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4
Gennaio 2002
L'origano
contro i batteri
Antiossidanti
e malattie neurodegenerative
Le attrazioni di un'ameba
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L'origano
contro i batteri |
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Si
e' scoperto che l'olio estratto dal comune origano
che usiamo in cucina riduce le infezioni provocate
dai batteri con la stessa efficacia degli antibiotici
piu' usati.
Si e' sperimentato sia l'olio estratto che i componenti
prevalenti di questo.
L'esperimento e' stato fatto in culture cellulari
ed in animali contro ceppi del batterio Staphylococcus.
La ricerca e' stata eseguita paragonando i risultati
con quelli ottenuti con antibiotici quali streptomicina,
penicillina e vancomicina.
Anche a basse dosi l'olio di origano e' efficente
come gli antibiotici.
Nei topi si e' inoltre visto che l'origano e'
piu' efficace dei vari antibiotici presi separatamente,suggerendo
che questo contenga piu' componenti antibatteriche.
Questi risultati preliminari esposti ad un congresso
americano (Meeting of the American College of
Nutrition Ottobre 2001) hanno destato molto interesse.
Drug discovery today n.24,Dicembre 2001 |
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Antiossidanti
e malattie neurodegenerative |
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I
mitocondri usano l'ossigeno e nutrienti per generare
energia essenziale per le funzioni cellulari.
Come risultato del normale metabolismo energetico
all'interno di questi si producono sostanze ossidanti
che vengono eliminate dalla forma mitocondriale
di superoxide dismutase (SOD2).
I topi che ne sono privi muoiono prematuramente,hanno
parecchie disfunzioni metaboliche e gravi patologie
dei tessuti inclusa una forma neurodegenerativa
spongiforme.
Le malattie neurodegenerative come Parkinson o
Alzheimer,possono essere trattate con antiossidanti
sintetici.
Questi composti sintetici funzionano attenuando
gli effetti dello stress ossidativo nei mitocondri.
Recenti ricerche hanno trattato i topi privi di
SOD2 con tre tipi di antiossidanti sintetici (SCSs)
prodotti da una casa farmaceutica americana in
collaborazione con un istituto specializzato nei
problemi dell'invecchiamento.
I composti mimicano l'effetto degli antiossidanti
naturali e delle catalasi.
Queste sostanze aumentano di tre volte la possibilita'
di sopravvivenza degli animali penetrando nel
cervello e dimostrandosi efficaci anche nel bloccare
le encefalopatie spongiformi.
J.Neurosci.21,Novembre 2001 |
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Le
attrazioni di un'ameba |
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La
chemiotassi,il processo per cui le cellule si
muovono verso delle molecole specifiche,e' presente
in vari processi biologici quali morfogenesi e
reazioni immunitarie.
Fino ad ora i movimenti delle singole molecole
negli organismi viventi sono stati solo teorizzati
ma non osservati in vivo.
Un gruppo di ricercatori americani ha studiato
l'attrazione dell'ameba (organismo formato da
una sola cellula) per cAMP(adenosina monofosfato)nella
speranza di poter spiegare il movimento diretto
delle cellule umane in circostanze normali e anche
nelle malattie quali artrite, asma, sclerosi multipla
e cancro.
Le cellule di ameba vengono attratte dalle molecole
di cAMP mediante un recettore di superfice della
cellula a cui segue il ciclo di segnali attivato
dalla proteina G.
Le tecniche di rilevazione tramite colorazione
fluorescente di una singola molecola,di cAMP ha
permesso il monitoraggio della molecola sulla
superfice della cellulain tempo reale e dal vivo.
L'osservazione di questi movimenti chemiotattici
potra' dare informazioni nella produzione di farmaci
che sfruttino le proprieta' di attrazione chemiotattica
dei recettori.
Science,294,2001 |
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