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Provinciale 2010 – commento dopo il terzo turno

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3° TURNO - MARTEDI' 23 FEBBRAIO 2010

BIANCO

NERO

Scacc.

Sort.

Giocatore

Ris.

Sort.

Giocatore

Ris.

1

9

Maesano Marco

1

6

Zanirato Stefano

0

2

14

Fabbri Massimo

0

7

Balboni Lamberto

1

3

1

Occari Maurizio

1

12

Cavazzini Umberto

0

4

3

Temporin Alberto

½

8

Binder Andrea

½

5

16

Bruini Andrea

0

4

Maietti Luca

1

6

21

Correggiari Amedeo L.

0 F

2

Poltronieri Michele

1 F

7

5

Ricci Alfredo

1

23

Baratelli Triestino

0

8

29

Ferrari Franco

1

10

Giuffrè Salvatore

0

9

11

Solinas Roberto

1

24

Bindini Daniele

0

10

13

Cavicchi Francesco

1

31

Turati Anelusco

0

11

17

Del Colle Raffaele

1

32

Mazzetto Fabio

0

12

19

Ricci Roberto

½

27

Melchiori Simone

½

13

15

Rondelli Roberto

1

30

Namari Pierpaolo

0

14

22

Brugnatti Elvo

0

20

Boscia Francesco

1

15

18

Reggiani Riccardo

1 F

28

Saraceni Gian Luigi

0 F

16

26

Cartegni Aldo

0

25

Nicoli Leonardo

1

Il terzo turno consegna una classifica che vede due uomini al comando: Maesano e Balboni.

In prima scacchiera, il primo ha avuto la meglio su Stefano Zanirato, in una partita dal difficile finale per Stefano, che provava a resistere con un paio di Pedoni in meno. Dopo che Marco è riuscito a liquidare tutti i Pedoni avversari, sulla scacchiera restavano una Torre per parte, e due Pedoni suoi. A quel punto il finale da “difficile” virava in “disperato” per Stefano, che si vedeva costretto ad abbandonare nonostante l’accanita resistenza.

In seconda scacchiera, il buon Balbo ha superato uno scoglio tutt’altro che facile: quel Fabbri che aveva castigato Alfredo nel turno precedente. Era uno scontro fra giocatori estrosi e con l’indole di attaccante. Ha vinto il più giovane e in forma; come ha sportivamente riconosciuto lo stesso Massimo, Balbo ha meritato la vittoria.

In terza io ho chiesto l’anticipo a Umberto per poter partecipare in serata a un lampo a Bologna. La partita, una Siciliana chiusa, al termine dell’apertura ha attraversato un momento di impasse, nel quale aspettavo un’ispirazione che non arrivava. Il mio trattamento della fase iniziale è stato, come troppo spesso accade, piuttosto debole. Solo grazie ad una condotta timida da parte del mio avversario sono riuscito a trovare un varco nella sua posizione, grazie al quale ho portato qualche minaccia che l’ha obbligato a pensare. La scarsità di tempo (sua) ha fatto il resto, impedendogli di vedere un matto in due quasi telefonato.

La quarta scacchiera ospitava un’interessante Temporin – Binder, nella quale il vantaggio di elo assegnava ad Alberto un punteggio atteso di 0,68. A dispetto di ciò, nel finale di Cavallo e Pedoni pari, Andrea si inventava un sacrificio di pezzo molto interessante, che gli procurava serie possibilità di vittoria. A quel punto la posizione, da me giudicata sul momento (piuttosto superficialmente) vinta per Andrea, imponeva una condotta di gioco precisa, se non altro per controbattere le risorse difensive di Temporin, tutt’altro che trascurabili, e che se ignorate avrebbero potuto portare anche alla sconfitta di Bindo. Pertanto questi, costretto a giocare con precisione in pochissimi minuti, preferiva non rischiare e accettare la patta che l’avversario gli aveva offerto. L’analisi di Fritz ha poi dimostrato che quel finale era vinto per Andrea, ma in partita gli umani sono potenzialmente molto fallaci, e Binder ha probabilmente optato per la soluzione + razionale.

Non so nulla delle altre partite, con eccezione di quella in dodicesima, dove il Campione sociale in carica incontrava Melchiori. Curiosamente, si sono verificate un paio di analogie con partita in quarta: la differenza di elo accreditava Roberto di una probabilità di punteggio pari al 68%, ma anche questo incontro è finito con un nulla di fatto. La partita, iniziata con un romantico gambetto Matulovic della Siciliana, non ha mai assunto connotazioni particolarmente violente (cosa sempre possibile, in questo gambetto). Il prematuro cambio di Donne ha un po’ spuntato le possibilità offensive del Bianco (Roberto), che si è dovuto accontentare di ottenere un Pedone in settima, che costituiva ad un tempo una forza e una debolezza. Forse Simone avrebbe potuto giocare sull’aspetto “debolezza”, mettendo a punto un piano per eliminarlo. Ma evidentemente i contendenti ne avevano abbastanza, e si sono accordati sulla patta alla ventesima mossa.

E’ doveroso segnalare, infine, la maggiore sorpresa della serata: l’inattesa sconfitta in ottava scacchiera di Giuffrè contro Ferrari, nonostante un punteggio atteso di 0,94 (!).

L’esito di questo incontro ha contribuito a spingere in su l’indice di sorpresa: 28,14.

Il prossimo turno prevede lo scontro diretto fra i due attuali leader della classifica, ma anche altre partite meritano attenzione: Bindo – Poltro, che vedrà Andrea alla ricerca di un riscatto rispetto alla sua sconfitta nell’ultimo provinciale; Zanirato – Temporin, un derby rodigino certamente inedito per il CSE; Solinas – Fabbri, che – al contrario della precedente – costituisce una vera e propria classica del circolo.