessario ricordare, per i più giovani, che l’acquedotto, realizzato dalla Cassa per il Mezzogiorno, entrò in esercizio otto anni dopo, con la posa della condotta sottomarina (1958). In tutto il territorio dell’isola d’ Ischia ( 4632 ettari ) costituito in maggior parte di materiali vulcanici, poche sono le sorgenti potabili e tutte quante di ridotta portata, in totale circa 170 litri al minuto, ben poca cosa: 250 metri cubi giornalieri. Tra le più importanti ricordiamo il bacino di Buceto con le due sorgenti principali cosiddette: “Militare” e “Municipale”, la sorgente di Piellero, a Forio, quella di S. Ciro al Ciglio.    La sorgente di Nitrodi, pur avendo delle straordinarie proprietà medicamentose e una portata giornaliera di circa 450 metri cubi , per la sua temperatura (19 gradi), anche se batteriologicamente  pura, non è stata riconosciuta potabile. Citiamo, infine, la sorgente del “Pantano” che ha dato origine al nome del comune di Serrara- Fontana, ma che a causa di una frana, ironia del destino, è scomparsa per sempre.

    Da secoli per gli abitanti isolani si rendeva, quindi, indispensabile immagazzinare l’acqua proveniente dalle precipitazioni dell’autunno-inverno in capaci cisterne per poter sopravvivere nel periodo estivo. I più fortunati utilizzavano i pozzi che, tuttavia, risultavano più o meno salmastri. Per raffigurare la gravissima crisi di acqua che affliggeva l’intera isola, vogliamo ricordare un personaggio molto noto a Forio, arguto ed intraprendente: Giovanni detto «lo zuozzo» che vendeva l’acqua del “Serino” a dieci lire al bicchiere, acqua che, tramite il corriere, si faceva portare in damigiane da Napoli, con uno dei pochi battelli, il “Peppino” che trasportavano merci da Napoli ad Ischia in quel periodo. Ebbene vogliamo rendere onore al merito all’ ing.Vincenzo d’Ambra (fratello del noto avv. Nino d’Ambra), pioniere nel campo delle trivellazioni del sottosuolo dell’isola, che se a sue spese, senza il contributo di chicchessia, effettuò delle perforazioni alla ricerca di acqua potabile nell’immediato dopoguerra. Con sonde a percussione, in quel tempo non esistevano le moderne macchine a rotazione, realizzò tre pozzi profondi oltre 100 mt; nella località Baiola in Forio, e mise in esercizio un impianto di estrazione di acqua, non esistevano ancora le potenti pompe sommerse attuali, con una portata di circa mille metri cubi giornalieri.    Si deve all’operosità, all’ingegno di questo benemerito concittadino se non solo si realizzò la prima fontana pubblica di Forio, appunto quella di Cava delle Pezze, ma i suoi pozzi permisero la costruzione della prima grande, moderna Azienda alberghiera dell’isola: il complesso Rizzoli di Lacco Ameno. Infatti un’ acquedotto di circa tre chilometri, partendo dai pozzi di Baiola, ha rifornito per diversi anni, fino all’entrata in funzione dell’acquedotto Campano, il prestigioso Centro termale, e fatto zampillare la bellissima fondata ornamentale di piazza S. Restituta quale segno di abbondanza di quell’acqua potabile di cui Ischia è poverissima. Conseguenzialmente si deve dare merito al Cav. Rizzoli di aver dato il primo vigoroso impulso affinché Ischia puntasse verso un turismo più qualificato, dotò le Terme Regina Isabella di modernissime attrezzature, costruì sontuosi alberghi ponendo Lacco Ameno all’ avanguardia del termalismo nazionale; si può dire che, quella di Rizzoli, fu l’iniziativa pilota che aprì una nuova era per tutta l’isola.

    Rizzoli organizzò decine di congressi nazionali e internazionali con oggetto l’idrotermalismo di Ischia. Fece conoscere Ischia in Italia e al mondo attraverso la pubblicità, ma soprattutto con scritti sui più importanti quotidiani e settimanali italiani ed esteri, per propagandare l’isola fece realizzare, dalla sua casa Cinematografica un film intitolato «Vacanze ad Ischia» che ebbe un successo enorme sia in Italia che all’estero. Tenacemente lottò per il progetto dell’acquedotto sottomarino sfruttando le sue conoscenze parlamentari, consapevole che la valorizzazione dell’isola sarebbe avvenuta solo al completamento di questa opera senza la quale l’industria alberghiera e quella del termalismo non avrebbero certamente raggiunto le proporzioni di oggi.

   Col senno del poi c’è da chiedersi come sarebbero andate le cose senza l’acqua dei pozzi del nostro ing.Vincenzo dAmbra[1911-1983] che permise la realizzazione del complesso Rizzoli. Sempre a proposito di questi pozzi di Baiola, è necessario accennare ad un esempio verificatasi molti anni dopo e precisamente nel 1972, quando i tecnici della Cassa per il Mezzogiorno, nel tentativo di fronteggiare, in certo qual modo, la carenza di acqua dei mesi estivi ( le difficoltà di approvvigionamento si verificarono già da alcuni anni), attivarono uno dei pozzi di Baiola, ma purtroppo senza effettuare nessun trattamento preventivo di correzione e miscelazione, immisero l’acqua direttamente nel serbatoio che alimentava l’abitato di Forio. Dal punto di vista quantitativo i risultati furono ottimi, ma l’acqua di questo pozzo, pur essendo batteriologicamente pura, diede adito alle proteste della cittadinanza e l’impianto fu in fretta e furia smantellato. Peccato, non bisognava fermarsi ma utilizzare queste acque adottando i mezzi che la moderna tecnica e la scienza mette a disposizione per renderle potabili al cento per cento.

    Per concludere, l’ing. d’Ambra, con il suo lavoro di avanguardia rischiando in proprio, ha contribuito non poco al progresso economico e allo sviluppo turistico dell’isola d’Ischia e deve essere conosciuto e ringraziato dalle popolazioni isolane.

 

                                                       Virgilio Pulicati