La
pittura è una tipica Madonna del XV sec.
La Vergine ricorda, in alcuni particolari, le immagini bizantine.
Gesù bambino si volge a Lei tenendo tra le mani una rondinella. Tutto il quadro sembra voler esprimere questo concetto: Gesù che chiede alla Madre “che vuoi che faccia? “ e la Vergine, con uno sguardo che non si dimentica, indica al Figlio il fedele in preghiera.
E’ uno sguardo che penetra, che scende nell’anima, che indaga, che assolve, che consola, che calma, che rassicura, che incoraggia.
Il fedele si alza, dopo aver pregato, sicuro che la Madonna non lo abbandonerà e gli occhi della Vergine gli rimarranno per sempre nella memoria.
Si racconta che mastro Monetto, mentre faceva il quadro della Madonna, arrivato al volto di Maria, si addormentasse.
Mentre era assopito sognò che degli angeli avevano eseguito il viso della Vergine.
Svegliatosi infatti lo trovò già completato . Non gli rimasero da fare perciò che i veli e le rifiniture.
Forse una leggenda, che però dice come, a tutti, questi occhi lascino un profondo ricordo.
Voglio
ancora ricordare che la Sacra Tegola è ancora appoggiata sopra l'albero antico,
infatti: "…L'anno 1564 il priore di
questo convento fra' Genesio da Lucca vi fece fare l'ornamento della quercia.
Perché fece tagliare gran parte
della vera quercia per darne a populi i quali vi hanno grandissima devotione et
particolarmente i febbricitanti se la mettono al collo et sono sanati.
Et per ornamento fece fare una quercia et indorare le ghiande, dipingere le foglie come al presente si vede e nota che quel ceppo che sia sopra la Madonna è del vero antico legno dove sempre è stata la Madonna Gloriosa. Tale ornamento di legname lo fece un certo m° Francesco Silvestro [di Bagnaia] et hebbe per premio di suo lavoro scudi 5 baiocchi 90…" (A.S.M.Q. vol. 113 c. 18).
La cornice d'argento che racchiude l'immagine della Madonna fu donata dal
cardinale Alessandro Montalto come è ricordato nel vol. 113 c. 40:
"…Ricordo
come alli 7 di settembre 1604 l’ E.mo cardinale Montalto mandò la cornice
d'argento indorata con un arme sua
con queste lettere - Dei parae Virgini
Alex. C. Montaltus - Il peso dicano sia
libre sessanta d'argento...".
All’interno della cornice, sopra il tronco della quercia che l’ospitò la prima volta, ed alla quale, tolta, sempre ritornò, riposa da quasi 600 anni la tegola dipinta da mastro Monetto.