Parte - D - (di Gabriella Parissi) |
E’
possibile amare più persone contemporaneamente?
e i due saranno una sola carne. (Genesi 2,24)
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Dio chiama l’uomo e la donna all’unione delle loro persone e delle loro
vite.
L’uomo e la donna sono stati creati per l’unità e tale unità,
attraverso la quale diventano una sola carne, esprime l’intima comunione
di vita e d’amore per cui l’uomo e la donna sono stati creati.
Non esiste più un io e un tu ma un noi.
Il noi per la Bibbia non è più scindibile, non saranno
semplicemente l’unione di due cose ma una cosa nuova non divisibile. L’amore
sessuale è per sua natura indivisibile perché coinvolge ogni
aspetto dell’uomo e della donna: Spirito, Anima,
Corpo.
E’ totale.
Nella sua natura non c’è posto per condividere lo stesso tipo di rapporto con più persone. Se condividessimo il nostro corpo con più uomini o donne, il nostro spirito con altre e la nostra anima, cioè il nostro intelletto le nostre emozioni e sentimenti con altre, ciò creerebbe in noi una profonda divisione, confusione, mancanza di serenità, dis-armonia.
Spirito, Anima e Corpo sono strettamente connessi tra di loro e possono essere presi soltanto con un’altra tri-unità oppure con nessuna. Quindi o amiamo una persona e diventiamo con essa una sola carne o non amiamo nessuno e vivremo nel peccato nel senso detto nel Corso Biblico, cioè di spaccatura interiore, empietà, dis-armonia.
Chi considera fondamentale e importante solo l’aspetto sessuale, cioè corporeo, non tiene conto dello spirito e dell’anima e quindi è un individuo incompleto.
E’ vero che l’amore comincia col desiderio, ma sarebbe riduttivo se si fermasse ad esso.
La sessualità umana è valore e ricchezza di tutta la persona, spirito, anima e corpo. Abbiamo bisogno di unirci nell’anima, cioè nell’aspetto mentale-razionale, nelle facoltà intellettuali proprie dell’uomo e della donna, nel sentimento, nell’avere un comune sentimento, cioè uno stesso sentire. Abbiamo bisogno di unirci nello spirito, cioè nell’aspetto intuitivo-irrazionale, in ciò che riguarda il modo di rapportarci alla vita, al creato.
La sessualità non è qualcosa di puramente biologico, ma riguarda il nucleo intimo della persona.
La sessualità ha come fine intrinseco l’amore, e più precisamente
l’amore come donazione e accoglienza, come dare e ricevere, e solo se orientata
e integrata dall’amore, la sessualità acquista vera qualità
umana e non viene degradata a puro piacere fisico-animalesco, ma può
addirittura essere sublimata nell’andare oltre i corpi, oltre la mente,
fino a raggiungere l’unione dei due spiriti.
Oggi, invece, il disordine nell’uso del sesso, tende a distruggere
progressivamente la stessa capacità di amare, facendo del piacere
invece che del dono sincero di sé, il fine della sessualità.
Il piacere fisico diventa la chiave di tutto, ma è un piacere
vuoto, effimero, illusorio.
E’ un piacere passeggero, che viene e che va: non è felicità.
Al contrario chi si dona, chi si lascia coinvolgere, chi ha imparato ad accogliere, prova il vero piacere, appagante, rigenerante, ristrutturante, quello che non ti lascia quando hai finito l’atto, quello che non coinvolge solo corpo, mente ed anima, ma tutto l’uomo e la donna, perché comprende lo spirito.
Io non posso non capirti perché tu sei me, sei parte di me, non so più dove finisco io e dove cominci tu.
Si ti vedo come una persona indipendente da me, ma è solo un’illusione,
la realtà è che siamo uno solo.
Quando tu sei felice, sono felice anch’io, quando sei triste sono triste
anch’io, perché non esistiamo più come tu ed io ma solo come
noi.
(Rm 12,16)
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L’atto sessuale non è qualcosa di puramente fisiologico, come
il mangiare o il bere, non è una cosa da consumare, una realtà
puramente materiale che non coinvolge la totalità della persona,
ma un meraviglioso incontro interpersonale di donazione reciproca.
Per questo motivo esso non è indifferente alla costituzione
della persona, la quale è da intendersi come spirito incarnato e
come un corpo animato dallo spirito.
Il corpo non è
per l’impudicizia, ma per il Signore e il Signore per il corpo…
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un solo corpo? I due saranno, è detto, un solo corpo. (1 Corinzi 6,13 e 6, 15,16)
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La sessualità non è qualcosa di esterno alla persona,
ma una dimensione fondamentale, mediante la quale la persona mette in gioco
se stessa ed entra in relazione profonda con un’altra persona.
Non si può vivere la sessualità solo come una passione
istintiva, un cedimento egoistico alla carnalità della propria esistenza.
Ma chi si unisce al
Signore forma con Lui un solo spirito.
(1 Corinzi 6, 17)
O non sapete che il vostro
corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi e che voi
avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?
(1 Corinzi 6, 19)
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Nel nostro essere corporeo siamo abitazione santa e consacrata a Dio.
Di conseguenza viviamo una costante relazione d’amore con il Signore,
la quale non può prescindere dalla nostra corporeità, ma,
anzi, trova in essa la struttura su cui fondare, anche con gesti visibili
e concreti, il nostro rapporto con Dio.
Il corpo ci è dato per esprimere all’esterno la nostra appartenenza
al Signore e per glorificare il suo nome.
(1 Corinzi 6, 20)
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La relazione sessuale è una modalità sublime di questa
manifestazione.
Ma allora perchè alcuni sentono attrazione verso più persone? Da dove viene questo impulso? Secondo alcuni ricercatori l’uomo sarebbe poligamo per natura. Quindi perchè combattere gli impulsi naturali?
Tali considerzioni psicologiche non prendono in considerazioni la possibilità che le cose potrebbero stare diversamente. In effetti la psicologia non accetta l’esistenza dello spirito, riducendo l’uomo all’insieme di mente (anima) e corpo.
Secondo la psicologia esistono 2 categorie di tradimenti:
- quella che si esprime nel corpo;
- quelliache si esprime nei sentimenti (cioè nell’anima).
Di fatto, ciò accade proprio perchè l’essere naturale, cioè non rigenerato, possiede uno spirito morto, uno spirito che non gli permette di gustare e vivere le cose più genuine della realtà, perchè non percepisce più completamente la realtà, mancandogli il “senso” spirituale.
Paolo esprime chiaramente questa verità:
(Ef 2,1)
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Il peccato ha ucciso lo spirito nell’uomo. L’anima, l’EGO, si è sovrasviluppata, immedesimandosi nel corpo e dando origine a tutta una serie di peccati corporei e mentali, tra i quali il tradimento con il corpo e il tradimento con l’anima.
L’uomo deve rinascere, deve ristabilire la sua completezza. Solo così
sarà veramente Tempio dello Sprito di Dio, le sue pulsioni non lo
porteranno a desiderare più donne o più uomini. La fedeltà
sarà frutto dello Spirito di Dio che è venuto ad abitare
in lui e non una repressione.
(Galati 5,22)
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