Quinto turno, venerdì 19 novembre 2010 (Indice di Sorpresa 30,3)

BIANCO

NERO

Scacc.

Rat.

Giocatore

Ris.

Rat.

Giocatore

Ris.

1

3

Occari Maurizio

0

2

Dann Timothy

1

2

16

Simioli Stefano

0

1

Campini Marco

1

3

5

Ricci Alfredo

0

4

Poltronieri Michele

1

4

12

Solinas Roberto

1

10

Rondelli Roberto

0

5

14

Cavazzini Umberto

½

15

Bruini Andrea

½

6

6

Maietti Luca

1

18

Cavicchi Francesco

0

7

17

Trevisani Guelfo

0 F

8

Binder Andrea

1 F

8

9

Giuffrè Salvatore

1

19

Reggiani Riccardo

0

9

11

Melchiori Simone

0 F

22

Lanzoni Sergio

1 F

10

7

Maesano Marco

1

29

Turati Anelusco

0

11

28

Cartegni Aldo

0

26

Brugnatti Elvo

1

12

20

Capitanelli Alberto

0

27

Ferrari Franco

1

13

25

Taglietti Gianluca

0 F

13

Ricci Roberto

1 F

14

21

Bersanetti Luca

0

24

Rossi Stefano

1

15

23

Menegatti Vittore

1

30

Mazzetto Fabio

0

Ed ecco che si è concluso anche il penultimo turno di questo sociale 2010. La classifica delineatasi dopo di esso fornisce già, come dato matematico, il ristretto gruppo di coloro che possono vincerlo: il prossimo Campione sociale non potrà essere al di fuori del terzetto Dann, Campini. Poltronieri.

In prima scacchiera, io cercavo di fermare la marcia di Timothy, il capolista che dopo quattro turni conduceva a punteggio pieno. Tim, scegliendo la difesa dei Due Cavalli, decideva di offrire un Pedone in cambio di una maggiore iniziativa. Ne è scaturita una posizione dalle caratteristiche che io avevo già incontrate varie volte: il Bianco deve giocare con molta attenzione, cercando di completare rapidamente lo sviluppo (cosa tutt’altro che facile), mentre il Nero deve far valere il dinamismo dei propri pezzi. Nella partita contro Dann non sono mai riuscito a rimontare il compenso dinamico che il Nero aveva ottenuto in cambio del Pedone, e la mia posizione è rimasta in continue ristrettezze per l’intero corso del gioco; a riprova di ciò, basti pensare che alla 26^ mossa tutti i pezzi bianchi rimasti sulla scacchiera (sette) erano sulla prima traversa! Una partita condotta male dal sottoscritto che Tim ha meritatamente fatta sua. Mi rimane tuttavia un grosso rimpianto: non aver approfittato di una notevole imprecisione del mio avversario, che mi avrebbe consentito un buon disimpegno, e che avrebbe forse potuto cambiare le sorti della partita. Me lo avrebbe consentito, se avessi visto la risposta giusta (una sola mossa, completamente ignorata)!. A maggior ragione, sconfitta meritata...

In seconda scacchiera, Marco doveva faticare non poco per venire a capo di una posizione nella quale gli spunti d’attacco per lui erano veramente esigui. Stefano, col Bianco, era riuscito ad imbrigliare piuttosto bene il più quotato avversario, ed è finito in svantaggio solo in seguito alla dissennata decisione di alzare un po’ di polvere per “vedere l’effetto che fa”. Che dire? C’è chi “mura” e chi no! Altri giocatori si sarebbero accontentati di ottenere una posizione pressoché pari con il 1 del tabellone, ma il Nostro ha preferito complicarsi la vita concedendosi una mossa spettacolare quanto cattiva. Insomma, la patta non era abbastanza soddisfacente: anche nell’analisi del dopo partita è emerso che la filosofia di Ice-man si può riassumere con “Meglio perdere con onore che pareggiare con timore”. Detto fatto, lo scopo è stato raggiunto...

In terza abbiamo assistito ad una nuova dimostrazione di forza da parte di Michele, stavolta contro Ricci A., uno dei candidati alla vittoria finale. Sembra evidente che il buon Alfredo ha trattato piuttosto male l’apertura: dopo poche mosse si trovava già con uno svantaggio di sviluppo preoccupante, il Re in pericolo e una qualità potenzialmente perduta. Ma Michele, invece di accontentarsi di un doppio a due Torri che avrebbe guadagnato una qualità (troppo banale, direi quasi “plebeo”, per lui che è alla costante ricerca dello scalpo del monarca avversario), continuava a spingere sull’acceleratore dell’attacco, aprendo una colonna contro l’arrocco lungo del Bianco, e chiudendo la partita in modo brillante. Anche in questa occasione Alfredo è stato piuttosto riluttante a riconoscere la superiorità della posizione avversaria, e continuava a sostenere che la sconfitta era stata determinata unicamente dalla svista finale. Certo, quella ha aiutato, ma è innegabile che la sua posizione destasse preoccupazioni già da diversi tratti. Personalmente, la situazione che più mi ha stupito in questa partita è stata proprio il debole trattamento dell’apertura da parte di Alfredo, che di solito cura con grande attenzione lo sviluppo e l’attività dei pezzi. Desta pertanto sorpresa che sia caduto nella ragnatela tessutagli da Poltro (oltre tutto con il Bianco).

Nello scontro fra due Roberto in quarta scacchiera, Solinas aveva la meglio su Rondelli. Di quella partita ho visto poco, salvo la presenza di un piccolo tatticismo che avrebbe consentito a Solis di guadagnare un Pedone, se solo l’avesse visto. Nonostante l’occasione persa, il coriaceo Solinas ha avuto la meglio su Ronda, che sta comunque disputando un buon torneo.

In sesta, Francesco resisteva bene contro il nostro Presidente, entrando in un finale di Torri e Pedoni, con perfetta parità di materiale. La configurazione dei Pedoni era decisamente sfavorevole a Francesco, ma non consentiva grandi obiettivi d’attacco a Luca, eccezion fatta per un classico attacco di minoranza sull’ala di Donna, che il Presidente stava diligentemente portando avanti. Pur in posizione passiva, Francesco rispondeva con mosse difensive di sufficiente efficacia, compresa una, pressoché forzata, che mi sembrava sterilizzare definitivamente le possibilità di successo di Luca sul fronte occidentale. Peccato che un paio di mosse dopo, a Cavicchi sia sfuggita una banalissima inchiodatura, che gli è costata un Pedone e – soprattutto – il crollo della posizione, costringendolo all’immediato abbandono . Se Francesco si fosse avveduto di quel particolare, Luca avrebbe dovuto sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa il punto intero.

Come dicevo prima, possono aspirare alla vittoria solo i primi tre della classifica. Tim vince il torneo se ottiene almeno 1/2 punto nell’ultima partita. E bisogna aggiungere che potrebbe vincere il torneo anche in caso di sconfitta. Le differenze fra i valori dei rispettivi Bucholtz sono tuttavia troppo modeste per poter fare pronostici con un minimo di attendibilità.