Percorro più vie, che si confermano e contraddicono
Una coerenza formale, una purezza cristallina leggibile nei suoni,
che scandalizzi l’uso scandaloso che dei suoni facciamo altrove.
Lo stupore nel gioco disciplinatissimo di altezze e ritmi come numeri,
come teorie risolte per assurdo.
Un legame con una terra creatrice di miti, di storie arcane, mai sentiti,
sempre sentiti, culla di memorie quasi dimenticate.
Composizione come interpretazione della tradizione, di uno strumento,
anche di un autore.
Il suono come spazio da abitare, che ci fa vedere e che ci tocca, con
spazializzazioni elettroniche e naturali, con nuovi modi di disporsi ad
ascoltare.
(se possibile, sarei molto lieto che si creino link con le seguenti
voci:
matematica e musica, spazializzazioni musicali, musica contemporanea
e musica di tradizione orale, musica contemporanea e Sicilia.)