Il commento di Maurì

Nell’edizione 2011 del Campionato Provinciale di Ferrara la partecipazione si mantiene in linea con quella degli ultimi anni: esattamente 30 giocatori, come nel 2009, mentre nel 2010 ne contammo 32.

Rispetto all’anno scorso, “acquistiamo” sei giocatori: Guelfo Trevisani, Gabriele Ruiba, Stefano Rossi, e l’intera famiglia Dentale (papà Antonio e i figli Raffaele e Anna). In quanto non ancora decenne, la piccola Anna è sicuramente la più giovane giocatrice che abbia mai partecipato ad un torneo provinciale di scacchi a Ferrara. Strappa così questo singolare primato proprio al fratello, che esordì al suo primo provinciale – nel 2008 –  al’indomani del suo 12° compleanno.

Gli otto partecipanti del 2010 che invece mancano quest’anno sono: Temporin, Zanirato, Correggiari, Bindini, Nicoli, Melchiori, Saraceni e Mazzetto.

L’elo medio del torneo è 1643, mentre nel 2010 era 1630, e nel 2009 1644. Appare evidente una sostanziale costanza di questo valore.

Da segnalare una piccola ma carina novità in questo torneo: grazie all’iniziativa di Andrea Binder, oltre a scacchiere, giochi, orologi, formulari e penne, sopra ciascun tavolo erano bene in vista due cavalieri riportanti i nomi dei giocatori e i rispettivi punteggi elo.

Grazie all’efficiente Renzo Renier, l’Arbitro Internazionale che ancora una volta ha accettato di dirigere il nostro modesto torneo, il via è stato dato con puntualità (vien da dire) “svizzera”. Una parola, un destino...

Primo turno

Il primo turno è filato via relativamente tranquillo. Fino all’incontro in 11^ scacchiera, infatti, i risultati hanno rispettato il pronostico. Le due grosse sorprese del turno d’esordio si sono viste nelle successive due scacchiere. Particolarmente gradita deve considerarsi la vittoria in 12^ scacchiera del giovane Raffaele contro il più esperto (oltre che 1^ nazionale!) Roberto. Che non deve volermene, naturalmente, se saluto con favore questo risultato, sperando che rappresenti un auspicio per il prosieguo della “carriera scacchistica” (passatemi l’espressione un po’ pomposa) di una delle principali speranze del CSE. L’altra sorpresa della serata è stata, in 13^, la sconfitta di Andrea da parte del nostro tesoriere. Il quale, va detto, non è nuovo a sgambetti di questo genere: non più tardi di un anno fa (provinciale 2010) si prese il lusso di battere Salvatore, già 1^ nazionale, a cui rendeva 450 punti elo.

La frase che ho usato sopra, “i risultati hanno rispettato il pronostico”, è molto sbrigativa, e non rende certo l’idea delle numerose sfaccettature che diversi incontri hanno presentato. Un esempio è la mia partita in 1^ scacchiera: con 500 punti esatti di differenza, avrei dovuto battere in scioltezza il mio avversario, ma la realtà è stata ben diversa. Guelfo, buon conoscitore di aperture, mi ha proposto una di quelle che più detesto: una malefica Lion, cavallo di battaglia di Carlo Pivotto, il quale ci illustrò in passato le qualità nascoste di questa apertura. Che ci sono tutte, devo riconoscerlo: questo impianto, un vero muro di gomma, non offre particolari obiettivi di attacco; anzi, giocandoci contro, si rischia di creare debolezze nel proprio campo e di pagarle a caro prezzo. Fino ai tre quarti della partita, io non avevo uno straccio di speranza di portare a casa il punto intero. Solo grazie ad alcune successive imprecisioni di Guelfo sono riuscito a far breccia nella sua posizione.

Tutt’altro che scontato è stato anche l’incontro in seconda scacchiera, che pure ha visto prevalere il giocatore favorito (Poltro). Guardando i risultati finali, ovviamente si vede solo 0-1, e vien da pensare che tutto sia andato secondo l’ordine naturale delle cose. Sembra invece che la partita non sia filata così liscia, ma anzi che sia rimasta incerta per diverso tempo. Qui però devo confessare che non l’ho osservata con attenzione, e mi limito a riportare diverse opinioni, peraltro nient’affatto concordi tra loro: su questa partita ho sentito pareri praticamente opposti, e non posso che sospendere il giudizio.

Un altro esempio dello iato fra i freddi risultati e il tumulto degli avvenimenti ad essi sottesi è l’incontro in nona scacchiera, dove Roberto ha vinto una partita in cui il suo punteggio atteso era di 0,9, ma... quanta fatica e quanto rischio! Aldo è riuscito a mettere Roberto di fronte a molte più difficoltà di quante quest’ultimo se ne attendesse. Alla fine il risultato ha rispettato il pronostico, ma l’andamento della partita non è stato così tranquillo.

E che dire, infine, della vittoria ottenuta in quarta dal Presidente con grande difficoltà e solo grazie ad una mega-cappella di Riccardo? Eppure il suo punteggio atteso era di 0.93!

L’ultima annotazione sul turno iniziale riguarda l’indice di sorpresa. Come ho già accennato altre volte, questo numero vorrebbe dare un’idea di quanto (poco) sono stati rispettati, in ogni turno, i pronostici indicati dai punteggi elo. Il numero può spaziare teoricamente nell’intervallo da 0 a 100 (estremi esclusi), ed è tanto maggiore quante più sorprese ci sono state nel turno a cui si riferisce. Per dare un’idea, dirò che nel provinciale di un anno fa esso ha avuto un minimo di 15, e un massimo di 41, con una media generale di 32. Quest’anno l’indice del primo turno è stato 21.