Androne del Centro di Ricerche Storiche d'Ambra |
Il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra
DA FORIO PARTE L’INVITO AD AMARE DI
PIU’ LA CULTURA
Di fronte all’ingresso
secondario della Basilica di S. Vito sorge a Forio un antico Palazzo. E’ la
dimora dell’avv. Nino d’Ambra, e contiene la sede del Centro di Ricerche
Storiche d’Ambra. Si tratta di un’istituzione fondata nel 1977 dallo stesso
prof. avv. Nino d’Ambra, con lo scopo di promuovere attività ed iniziative
culturali, purché non abbiano fini di lucro o mero interesse di parte. Uno dei
suoi fini principali è la promozione degli studi storici attraverso reperimenti
ed interpretazione dei documenti e delle testimonianze del passato. Si tratta di
ricerca storica svolta col metodo dello studioso francese Fernand Braundel. La
ricerca di documenti relativi ad un fatto o ad un personaggio, sia in Italia che
all’estero, produce normalmente opere storiografiche (monografie e biografie),
di cui il Centro stesso cura la pubblicazione
nella maggior parte dei casi. Fin ora, il Centro
ha pubblicato 12 volumi, che hanno notevolmente arricchito la conoscenza
della storia dell’Isola d’Ischia, grazie anche all’infaticabile opera del
fondatore, che, attraverso conferenze, incontri, dibattiti ed
iniziative culturali, ha suscitato in molti l’amore per le vicende
storiche della terra natia. Inoltre il Centro è dotato di una biblioteca di
oltre 10.000 volumi e di una collezione di documenti mirati di oltre 7.000 unità,
quasi tutti fotocopiabili, di una sezione periodici, e di una videoteca. Perciò,
esso è frequentato da molti studenti universitari, isolani e non, che vengono a
cercarvi notizie e documenti per tesi di laurea di carattere storico.
Nel corso degli anni
il Centro si è fatto promotore di varie iniziative. Memorabile è stato il
gemellaggio tra Ischia, e Calcide ed Eretria, della penisola greca di Eubea, per
ricordare che i primi abitatori della nostra isola furono i Calcidesi.
Più di 50 ischitani sono andati in visita a Calcide, accolti dalle
maggiori autorità del posto. C’è stato uno scambio di saluti e di doni, con
la promessa che i Calcidesi sarebbero poi venuti a Ischia, cosa che si realizzò
puntualmente qualche anno dopo con un ricevimento sul Comune di Forio. Si
concordò allora una successiva visita,
più solenne ed ufficiale, con il coinvolgimento di tutte le autorità isolane,
quando si sarebbe completata la ricostruzione di Villa Arbusto con la
conseguente installazione del Museo. Ora i tempi sono maturi e approfitto
dell’occasione per ricordare la promessa fatta allora e invitare le autorità
competenti a realizzarla. Mi risulta che l’avv. d’Ambra qualche anno fa si
è presentato all’attuale sindaco di
Lacco Ameno, dott. de Siano, con un programma per la manifestazione del
gemellaggio, invitando con premura il capo dell’amministrazione locale a farsi
protagonista dell’evento. Si potrebbe riprendere la proposta e realizzare
l’iniziativa di indubbio valore storico e culturale.
Mi permetto di ricordare che agli amministratori tocca occuparsi non
solo di sviluppo economico ma anche di crescita
morale e culturale dei cittadini; anzi ritengo che il bene dello spirito
si a prioritario in una società democratica. Sorto nel 1977 il Centro si è
fatto promotore, già nel ’78, di una manifestazione su “I Personaggi del
passato dell’Isola d’Ischia” che si svolse nei locali dell’allora
Circolo Nautico, con la partecipazione dei maggiori esponenti della cultura
isolana, tra cui merita particolare menzione la presenza dell’allora vescovo
d’Ischia, Mons. Diego Parodi, incuriosito soprattutto dalla storia dei
personaggi religiosi. Altra manifestazione di rilievo è quella del 1982, sempre
al Circolo Nautico, che ebbe come argomento “Garibaldi e l’Isola
d’Ischia”. Ebbe un particolare successo
sia perché era uscita da poco la biografia del grande condottiero
scritta dall’avv. d’Ambra, sia perché quella manifestazione di inseriva
nelle tante, organizzate per ricordare il centenario della morte dell’Eroe dei
due mondi. Nel 1996 al Palazzo Reale di Ischia, il Centro organizzò una mostra
sull’arte contemporanea, in particolare su John Sutherland, nella cornice di
altre manifestazioni anche di natura musicale. Nell’anno 1998, in
collaborazione con l’assessore alla cultura del Comune di Forio, il Centro ha
celebrato personaggi di rilievo della storia foriana del passato, attraverso
quattro secoli. Così nel corso principale, sulla facciata della sua casa, fu
apposta una lapide a ricordo di G. Pezzillo, eroe del Risorgimento italiano.
Prima dello scoprimento della lapide, fu presentata dall’avv. d’Ambra la
figura e l’opera dell’illustre figlio di Forio .Nel cortile della chiesa di
S. Vito, nel settembre dello stesso anno, fu collocata una lapide a ricordo
dei cittadini foriani caduti per le bombe della notte dell’8 settembre
1943. Anche quella fu un’occasione per ricordare una data relativamente
recente, estremamente dolorosa e
ancora viva nella memoria di alcuni presenti. Nella contrada Cierco è stata
apposta sulla facciata che lo vide nascere, una lapide che ricorda Padre
Cherubino Caruso da Forio, personaggio eminente dell’ordine francescano,
fondatore del convento e del tempio di S. Francesco al Vomero in Napoli. Una
bella partecipazione di frati francescani e di popolo diede la misura del
gradimento dell’iniziativa. Uguale successo ebbero la commemorazione e lo
scoprimento della lapide, nella contrada di Monterone, in onore di Mons. Onorato
Carcaterra, Vescovo francescano di Forio, noto per la sua fierezza di carattere,
che lo portò a scontrarsi con la S. Sede su un argomento delicato. La cosa non
ne ha intaccato il prestigio e Forio aspetta ancora le sue spoglie, attualmente
sepolte a Grumo Nevano. Come si vede il Centro ha svolto una funzione
insostituibile nella scoperta della storia del nostro paese e nella promozione
culturale dei cittadini. Le sue manifestazioni più recenti (come quelle su
Giordano Bruno e su Darwin) hanno registrato una buona partecipazione, ma la
gran parte della popolazione lo ignora. E questo va superato. Un bene culturale
come questo va utilizzato e goduto dal maggior numero di persone: la conoscenza
della nostra storia è uno strumento di crescita umana; essa ci aiuta a
ritrovare la nostra identità. Senza la conoscenza del passato non c’è
sicurezza del futuro e l’allargamento dei confini nazionali accresce ancor di
più l’esigenza di essere europei senza rinnegare la propria individualità,
che diventa indispensabile nell’unità delle nazioni, proprio come diverse
voci fanno l’armonia di un coro.
Coraggio, dunque,
amministratori di Forio! Facciamo qualcosa per valorizzare e far conoscere di più
il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra: in un paese di così nobili
tradizioni, come il nostro, questo non è un’opzione ma un dovere . Forse non
ci vogliono soldi, ma un po’ di fantasia per mettere su un’iniziativa utile
allo scopo. I cittadini più sensibili restano in attesa.
[ Aniello Penza, Ischia Mondo,
n. 235, del Giugno 2000]