Questioni pedagogiche

Gruppo Biblico di Evangelizzazione



Buongiorno dottoressa.
 Sono una ragazza di 23 anni. Soffro da anni (almeno 5) di depressione, piuttosto seria, e mi sto curando con antidepressivi. La spiritualità persa e poi ritrovata ( a modo mio) mi ha salvato alquanto. La mia è spiritualità, appunto, non religione. Io credo in Dio e credo in ciò che hanno fatto persone come Francesco. Stimo e amo Francesco, sono profondamente legata alla sua figura. E' lo spirito delle persone, il loro vero sentire che secondo me ha valore, e si esprime nel modo di vivere con gli altri. Non è l'andare a messa tutte le domeniche che rende una persona migliore o più "cristiana", secondo me.
 Detto questo, per farLe brevemente capire il mio sentire, volevo chiederLe come poso avvicinarmi di più ad una vita bella, gioiosa, positiva. Io sento il bisogno di trovare una persona, un padre/madre spirituale che mi aiuti. E non è tanto l'aiuto di uno psicologo, credo, ma di una persona (magari un frate francescano) che mi guidi e mi ascolti e mi consigli. Mi può aiutare? Sa darmi qualche consiglio?Sa dirmi dove potrei rivolgermi?
 La mia vita si svolge tra le città di Livorno e Pisa.
Grazie dottoressa, grazie mille per la sua attenzione!
Silvia M.



Carissima Silvia,
grazie per avermi scritto e soprattutto per avermi aperto il tuo cuore, confidandomi il tuo più intimo sentire.
Spesso si considera la crisi come un fatto negativo, come un male.

Si tratta di una visione sbagliata.
Essa infatti non è altro che l’infrangersi di un equilibrio, la rottura di un piccolo mondo chiuso, rottura necessaria, indispensabile perché ci sia una crescita, una maturazione, un orizzonte più vasto.
Come l’uovo ha bisogno di spaccarsi per permettere al pulcino di crescere, così il guscio entro il quale siamo rinchiusi noi con le nostre idee, ha bisogno talvolta di rompersi perché possiamo avere una visione più ampia.
Certo la crisi fa sempre paura, porta sempre con sé sofferenza e dolore, molto dolore, certo la tentazione è sempre quella di non voler uscire dal guscio che ci siamo costruiti e dentro il quale ci sentiamo al sicuro..
Ma questo è sinonimo di morte.
Non c’è crescita, non c’è trasformazione senza crisi.
Ogni vita si sviluppa attraverso delle crisi e questo è valido anche per l’uomo, soprattutto per la sua evoluzione psichica e spirituale.
Cara Silvia ti potrà sembrare assurdo ma sei in un momento privilegiato della tua vita, un momento che sono sicura, ringrazierai, quando lo avrai superato.. Perché?

Stai attraversando un deserto: il deserto della tua vita, il deserto senza punti di riferimento, quando ci sentiamo nudi, senza certezze, senza sapere dove posarci, con una sete interiore che ci divora.
Gesù stesso prima di iniziare fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal Diavolo ((MT4,1)..
Per diventare donne e uomini veri dobbiamo attraversare questo deserto è lo Spirito stesso che ci conduce.
In mezzo alle nostre paure, al nostro non sentirci amati, capiti, non siamo MAI soli.
Dentro di noi c’è qualcosa, una voce che continua a dirci: io sono con te, ce la puoi fare, ti amo con tutto il mio essere, la mia mano è nella tua, niente può separarti dal mio amore, l’angoscia non ti allontanerà da me, la persecuzione, la paura del futuro sono niente per me. Io ci sono ( RM 8, 35,37)

Come si fa a camminare nel deserto?

Non dobbiamo sfuggirgli, ma entrarci fino al collo e ancora di più, nelle tenebre troverai nuova energia, nuova forza, una nuova Silvia, ancora più bella, ancora più splendente.
Solo dentro di te troverai la via, nella notte. Non aver paura, non aver paura delle tue paure..
Sei in un momento privilegiato e quando sarai uscita dal deserto “sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio” ( Isaia 62,3)
Penso che tu deva accettare serenamente e con calma questo periodo.
Forse tutto ciò che ti ho scritto ti può apparire stupido, ma non credere nel successo, non credere nella meritocrazia in amore, l’amore non si merita.
Non credere ai sensi di colpa. Il senso di colpa non è qualcosa di positivo, non è frutto di Dio.
Il senso di peccato è frutto di Dio.   Quando un cristiano cade, si rende conto del proprio peccato, converte la propria mente a Dio, si rialza e cammina.
Il senso di colpa ti lascia a terra, dopo averti indotto a credere che non c’è più niente da fare, che ormai sei spacciata, che non c’è rimedio.
Sono tutte falsità  Non siamo nati per rimanere inchiodati a terra, ma per camminare verso l’Assoluto, verso la Vera Luce del mondo, Il Signore Gesù.
Dobbiamo dunque ogni volta che cadiamo rialzarci e continuare a camminare, senza mai perdere di vista la nostra meta.
Cara Silvia, , questa che ti ho scritto, non è una lettera consolatoria, né per spronarti a fare qualcosa, è solo una lettera di condivisione e di esperienza vissuta. Sono un po’ più grande di te, non ho niente da insegnarti, posso solo dirti che anch’io ho vissuto momenti molto difficili, ho avuto paura del futuro, paura di non essere amata, ma la mia, la nostra gioia non può dipendere da questo.
Niente può darci la felicità: non la ricchezza, non le proprie capacità, non il raggiungimento di qualche obiettivo, non l’essere persone di successo..

Viviamo in un mondo in cui è necessario mostrarci sempre forti, felici, sorridenti, e a non mostrare mai le nostre debolezze.
Ma è proprio quando siamo deboli, che siamo forti, perché siamo veri. La nostra vera natura non è la forza, ma la debolezza, e solo quando siamo deboli possiamo usufruire della potenza di Dio, al contrario quando vogliamo essere forti della nostra forza rimaniamo confusi, perdiamo la bussola, non ritroviamo più la strada per l’Assoluto.
Ho imparato nella mia vita che solo ciascuno di noi può conoscere la strada per uscire dal labirinto e nessun altro può darci la sua rotta.
Io ho affidato al Signore la mia vita, ho reale esperienza del suo Amore, e ho scoperto una vita bella, gioiosa, positiva.
Per quanto riguarda quello che mi chiedi, posso darti l’indirizzo del Centro Giovanile Francescano Convento Santa Croce P.zza S. Croce 12, Pisa 050/ 570193-543231 in particolare puoi rivolgerti a fra Stefano e fra Andrea Maria, che ho personalmente conosciuto a Fiesole,Firenze, dove abito, perché sono stati entrambi nel Convento S. Francesco a Fiesole per vari anni.
In loro, sono sicura, troverai, accoglienza ed ascolto..

Il Signore crede in te Silvia e ti vuole tanto tanto bene.
Scrivimi ancora

Ti abbraccio
Gabriella
 
 
 
 
 
 



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