Campionato Sociale 2010 – Commenti

Quarto turno, martedì 16 novembre 2010 (Indice di Sorpresa 39,3)

BIANCO

NERO

Scacc.

Rat.

Giocatore

Ris.

Rat.

Giocatore

Ris.

1

2

Dann Timothy

1

16

Simioli Stefano

0

2

1

Campini Marco

½

3

Occari Maurizio

½

3

4

Poltronieri Michele

1

9

Giuffrè Salvatore

0

4

8

Binder Andrea

0

5

Ricci Alfredo

1

5

10

Rondelli Roberto

1

6

Maietti Luca

0

6

15

Bruini Andrea

1

7

Maesano Marco

0

7

18

Cavicchi Francesco

½

11

Melchiori Simone

½

8

27

Ferrari Franco

0

12

Solinas Roberto

1

9

14

Cavazzini Umberto

1

28

Cartegni Aldo

0

10

13

Ricci Roberto

0

19

Reggiani Riccardo

1

11

24

Rossi Stefano

0

17

Trevisani Guelfo

1

12

29

Turati Anelusco

1

20

Capitanelli Alberto

0

13

22

Lanzoni Sergio

1

25

Taglietti Gianluca

0

14

26

Brugnatti Elvo

1

23

Menegatti Vittore

0

15

30

Mazzetto Fabio

0

21

Bersanetti Luca

1

Prima di scrivere su questo quarto turno, voglio informarvi che domenica scorsa (14 novembre) il nostro Aldo Cartegni ha vinto il torneo B di Vignola! Naturalmente a lui vanno le più vive congratulazioni mie e del CSE tutto.

La partita in prima scacchiera, che vedeva di fronte uno dei contendenti alla vittoria finale (Timothy, 2 del tabellone) ed un vero e proprio outsider (quell’ice-man che al secondo turno ha battuto Poltro), ha visto la vittoria del favorito. Con una differenza di quasi 400 punti tra i due, il punteggio atteso secondo la tabella elo era di 0,92 per Tim. E questi ha rispettato il pronostico, anche per via di uno svarione di Stefano, che ha portato un Cavallo in una posizione quanto mai infelice. Ciò consentiva una mossa d’Alfiere, tanto semplice quanto devastante, che Tim ha visto: inchiodato sulla propria Donna, il Cb6 di Stefano non poteva essere sottratto all’inchiodatura, ma il peggio è che anche la Donna non si poteva muovere, perché era la sola a difendere il Cavallo. Una situazione piuttosto insolita, nella quale Tim aveva diversi tempi per portare un secondo attacco al Cavallo, senza che Ice-man disponesse di uno straccio di difesa. Così questo incontro è finito abbastanza rapidamente.

In seconda scacchiera Marco C. giocava contro il sottoscritto una partita volitiva e aggressiva: la sua intenzione di vincerla era dovuta sia alla necessità di recuperare 1/2 punto in meno in classifica (perso peraltro non sulla scacchiera ma per assenza), sia all’opportunità di giocare col Bianco. Anche “grazie” ad un trattamento tutt’altro che impeccabile dell’apertura, io uscivo da quella fase di gioco con qualche deficit posizionale e di spazio. Marco giocava (per quanto ho potuto capire durante il gioco, e senza successiva analisi del computer) con buona precisione, evitando rischi inutili e conservando (anzi rinforzando) il vantaggio di posizione. La “spina” rappresentata da un Alfiere bianco in e6 mi procurava non pochi fastidi. Se si aggiunge che i miei pezzi erano piuttosto legati (anche a causa di quell’Alfiere), e che il Bianco stava preparando un’offensiva sul mio Re, si può comprendere come io intravvedessi all’orizzonte nubi piuttosto minacciose. Ma non obiettivi di contrattacco, purtroppo: Marco aveva pensato bene di arroccare corto, tarpando così le mie speranze di intraprendere una violenta controffensiva sull’ala di Donna. Mi sono pertanto limitato a contenere, per quanto possibile, gli effetti dell’attacco del Bianco. Riuscendovi in parte, se è vero che Marco (nonostante un Pedone in più che avevo praticamente dovuto concedere) non è riuscito a trovare manovre conclusive. Arrivati alla 30^ mossa con 2-3 minuti a testa, con la prospettiva di giocarsi lampo una partita difficile sulla scacchiera, e importante per la classifica, ci siamo accordati per la patta.

La terza scacchiera vedeva un’altra convincente vittoria di Michele, che riusciva a “sfianchettare” l’Ag7 di Salvatore, senza rinunciare al proprio. Ho utilizzato le virgolette perché, nel lessico scacchistico, la manovra di sfianchettamento prevede il cambio di un proprio Alfiere con uno in fianchetto dell’avversario. Ebbene, non so con quale magia, Michele è riuscito a cambiare l’Alfiere in fianchetto con un Cavallo (!), conservando quindi il proprio corrispondente. Quando mi sono avvicinato, ed ho visto questa situazione, già avvertivo sinistri scricchiolii provenire dall’arrocco di Salvatore, chiaramente debole sulle case nere. Per di più, erano pronti ad entrare in azione Donna, Torre, Cavallo e Alfiere camposcuro del Bianco. In effetti, la partita dev’essere durata ancora una manciata di mosse, prima della capitolazione di Giuffrè.

In quarta scacchiera meritava attenzione l’interessante incontro Binder – Ricci A., sia per verificare quanto Alfredo sarebbe riuscito a resistere alla sua più forte tentazione (inciampare su una cappella), sia per vedere se Bindo avrebbe messo la necessaria grinta in un incontro sicuramente importante. Forse possiamo concludere che entrambi...hanno fallito la prova! Andrea piazzava un sacrificio di Pedone piuttosto singolare (credo che a me non sarebbe neppure venuto in mente), e che denota un buon intuito da parte di Andrea. Dall’altra parte, invece, quella vecchia volpe di Alfredo ha pensato bene di giocare una continuazione forzata (cinque semi-mosse) che apparentemente guadagnava un Pedone, ma invece... perdeva un pezzo! Quindi il Pedone era avvelenato, e anche in questa partita Alfredo ha piazzato la sua solita cappella (prova non superata...). In compenso Bindo, che aveva solo intuito la bontà della propria mossa, non ha poi calcolato correttamente il seguito (nella variante più lunga, fino a otto semi-mosse). Se avesse visto giusto, si sarebbe trovato con un pezzo in più per uno o due pedoni, invece ha perso l’attimo fuggente, rimanendo con un Pedone in meno. Comunque un compenso c’era, tanto che dopo diverse mosse il materiale è tornato in perfetto equilibrio. Poi però Andrea, invece di mantenere alta l’attenzione, ha ceduto un pezzo in zeitnot, e con esso la partita (prova non superata...). Non ci crederete, ma alla fine dell’incontro nessuno ha udito Alfredo proclamare: “Regalata! Mi hanno regalato una partita!” Eppure sono certo che l’ha detto... Forse a voce troppo bassa? :-))

La quinta scacchiera ha ospitato la prima sorpresa di questo turno: il Presidente ha dovuto soccombere contro un attento Rondelli, che conferma i suoi progressi, a cui peraltro avevo già fatto cenno nel commento al primo turno. Purtroppo non so dire nulla di quella partita.

La sorpresa della sesta scacchiera è anche un po’ maggiore: Se Rondelli (in quinta) ha portato a casa il punto, pur essendo accreditato di un punteggio atteso di 0,29, Bruini ha “smentito” un punteggio atteso di 0,23, battendo Marco M., che lo sopravanza di una categoria e di 215 punti elo. L’esito di questo incontro è stato determinato da una variante in cui Marco aveva visto un semplice cambio di pezzi, mentre un tatticismo lasciava Andrea con un pezzo in più.

Interessante e vivace la partita in settima, nella quale ho avuto l’impressione che Francesco abbia cercato la vittoria con insistenza, ma la solida difesa di Simone non gli ha consentito di portare a casa più di 1/2 punto.

Mentre Cavazzini, in nona, si prendeva la soddisfazione di battere il (già citato) fresco vincitore del torneo B di Vignola, in decima scacchiera si assisteva ad un’altra delle sorprese della serata: pur accreditato di un punteggio atteso di 0,76, Roberto incappava in una sconfitta (la terza consecutiva in questo torneo) contro Riccardo, confermando così il suo attuale incerto stato di forma.

L’indice di sorpresa del quarto turno (39,3) è finora il più alto di questo sociale.

Il quinto (e penultimo) turno vedrà sulle prime quattro scacchiere altrettanti incontri decisivi, nei quali chi uscirà sconfitto sarà definitivamente tagliato fuori dalla vittoria finale. Dann, che conduce a punteggio pieno, dovrà confermare contro il sottoscritto il suo stato di grazia. Marco C. proverà a far valere il pronostico a lui favorevole contro il 16 (!) del tabellone. Michele, che ha al suo attivo tre vittorie convincenti e una sconfitta per non aver visto un matto in 3/5 mosse, se la vedrà con Alfredo. Il buon Rondelli, infine, per rimanere in corsa dovrà superare il suo omonimo.