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La Storia
XIII secolo. Assisi
è una cittadina ricca per i fiorenti commerci. Uno dei
mercanti più in vista è proprio Pietro
di Bernardone. Suo figlio, Francesco,
vive negli agi, circondato da numerosi amici, apprezzato
per le sue capacità poetiche e canore.
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Primo Atto.
- Forza
venite gente -
Siamo nel 1207. Francesco decide di
abbandonare l'agiata vita a cui era abituato, per vivere
nella più assoluta povertà. Questo, nonostante l'unanime
parere del padre, dei suoi amici, e di tutta Assisi, che
lo considerano impazzito. La notizia fa scalpore, e tutti
accorrono in piazza ad assistere al confronto tra
Francesco ed il padre, il quale si vede restituire dal
figlio tutti gli averi e gli abiti.
L'unica che non condanna apertamente Francesco è Chiara
di Offreduzzo, forse la sua amica più
cara, e forse, un tempo, qualcosa in più...
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- Sorella
Provvidenza -
Ben presto altri si uniscono a Francesco,
allontanandosi dalle preoccupazioni e dalla vita
frenetica di tutti i giorni per abbracciare l'assoluta
povertà. Nessuno si preoccupa del proprio futuro, di
cosa mangerà domani. La Provvidenza è in grado di
offrire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere.
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Stanotte ragazzi -
Ad Assisi prosegue la vita di tutti i giorni (e di tutte
le notti). Gli amici di Francesco, gli amici di un tempo,
cercano di dissimulare il disagio e la malinconia che li
opprime: senza l'allegria, l'entusiasmo e la gioia di
Francesco la vita ed il divertimento non sono più la
stessa cosa di una volta.
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- I miei
capelli -
Infine, anche Chiara decide di seguire la difficile
strada dell'amato di un tempo. Anche lei rinuncia perciò
a tutti i suoi averi, alla sua vita agiata, ai suoi abiti
lussuosi, e perfino ai suoi lunghi capelli. Non è una
scelta facile, ma ha di fronte a sé l'esempio vivente
della gioia e della libertà che si può provare anche
senza possedere nulla.
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Ventiquattro piedi siamo -
Corre l'anno 1209. I compagni di Francesco sono ora una
dozzina. Francesco mette per iscritto le semplici regole
che scandiscono la vita sua e dei suoi. Tutti insieme
partono così alla volta di Roma, per farsi ricevere dal
Papa e poter fondare un ordine vero e proprio.
Profondamente colpito dall'energia e dalla voglia di
vivere di quei "ventiquattro piedi scalzi", il
Papa Innocenzo III approva senza esitazione la regola di
Fratello Francesco.
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- E
volare volare -
Francesco prosegue nella sua vocazione d'amore, arrivando
là dove nessuno si era mai spinto prima: non solo tutti
gli uomini sono suoi fratelli, ma anche gli animali e le
stesse cose inanimate, lui li ama con la stessa forza e
lo stesso fervore. Questa volta parla con gli uccelli, e
questi comprendono, incredibilmente, che quell'uomo ha
qualcosa di diverso, e lo stanno ad ascoltare, e lo
capiscono...
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- Posso
dire amore a tutti -
Ma se l'amore di Francesco è per tutti e di tutti, non
può esserlo per una persona sola. Sia Francesco che
Chiara, in fondo, sono esseri umani, e come tali non sono
esenti da dubbi. Ma con la stessa forza del sentimento
che non li ha mai realmente uniti, entrambi capiscono che
questo significa realmente amare, capiscono che "l'amore,
è un'altra cosa".
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- Il Lupo
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In quel periodo, le campagne intorno a Gubbio erano
infestate da un lupo dalla ferocia e dalla forza
straordinarie, che non disdegnava neppure di attaccare ed
uccidere l'uomo. L'unico in grado di far "ragionare"
l'animale è proprio Francesco: il lupo, non solo non lo
attacca, ma alla sua presenza lo ascolta ed infine
diventa mansueto come un agnellino.
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- L'angelo
biondo -
Con chi parla, durante le notti, Francesco? Con chi
discuteva, sin da quando ancora dormiva nel suo letto,
tra le mura della casa paterna? Da solo forse. O forse
con qualcuno mandato direttamente da Dio, qualcuno a cui
fare le domande ed ottenere le risposte da cui trarre la
propria conoscenza e la propria fede?
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- Venite
cavalieri -
Tutto il mondo cattolico è in subbuglio: è il tempo
delle sante crociate, e tutti, ricchi e poveri, belli e
brutti, sani e zoppi, si armano come possono alla volta
della Terra Santa, dove sperano di guadagnare fama,
ricchezze, e magari anche la salvezza. Anche Francesco è
in partenza, ma a modo suo, senza armi, senza scudo, solo
con il suo bastone, pochi seguaci e tante buone
intenzioni.
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- La Luna
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E Francesco, almeno in parte, riesce nel suo intento.
Riesce ad incontrare gli infedeli, a parlare loro del
Vangelo di Gesù, a fare amicizia con la figlia del
Sultano, ed a restare vivo. E` il segno dell'unità tra i
popoli: in fondo viviamo tutti sulla stessa terra, sotto
lo stesso cielo, e sospiriamo tutti alla luce della
stessa Luna, che così ci unisce anche se apparteniamo a
mondi tanto diversi.
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Secondo Atto
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- E`
Natale -
E` il Natale del 1223, e Francesco mette in pratica un'altra
delle sue idee: far rivivere a tutti quella notte di 1200
anni prima, ricreare la stessa atmosfera di amore e magia.
Ecco allora nascere il primo presepe della storia.
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- La
sposa di Gesù -
Sono lunghe le sere in convento. Ed anche a chi ha scelto
la strada dell'amore, della povertà, della libertà, può
venire da chiedersi come sarebbe andata altrimenti. Ma i
dubbi spariscono rapidamente, è l'amore stesso a sedarli,
è la fede, l'unica cosa che mai potrà crollare.
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-
Perfetta letizia -
Vivere sempre nella gioia, essere sempre allegri e
spensierati. Questo sostiene Francesco. Beh, finché le
cose vanno bene, non è certamente un problema. Ma è
quando si va incontro alle difficoltà che bisogna dare
fondo a tutte le proprie energie, amare gli imprevisti,
sorridere ai problemi; in fondo è questa la vera Vita, l'unica
degna di chiamarsi tale e di essere vissuta appieno! Ed
alla fine anche l'ingenuo Frate Leone lo capisce.
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- La
Povertà -
Gli uomini, gli animali, gli oggetti, ma non solo. Anche
la stessa Povertà è sorella di Francesco, ed egli la
ama, nel bene e nel male, ed a suo modo viene ricambiato.
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Semplicità, sorella mia -
Lo stesso vale per la Semplicità, per il gioire di ogni
cosa senza mai desiderare di più. In fondo, quando si ha
tutto, quando si ha la vita, l'amore, la salute, perché
si dovrebbe volere altro. Le tentazioni non mancano,
certo, ma snobbarle non risulta, in questo caso, poi così
difficile.
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- Povero
vecchio diavolo -
Ma cerchiamo di vedere le cose da un altro punto di vista.
Incontriamo così la disperazione di un povero demonio
che non sa più che pesci pigliare: il non riuscir a
tentare Francesco in alcun modo lo tormenta.
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- Sorella
Morte -
Per Francesco è tempo di andare. E` tempo di abbandonare
anche le ultime preoccupazioni terrene, per andare
incontro all'ultima delle sue sorelle: la Morte. Perfino
di fronte ad essa, Francesco affronta la propria sorte
con coraggio, pensando prima di tutto a consolare gli
altri...
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- E
piansero i lupi nel bosco -
Francesco non c'è più. Il vuoto immenso che lascia nel
mondo viene sentito non solo da tutti i suoi compagni, ma
anche dagli animali e da tutta la natura che tanto ha
amato. La stessa morte non riesce a rimanere indifferente
nello svolgere il suo compito, e perfino Belzebù, a modo
suo, si dispera.
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- Laudato
Sii -
Ma Francesco non è morto. Il suo ricordo, le sue opere,
la sua gioia di vivere, lo fanno risorgere tra noi ogni
giorno. Ecco allora il suo ultimo, grande regalo: la sua
opera ultima e più bella, il meraviglioso Cantico delle
Creature.
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