Prenderemo in esame essenzialmente le due aziende che dominano
la fascia PC desktop: INTEL e AMD. Molti di voi sanno come
la principale azienda, il mostro sacro, sia INTEL, ma negli
ultimi 5 anni AMD con investimenti al limite della banca
rotta , abbia colmato pienamente il gap, producendo cpu
al pari o forse più potenti a prezzi nettamente inferiori.
Purtroppo non è semplice valutare una cpu. Certamente
un ottimo strumento possono essere i benchmark. Sono programmi
che valutano in certi ambienti applicativi quanto un processore
impiega per eseguire un tot di operazioni. Affinchè
questi risultati abbiano senso, questi test devono essere
i più coerenti possibili altrimenti non servono a
nulla. Mi spiego se il processore ha una velocità
nell'acquisire il dato molto elevata (memory benchmark),
ma poi l'ALU non tira altrettanto poco serve, così
pure il viceversa. Quello che conta da sempre è il
giusto compromesso o meglio più alte sono entrambe
meglio è. Altro mito da sfatare i MHz. Questo parametro
non conta nulla: i processori più potenti sono gli
ALFA che vanno non oltre al 1GHz. Ma allora?
Il parametro da considerare è il TPI = IPC *
CLOCK. L'IPC è il numero di istruzioni per clock.
Se il mio processore va a 6Ghz però fa 1 istruzione
per ciclo, allora va tanto come un processore che va 1 GHz
che fa 6 istruzioni per ciclo (RIFERENDOSI ALLA STESSA ARCHITETTURA).
Esempi:IPC= "2.1" per un Pentium Classic (P54C), "3" per
il Pentium 2, "3.2" per il P-III (che, ricordo, è della
stessa generazione del P2, cioè la sesta, ma ha alcune migliorie
nell'architettura). Allo stesso modo, l'IPC per le CPU AMD
degli anni passati ha avuto andamento crescente, aumentando
con il passaggio generazionale. I motivi dell'incremento
di IPC costante nel tempo sono molteplici e per lo più tecnici:
geometrie ridotte (ormai siamo prossimi a 0.13 micron, mentre
solo 5 anni fa eravamo a 0.5), transistor più veloci nel
passare impulsi elettronici, architetture superscalari (possibilità
di eseguire più processi in parallelo, all'interno della
stessa CPU), Cache di maggiori dimensioni, branch prediction
sempre migliore (capacità di precaricare in Cache dati che
verranno richiamati solo da istruzioni non ancora eseguite,
dunque di prevedere lo sviluppo delle cose).
Invece oggi giorno con il P4 notiamo una inversione di
tendenza. Ha diminuito sensibilmente l'IPC aumentando i
Mhz, questo per far preso evidentemente sui consumatori
meno esperti. Però questo è vero fino a quando
INTEL non introdurrà la versione a 0.13um, cioè
il prossimo anno. In quanto il P4 è stato ottimizzato
per lavorare ad alte frequenze con un elevato numero di
stadi in parallelo 20 contro 15 dell'amd. Questo a frequenze
basse non ha un grosso impatto anzi delude assai, in quanto
se un dato entra sbagliato deve farsi tutta la catena, inoltre
se il software non è scritto contemplando queste
caratteristiche nulla serve. Ma se mai si giungerà
a software e benchmark ottimizzati, introduzione del 0.13um
(con quantitativo di cache doppio) e frequenze superiori
al 2.5Ghz il P4 potrebbe manifestare tutta la sua potenza.
Attualmente la cpu più veloce per INTEL è
il P4 a 2000Mhz, mentre per AMD è AthlonXP1800+ a
1533Mhz che costa circa la metà e va in media 10%
più veloce.
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