I TdG e la Sacra Scrittura

Gruppo Biblico di Evangelizzazione






"Abbiamo costruito un collage utilizzando documenti ripresi da altri siti, ne abbiamo controllato l'origine e la veridicitá e abbiamo deciso di pubblicarli. Non era nostro intento offendere alcuno, né tantomeno "rubare" il lavoro di altri per spacciarlo per nostro. Siamo invece convinti che gli autori dei vari documenti saranno felici che le loro idee e riflessioni, siano ulteriormente divulgati affinché emerga la Veritá e la Veritá ci renda liberi".


INTRODUZIONE









Molti sapranno che i TdG affermano che la Bibbia è la base di tutte le loro dottrine, invece la Bibbia che loro utilizzano e che è intitolata “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”, è alterata e ciò risulta per loro stessa ammissione. Infatti, nella prefazione dell’edizione italiana dal 1967 si legge che sono state inserite nel testo sacro “molte espressioni” che nella precedente edizione in inglese in sei volumi erano semplici note al testo. Ora come si fa a sapere quali espressioni sono quelle ispirate da Dio e quali invece sono semplici parole umane, visto che quasi mai c’è una veste tipografica che possa far comprendere la distinzione?

Inoltre la Bibbia geovista tralascia 7 libri dell’Antico Testamento. Tobia, Giuditta, Sapienza, Siracide o Ecclesiastico, Baruc, 1 e 2 Maccabei adducendo come motivo che sono giunti a noi in lingua greca e non in aramaico o ebraico. Sta di fatto che, a partire dalla fine del secolo scorso e soprattutto con le scoperte di Masada nel 1964, sono stati ritrovati dei manoscritti del libro del Siracide in lingua ebraica. Ciò dimostra come tale libro venisse usato abitualmente nelle sinagoghe e che quindi non può essere considerato meno importante degli altri 39. La Chiesa cattolica ha sempre considerato questi libri come ispirati da Dio fin dai primissimi secoli.

Numerosi sono gli esempi di passi biblici erroneamente tradotti. Vediamo qualche esempio. Il noto passo di Mt.26,26.2 “ Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo” che i TdG traducono : “ Prendete e mangiate, questo significa il mio corpo”. Ora il verbo greco usato da Matteo è appunto il verbo essere e lo riconoscono essi stessi in una nota al testo biblico, tuttavia traducono in modo errato perché partono dall’idea che nell’Eucarestia non ci sia il vero corpo e il vero sangue di Cristo. Il brano di Col 2,9 : “ E’ in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” poiché dimostra che Cristo è Dio e i TdG non credono a questa realtà, viene da loro tradotto: “perché in lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina”.
I TdG non tengono conto dei generi letterari nei libri della Bibbia, non tengono conte del contesto e qualche volta anche del testo, in definitiva offrono una traduzione della Bibbia viziata in punti fondamentali. La rivista dei Gesuiti “Civiltà Cattolica” (1984, I, p.317) conteneva questa precisa conclusione: “ Questa manipolazione della parola di Dio è un fatto molto grave, perché fa dubitare dell’onestà del gruppo dirigente dei TdG, responsabile della traduzione della Bibbia”.

I TdG, a differenza di tutte le altre confessioni cristiane - cattolica, protestante, ortodossa -, non hanno accettato la traduzione interconfessionale proprio perché partono da alcuni presupposti dottrinali e adattano il testo biblico ad essi, vediamo un panorama sull’uso della Bibbia fatto dai Testimoni di Geova.
 

LA BIBBIA

E’ il primo libro ad essere stato dato alle stampe da Gutenberg.
Il primo ad essere stato letto da un astronauta mentre violava il suolo lunare.
Il primo, le cui parole hanno attraversato l’etere con le onde radio.
Queste note sono certamente interessanti; la cosa veramente importante è che questo libro, che è la Parola dell’Iddio vivente, abiti nei cuori degli uomini.
E in realtà, essa ha sostenuto la speranza di milioni di uomini e donne di ogni tempo. In alcune circostanze a tanti è costato perfino la vita voler vivere secondo i suoi insegnamenti: "Uccisi per la Parola di Dio" (Apocalisse 6:9-11) testimonia di loro la Bibbia stessa. Così, quella Parola che nelle intenzioni di Dio è intesa a indicare la via della Vita, è stata talvolta la causa involontaria della morte di molte persone vittime della persecuzione religiosa.
Il Signore abbia misericordia degli errori degli uomini perché, mentre alcuni sono pronti a sacrificare la loro vita per fedeltà ai princìpi della Sua Parola, altri ne modificano arbitrariamente il senso nel tradurla dalle lingue in cui fu scritta, e dopo averla praticamente ridotta a parola d’uomini, pretendono che altri seguano gli errati insegnamenti che ne derivano, se non vogliono essere accusati di essere infedeli a Dio!
L’uomo è certamente libero di rifiutare il Verbo di Dio. C’è però un modo odioso di farlo, subdolo e satanico: quello di modificare il senso vero delle Sacre Scritture. I Testi Sacri sono stati dati per ispirazione da Dio stesso, per cui, se si stravolge il loro naturale significato con una traduzione che tende ad affermare degli orientamenti religiosi umani si rifiuta con questo il pensiero di Dio. Una traduzione infedele va ancora più in là perché, oltre a sostituire il pensiero umano a quello divino, diventa un’opera tanto più pericolosa quanto più un lettore è ignaro e incapace di scorgere i trabocchetti disseminati da un traduttore disonesto. Il colmo di una situazione del genere lo si raggiunge quando è lo stesso traduttore che rivolge ad altri quelle accuse di infedeltà di cui egli si è reso colpevole.
Siamo consapevoli che queste affermazioni, se riferite a qualche denominazione religiosa specifica, sarebbero molto gravi. Soprattutto se risultassero false. Dal momento che questo è uno studio che riguarda la traduzione della Bibbia dei testimoni di Geova, se le prove addotte fossero false rischieremmo di diffamare gratuitamente l’immagine di questo movimento. Infatti, la campionatura dei testi biblici che segue è tratta dalla "Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture" dei testimoni di Geova, una traduzione fatta da un "Comitato di Traduzione", anonimo, e pubblicata dalla Società Torre di Guardia. Ebbene, ci duole dirlo, ma abbiamo verificato che il suddetto Comitato ha operato delle gravi manipolazioni della Bibbia.
La campionatura dei testi riportati in questo studio è solo esemplificativa, certamente incompleta rispetto all’ampiezza del problema ed è riferita al solo Nuovo Testamento. Il giudizio o le conclusioni rispetto a questo nostro lavoro di comparazione è lasciato al lettore.
Un particolare invito alla riflessione lo rivolgiamo ai testimoni di Geova i quali sono i principali fruitori della traduzione presa in esame, a nostro parere prime e inconsapevoli vittime degli errori che essa contiene. A loro vogliamo dire che questo nostro non costituisce "il solito attacco" alla loro religione; se lo seguiranno attentamente scopriranno invece con quanta insospettabile facilità l’errore possa insinuarsi nell’animo umano per distogliere dalla Verità e dal Signore delle persone in buona fede.
Ripetiamo che la scelta dei testi presentati non è dettata dalla premura di difendere un credo o una dottrina specifica, ma dall’eclatante evidenza di errori di traduzione commessi.
 

Panorama sull’uso della Bibbia dei TdG

1. Di solito USANO FRASI BIBLICHE STACCATE DAL CONTESTO: in tal modo il senso della frase può essere alterato e piegato in appoggio alle loro tesi. Facciamo un esempio.
Per negare che Gesù è Dio, prendono, isolata dal contesto, la celebre frase detta da Gesù risorto a Maria Maddalena: "Va' dai miei fratelli e dì loro: io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro" (Gv. 20,17).
Ma se leggiamo tutto il racconto evangelico, risulta chiaro che Gesù sta parlando di sé in quanto uomo e nostro fratello. Fattosi uomo come noi, Gesù vede e adora nel Padre il "suo Dio", pur essendo lui stesso Dio, uguale al Padre, anzi "una sola cosa col Padre" (Gv. 10, 30), come del resto conferma poco più avanti (Gv. 20, 29) accettando la dichiarazione di fede che l'apostolo Tommaso gli esprime dicendogli: "Mio Signore e mio Dio!".

2. Spesso, NELLE LORO TRADUZIONI DELLA BIBBIA CAMBIANO QUELLE PAROLE CHE CONTRADDICONO LE LORO TEORIE. Con questo metodo è loro possibile dimostrare tutto e negare tutto, a piacimento. Due esempi.
Per negare che vi sia un castigo eterno per i peccatori, nella loro edizione della Bibbia dal titolo "Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre scritture", al capitolo 25, versetto 46 di Matteo, ove Gesù conclude il suo discorso sul giudizio finale, essi sostituiscono la parola "supplizio eterno" con l'altra "stroncamento eterno", che vorrebbe significare "annientamento" dell'anima peccatrice.
Così, per dimostrare che l'anima umana non è immortale, essi traducono sempre la parola ebraica "néfesh", che spesso significa "persona", con "anima": in questo modo ogni volta che nella Bibbia si parla di una "persona" che muore essi possono provare - Bibbia alla mano - che è "l'anima" che muore!

3. Nella loro Bibbia NON ACCOLGONO TUTTI I LIBRI DELL'ANTICO TESTAMENTO che furono e sono accettati dalla Chiesa. Spieghiamoci meglio.
La Chiesa nascente ritenne come ispirati da Dio tutti i libri dell'Antico Testamento contenuti nella versione greca detta "dei Settanta" (I "Settanta" [LXX] sono la più famosa traduzione in greco di tutto l'Antico Testamento, fatta [forse da 72 traduttori] tra gli anni 250 e 150 prima di Cristo, e destinata agli ebrei della diaspora [cioè viventi fuori della Palestina] che ormai conoscevano solo il greco. La Chiesa primitiva, che agiva in ambienti di lingua greca, fece propria questa traduzione e la usò comunemente per la propria catechesi).
Orbene, nella traduzione dei "Settanta" sono compresi 7 libri (Tobia, Giuditta, I Maccabei, II Maccabei, Baruc, Sapienza, Ecclesiastico, più alcuni frammenti di Daniele e di Ester) che non erano contenuti nella Bibbia ebraica, ma che erano accettati dagli ebrei della diaspora (tanto è vero che i "Settanta" li accolsero!) e che furono ritenuti sempre dalla Chiesa come ispirati e citati fin dai tempi dei Padri Apostolici (ad esempio da San Clemente Romano).
Ebbene, tra questi libri ve ne sono alcuni che affermano verità negate dai Testimoni di Geova, e ciò può spiegare il perché essi li rifiutino.

4. Nell'interpretare la Bibbia essi NON TENGONO CONTO ALCUNO DEI GENERI LETTERARI.
Spieghiamoci meglio.
Qualunque opera letteraria rispecchia il modo di pensare e di esprimersi dell'epoca e del luogo in cui viene scritta, cioè ha un suo proprio "genere letterario", del quale bisogna tener conto per poterla comprendere esattamente.
Uno scritto storico (cioè di "genere letterario" storico) se riferisce la data ed il luogo di un avvenimento va interpretato alla lettera, ma uno scritto poetico (cioè di "genere letterario" poetico), no.
Ad esempio, nella poesia Pianto antico il Carducci, rivolgendosi al figlioletto morto, così si esprime: "Tu, fior della mia pianta percossa e inaridita..."; tuttavia nessuno pensa che il Carducci sia una pianta e suo figlio un fiore.
Nei "generi letterari" rientrano anche espressioni caratteristiche, modi di dire, ecc. propri di un dato ambiente come, ad esempio, l'espressione da noi in uso "fare quattro passi" per significare un piccolo tragitto. Chi volesse prendere alla lettera il numero "quattro" e basarsi su di esso per stabilire la distanza percorsa, traviserebbe il pensiero dell'autore.
Eppure i Testimoni di Geova, trovando nella Bibbia numeri simbolici, invece di tener conto del "genere letterario" del libro in cui furono inseriti, li interpretano alla lettera e li usano per calcoli complicati che nulla hanno a che vedere con l'insegnamento della Bibbia.

5. Tuttavia ciò che più meraviglia nei Testimoni di Geova è la STRUMENTALIZZAZIONE CHE ESSI FANNO DELLA BIBBIA in appoggio alle loro tesi: anziché cercare nella Bibbia la verità, essi usano la Bibbia (distorcendone il vero significato, cambiando le parole, sopprimendo interi libri, ignorando i "generi letterari", ecc.) per appoggiare una loro verità precostituita.
Essi - contrariamente a quanto vanno dicendo - non sono al servizio della parola di Dio, ma si servono della parola di Dio, distorta, per dar credito ai loro errori.
 
 

Esegesi biblica

Se vogliamo fare un’esegesi seria ed accurata della Bibbia e comprenderne tutto il reale messaggio (anche se ciò non è indispensabile per essere veri Cristiani ma è utile per evitare di essere manipolati da false organizzazioni che si definiscono uniche depositarie della Verità biblica) dobbiamo prima fare uno studio:

a. dei generi letterari in essa contenuti,
b. del contesto storico degli scritti (la Bibbia è stata scritta in un arco di 1500 anni circa in ambienti e situazioni diverse),
c. delle lingue antiche in cui è stata scritta e delle espressioni tipiche di quelle lingue e di quelle culture che se tradotte alla lettera nelle lingue moderne diventano oscure se non ridicole o addirittura fuorvianti.

Ciò non viene assolutamente fatto dai gruppi cosiddetti "fondamentalisti" come i TdG, il cui studio della Bibbia consiste nell’imparare ad estrapolare dal contesto quanti più versetti possibile per adattarli ai mutevoli schemi dottrinali del Corpo Direttivo.

Un esempio recente è quello del termine greco "genea" che si può anche tradurre letteralmente "generazione" purché venga spiegato che questo termine ha anche un significato più "estensivo" e precisamente significa quello che è sempre stato scritto su qualunque vocabolario di greco: stirpe, nazione, progenie, ecc. Ovviamente il Corpo Direttivo lo ha sempre saputo, ma finché ha potuto lo ha nascosto in modo da alimentare così le attese di una fine imminente dato che la "generazione" (intesa in precedenza come un periodo di 70-80 anni) che aveva vissuto gli avvenimenti del 1914 non sarebbe dovuta passare prima della "fine". Attualmente, poiché era ormai diventato troppo difficile sostenere questa dottrina, si è ricorsi al trucco ormai abusato dell’intendimento progressivo, spacciando per una nuova e più profonda interpretazione del termine quella che invece era fin dall’inizio l’unica interpretazione possibile tenuto conto del senso del discorso di Gesù. Ciò ha provocato disorientamento in molti dei TdG come già avvenuto nel passato (la precedente data "rinviata" è stata quella del 1975) e conseguente allontanamento dall’Organizzazione.

Tornando, con qualche altro esempio, all’interpretazione dei versetti biblici, questi vengono in genere interpretati dai TdG in senso letterale ma se la "lettera" si scontra con i preconcetti dottrinali di Brooklyn allora non hanno difficoltà a farne una lettura "simbolica".

Ad esempio Gesù parlava spesso per parabole o illustrazioni in modo che i concetti fossero comprensibili da chiunque. In genere anche il Corpo Direttivo non interpreta in senso letterale le illustrazioni di Gesù (l’esempio più importante è forse quello della dottrina dell’inferno basata su una interpretazione più o meno letterale di molti versetti biblici che invece i TdG interpretano simbolicamente), ma per alcune parabole si decide che quella illustrazione va presa invece alla lettera (come ad esempio quando in Mt.24:45 Gesù fa l’esempio del "servo fedele e prudente" che per i TdG è il Corpo Direttivo di Brooklyn).

In altri casi invece, dove sembra evidente che Gesù faccia esempi "concreti" e non "simbolici", si decide che quell’insegnamento di Gesù non va preso alla lettera (vedi Mt.25:34-46) in quanto non compatibile con le dottrine del Corpo Direttivo, anzi proprio in quest’ultimo esempio, quando Gesù parlava di "dar da bere agli assetati, dar da mangiare agli affamati, ecc.", il Corpo Direttivo spiega che Egli non si riferiva al nostro prossimo come certamente avevano ben compreso i suoi ascoltatori, ma si riferiva ai signori del Corpo Direttivo residenti a Brooklyn 1900 anni circa dopo il suo insegnamento!

Un esempio classico di simbolismo biblico è quello dei "144.000" di Rivelazione o  Apocalisse, numero tipico del genere letterario apocalittico che fa ampio uso del numero 12 (le 12 tribù di Israele) e dei suoi multipli (12 x 12 x 1000 = 144000) per indicare, in questo caso, l’intero popolo di Israele, ma che deve essere interpretato in senso letterale dal Corpo Direttivo per coprire un’altra delle tante profezie fallite: quella relativa al 1914. Gesù è così diventato per Brooklyn il mediatore solo di 144.000 persone che andranno in Cielo; gli altri salvati resteranno sulla terra!

Tutte le espressioni bibliche che fanno parte del genere letterario "apocalittico" non vanno prese alla lettera, ma bisogna conoscerne il significato simbolico. Sarebbe come se noi prendessimo "alla lettera" la Divina Commedia e quando Dante dice che "nel mezzo del cammino della sua vita si ritrovò in una selva oscura" uno cercasse di speculare sul luogo dove si può trovare questo "bosco" di cui parla Dante!
E' più o meno quello che fanno i TdG quando, prendendo "troppo alla lettera" certe espressioni bibliche, si aspettano di abitare in un paradiso con villette monofamiliari in stile hollywoodiano contornati da animali docili alla Walt Disney.

Ma gli stessi TdG sono pronti ad interpretare in modo simbolico le espressioni contenute in Apocalisse quando l’interpretazione letterale si scontra con le loro dottrine: ad esempio Riv. 1:7 (o Ap 1:7), in cui si dice con estrema chiarezza che Gesù ritornerà in maniera visibile, viene interpretato in maniera simbolica sempre per nascondere il fallimento delle aspettative legate al 1914.
Quello di utilizzare la Bibbia come libro "profetico" (nel senso errato di "libro che prevede il futuro") è tipico dei gruppi fondamentalisti che estrapolando frasi fuori dal loro contesto storico/letterario non hanno difficoltà a ricavare ogni genere di "profezia". Il seguente esempio dimostra come questo modo di leggere la Bibbia sia totalmente fuorviante. Prendiamo un versetto della Bibbia a caso e vedremo che con un po’ di fantasia non è poi così difficile adattarlo ad un personaggio o ad un evento che vogliamo noi. Esempio: "Se contro di me si accampa un esercito il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia anche allora ho fiducia".
Se esistesse la religione di "Rambo" (in America tutto è possibile) questo potrebbe essere ritenuto un versetto biblico che "profetizzava" con assoluta evidenza (tranne che per gli increduli) la sua venuta. Ma potrebbe essere altrettanto ovvio che si riferisca a James Bond, o al leader settario David Koresh assediato dalle forze di polizia nel suo ranch, o forse si riferisce all'assedio finale al Che Guevara da parte dell'esercito boliviano, oppure potrebbe profetizzare la detenzione di Gesù da parte dell'esercito romano, ecc. ecc.

E’ evidente che in questo modo con la Bibbia (così come con qualunque altro libro di pari complessità e antichità) si può sostenere tutto ed il contrario di tutto.
E’ ovvio che questo tipo di studio, che presuppone una certa base culturale, venga condannato dai gruppi fondamentalisti, altrimenti i loro aderenti si accorgerebbero dell’inconsistenza di molte dottrine propagandate come "verità".
 La Traduzione del Nuovo Mondo
ed il suo linguaggio ..."moderno e comprensibile"...

I Testimoni di Geova, a pag. 402 del libro Ragioniamo facendo uso delle Scritture, suggeriscono di rispondere in questo modo a chi dice che la loro Bibbia è diversa: «Mi piace per il suo linguaggio moderno, comprensibile, e anche perché i traduttori si sono attenuti fedelmente al contenuto delle lingue bibliche originali».
 
 

Traduzione del Nuovo Mondo (TNM)

Nella prefazione dell’edizione italiana del 1967 si legge che nel testo sacro sono state introdotte "molte espressioni" che nell’edizione precedente (in sei distinti volumi, in inglese) figuravano nelle NOTE. A causa di tale inserimento non è più chiaro quali siano le espressioni originali della Bibbia e quali le "molte espressioni delle note": non c’è, infatti, quasi mai una distinzione tipografica di quelle note dal testo sacro autentico:
"…Poiché l’edizione in un solo volume delle Sacre Scritture non avrebbe avuto note in calce, furono prese molte espressioni delle note in calce pubblicate nella traduzione precedente in sei volumi e riportate nel testo principale dell’edizione in un solo volume." (TNM ed. ’67, pp.5-6).
Qualsiasi opera letteraria che subisse un trattamento del genere non sarebbe più autentica, come riconosce anche il Corpo Direttivo a pag. 340 della Torre di Guardia del 1/6/1970:
"…Ciò che noi come studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale. Solo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no".
Quest’ammissione, nelle edizioni successive del 1986 e del 1987, è sparita, però quelle "espressioni delle note" nel testo sacro sono rimaste...

Ma... perché la Torre di Guardia volle intraprendere una propria traduzione della Bibbia? Disponeva veramente di studiosi accreditati per un'opera simile? Il risultato di questo lavoro può essere considerato apprezzabile?
Ecco cosa afferma a proposito:

  1.  "I cristiani nutrono un profondo rispetto per la Bibbia e giustamente credono che ‘tutta la Scrittura è ispirata da Dio’ (2Timoteo 3:16). Tradurre la Bibbia è quindi un’onerosa responsabilità. Se qualcuno, di proposito, cambia o omette parte del contenuto della bibbia, sta alterando la Parola ispirata. Vale in questo caso l’avvertimento scritturale: ‘Se alcuno fa un’aggiunta a queste cose, Dio aggiungerà le piaghe che sono scritte in questo rotolo; e se alcuno toglie qualche cosa dalle parole del rotolo di questa profezia, Dio toglierà la sua parte degli alberi della vita’ –Rivelazione 22:18,19; vedi anche Deuteronomio 4:2. La maggior parte dei traduttori biblici hanno senz’altro rispetto per la Bibbia e desiderano sinceramente renderla comprensibile in quest’era moderna. Ma i traduttori non sono ispirati. La maggioranza di loro ha inoltre forti convinzioni in campo religioso e può essere influenzata da concetti e gusti personali. Essendo uomini possono anche commettere sbagli o errori di giudizio" (Il Nome Divino … pag.5)
  2. "La questione del corretto intendimento della Bibbia (…) è uno dei motivi principali per cui è stata fatta la Traduzione del Nuovo Mondo. Le convinzioni religiose di qualsiasi traduttore influiscono inevitabilmente sulla sua traduzione. Non può essere altrimenti quando una parola o un versetto si può rendere in più modi" (La Torre di Guardia 15-6-1982, pag. 24).
  3. "Se la grammatica permette di tradurre un passo in più di un modo, qual è la versione corretta? Quella che concorda col resto della Bibbia. Se non si tiene conto di altre parti della Bibbia e si costruisce una dottrina sulla versione preferita di un particolare versetto, ciò che si crede non rispecchia più la Parola di Dio, ma le proprie idee e forse quelle di qualche altro uomo imperfetto" (Ragioniamo … pag. 413).

  4. E’ bene tenere in debito conto queste dichiarazioni, visto il risultato della loro traduzione della Bibbia. Vorremmo anche domandare loro:
  5. Tutte le traduzioni della Bibbia sono opera di uomini imperfetti e non ispirati. Vogliono farci credere per caso che i traduttori della Nuovo Mondo fanno eccezione?
  6. Se la Torre di Guardia riconosce che non si deve di proposito cambiare o omettere o aggiungere nulla al contenuto delle Scritture, perché mai essa lo ha fatto ripetutamente e senza plausibili motivi tecnici?
  7. Se "le convinzioni religiose influiscono inevitabilmente sulla traduzione", in che misura le convinzioni religiose dei traduttori della Nuovo Mondo hanno influito sulla qualità della loro traduzione. E se occorre prudenza quando "la grammatica permette di tradurre un passo in più di un modo" perché mai nella loro versione della Bibbia i traduttori geovisti hanno ignorato sia la grammatica che il testo originale in numerosi passi senza giustificati motivi?

  8. Che la traduzione della Nuovo Mondo sia anche frutto delle convinzioni religiose dei suoi traduttori è stato comunque ammesso dalla stessa Torre di Guardia:
  9. Il modo in cui sono state tradotte queste parole nella Traduzione del nuovo mondo delle Scritture Cristiane ha dato origine all’accusa che il comitato di Traduzione (…) si sia lasciato influenzare dalle sue credenze religiose. Tale accusa è fondata, ma questo non è stato fatto erroneamente o indebitamente". (La Torre di Guardia 15-6-1964, pag. 383).

  10. E già, sono sempre "gli altri" che fanno certe cose in maniera indebita o errata!
  11. "Questo mette in risalto il fatto che non si può semplicemente tradurre la Bibbia in modo dovuto ed accurato se non se ne comprendono chiaramente gli insegnamenti" (Idem).

  12. Ma è possibile comprendere chiaramente gli insegnamenti biblici con una traduzione infedele ai testi originali? E che cosa significa comprendere chiaramente gli insegnamenti biblici, uniformarsi, forse, alle dottrine geoviste? Dopo questa traduzione (la Nuovo Mondo) la Torre di Guardia ha ancora il diritto di criticare il lavoro di altri traduttori così come è solita fare?:
  13. "Tutte le traduzioni, fino alla più recente, hanno i loro difetti. Ci sono incoerenze o versioni di brani non soddisfacenti, contaminate da traduzioni settarie o filosofiche mondane, e pertanto non in piena armonia con le sacre verità che Geova ha fatto scrivere nella sua Parola (…) Molti traduttori della bibbia (…) abbandonando la traduzione letterale si sono allontanati molte volte dall’accuratezza della originale dichiarazione di verità. Hanno in effetti adacquato i medesimi pensieri di Dio". (Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile, pag. 319-322)

  14. Sottoscriviamo in pieno questa dichiarazione perché si adatta precisamente a ciò che ha fatto la Società Torre di Guardia con la traduzione e la pubblicazione della sua Bibbia.
    Per aver il giusto diritto di criticare il lavoro svolto da altri in questo campo si dovrebbe essere in grado di dimostrare una certa superiorità accademica.
    Ci piacerebbe così conoscere i nomi dei componenti di quel "Comitato di traduzione" per essere rassicurati riguardo alle loro reali competenze. Purtroppo questo ci è negato da un veto che la Società ha posto sulla questione: i nomi di questi signori dovranno rimanere segreti! Per modestia, si dice, però vi sono motivi più che fondati per affermare che questo è solo un espediente per nascondere la verità: i cosiddetti "traduttori" non avevano la minima competenza per cimentarsi con una traduzione della Bibbia!
    Guglielmo Centnar, un ex testimone di Geova che all’epoca era di stanza al quartier generale di Brooklyn, riferisce:
    "… quando fu chiesto a Franz, in un tribunale della Scozia la ragione di tale segretezza, egli rispose: ‘Perché il comitato per la traduzione voleva che essa traduzione rimanesse anonima, e non cercava nessuna gloria né onore per aver fatto il lavoro, e quindi non desiderava che apparissero i loro nomi" ( Purser’s Poof of Douglas Walsh Vs. The Right Hon. James Lathan; M.P.P.C., Scottish Court of Session Nov. 1954, pag. 92 – citato da P. Hedley, "perché hanno lasciato i testimoni di Geova" pagg. 100,102).
    Lo stesso Centnar ricevette l’incarico di interpellare alcuni studiosi per procacciare pareri autorevoli in appoggio al lavoro di traduzione svolto: Ecco ciò che egli riferisce:
    "A causa dell’incapacità dei traduttori le traduzioni non rendevano fedelmente, in molti casi, il senso del testo originale, ma davano piuttosto ciò che i testimoni credevano.
  15. Questo fatto è stato già confermato da molti professori in materia fra i quali vi è anche il Dott. A. Hoeckema il quale ha detto: ‘La loro traduzione della Bibbia, la traduzione del Nuovo Mondo, non riproduce affatto nella lingua inglese moderna, il senso biblico originale, ma è piuttosto una traduzione addomesticata nella quale sono stati inclusi, di contrabbando, molti insegnamenti della Torre di Guardia’. Nel marzo 1954 mi fu affidato l’incarico di intervistare il dott. Edgar J. Goodspeed, ben noto traduttore della Bibbia, per sentire la sua opinione (…) Prima di partire chiesi … se egli credesse di poter raccomandare quella traduzione (NM) al pubblico. Mi rispose ‘No, temo proprio di non poterlo fare. La grammatica è così ostica: non piace a nessuno. Badate alla grammatica. State attenti ad essere precisi’ " (Idem).

  16. (se il Dott. Goodspeed si lamentava riguardo alla grammatica inglese, figuriamoci noi che abbiamo letto la Nuovo Mondo tradotta dall’inglese in italiano!)
  17. Altre opinioni di eminenti studiosi sono state espresse:

  18. " Il prof. H.H. Towley (…) afferma (riferendosi alla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture Ebraiche in inglese): ‘I traduttori hanno le loro personali opinioni riguardo ai tempi (dei verbi) ebraici, ma preferiscono presentare queste personali opinioni a lettori non istruiti prima di sottoporre le loro giustificazioni di queste opinioni personali all’esame degli esperti. (…) I traduttori dichiarano di presentare una versione in inglese moderno che sia la più fedele possibile. (…) La traduzione è segnata da una impacciata interpretazione puramente letterale che esaspererà soltanto qualsiasi lettore intelligente (…) Dall’inizio alla fine questo volume è un fulgido esempio del modo in cui la Bibbia non dovrebbe essere tradotta" (Australian Record del 20-5-1974, pag. 6 –citato da ‘Witness’ vol.1, 1975- n°1).
  19. "L’eminente studioso inglese F.F. Bruce (…) dichiara, a proposito della TNM, nel suo studio sulla Bibbia inglese: ‘Alcune sue (della TNM) caratteristiche espressioni riflettono le interpretazioni bibliche che abbiamo abbinato ai tdG (…) Talvolta la TNM rende il testo in un inglese non letterario’".

  20. "Henry J. Heydt giunse alla seguente conclusione poco lusinghiera dopo aver esaminato la TNM: "Consideriamo la TNM un grossolano insuccesso (…), ed un travisamento di parte compiuto ai danni della Sacra Parola di Dio’."
    "Non meno condannatorio è il giudizio espresso da Ray C. Stedman: ‘Un accurato esame, che va al di là dell’esteriore apparenza di erudizione (dei traduttori), rivela un autentico miscuglio di fanatismo, ignoranza, pregiudizio e parzialità, che viola ogni forma di critica biblica ed ogni base di dotta integrità’".
    "In una occasione il prof. J.R. Mantey, citato diverse volte nelle pubblicazioni del C.D. (Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, n.d.r.), così si espresse riguardo alla TNM:
    ‘Dopo aver studiato la loro erronea traduzione in centinaia di versetti del Nuovo testamento, si è chiarita in me la convinzione che quando la Scrittura era in disaccordo con i loro particolari insegnamenti, essi deliberatamente l’hanno tradotta in modo erroneo oppure hanno alterato il testo al punto tale che potrebbe sembrare che ci sia qualche apparente sostegno per le loro opinioni non scritturali (…). Ma ciò che è di gran lunga peggio, essi (i traduttori della TNM) si sono resi colpevoli di deliberato inganno: Ciò rende la loro traduzione detestabile’" Cit. da A. Aveta, "Analisi di una setta", pagg. 30,31).

 
 

Alcuni esempi del linguaggio "moderno e comprensibile" della TNM


Versetto
TNM (Traduzione Nuovo Mondo) CEI  (Conferenza Episcopale Italiana - Chiesa Cattolica)
1Re 19:3  Ed egli aveva timore. Di conseguenza si levò e se ne andava per la sua anima... impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi
Giobbe 29:6 Quando lavavo i miei passi nel burro. Quando mi lavavo i piedi nel latte
Gb 4:21 Non è stata strappata dentro di loro la loro corda di tenda? La funicella della loro tenda non viene forse strappata?
Gb 5:2 Poiché la vessazione uccide lo stolto. E l'invidia metterà a morte colui che è facilmente adescato. Poiché allo stolto dà morte lo sdegno, e la collera fa morire l'insensato
Gb 5:11 [A] colui che pone in luogo alto quelli che sono bassi. Colloca gli umili in alto
Gb 6:7 La mia anima si è rifiutata di toccare [qualunque cosa]. Esse sono come infermità nel mio cibo. Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo
Gb 7:15 Così che la mia anima sceglie la soffocazione, la morte anziché le mie ossa. Preferirei essere soffocato, la morte piuttosto che questi miei dolori!
Gb 19:26 E dopo la mia pelle, [che] han portato via, questo!  Dopo che questa mia pelle sarà distrutta!
Gb 31:27  E la mia mano baciava la mia bocca E con la mano alla bocca ho mandato un bacio
Gb 33:21 La sua carne scompare alla vista, e le sue ossa che non si vedevano certamente si denuderanno. La sua carne si consuma a vista d'occhio e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori
Gb 37:9 L'uragano viene dalla stanza interna e il freddo dai venti settentrionali. Dal mezzogiorno avanza l'uragano e il freddo dal settentrione
Salmi 6:6 Tutta la notte faccio nuotare il mio letto. Ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio
Sal 84:6 Passando per il bassopiano delle macchie di baca, lo mutano in una sorgente stessa; L'insegnante si avvolge di benedizioni Anche la prima pioggia l'ammanta di benedizion).
Nel Salmo 84,6 (CEI 83,7) il termine ebraico "moreh" ha vari significati tra i quali sia "insegnante" che "pioggia autunnale" Ma cosa c'entra l'"insegnante" in un contesto in cui si parla dell'arida valle di Baca? E' più che evidente che qui "moreh" significa pioggia. Le piogge autunnali sono una benedizione per l'arida valle di Baca.
Sal 102:7 Mi son fatto emaciato, e son divenuto come un uccello solitario sul tetto.  Veglio e gemo come un uccello solitario sopra un tetto.
Sal 118:27 Legate la processione festiva con rami. Ordinate il corteo con rami frondosi.
Proverbi 11:17 L'uomo di amorevole benignità tratta rimunerativamente la sua propria anima, ma la persona crudele dà l'ostracismo al suo proprio organismo.  Benefica se stesso l'uomo misericordioso, il crudele invece tormenta la sua stessa carne
Prov 11:25  L'anima generosa sarà essa stessa resa grassa, e chi innaffia liberalmente [altri] sarà anche lui liberalmente innaffiato.  La persona benefica avrà successo, e chi disseta sarà dissetato
Prov 13:11 Le cose di valore che derivano dalla vanità diminuiscono, ma chi raduna mediante la mano è colui che fa aumentare. Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce.
Prov 13:4  Comunque, la medesima anima dei diligenti sarà resa grassa.  L'appetito dei diligenti sarà soddisfatto.
Prov 15:30 La luminosità degli occhi fa rallegrare il cuore; la notizia che è buona fa ingrassare le ossa Uno sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le ossa
Prov 17:23 Chi è malvagio prenderà perfino un regalo dal seno per piegare i sentieri del giudizio. L'iniquo accetta regali di sotto al mantello per deviare il corso della giustizia.
Prov 25:23 Il vento del nord reca come con dolori di parto un rovescio di pioggia; e la lingua [che rivela] un segreto, una faccia denunciata.  La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto
Prov 27:17 Mediante il ferro, il ferro stesso si affila. Così un uomo affila la faccia di un altro. Il ferro si aguzza con il ferro, e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
Prov 28:25 ...chi confida in Geova sarà reso grasso.  chi confida nel Signore avrà successo
Ecclesiaste 4:6 È meglio una manciata di riposo che una doppia manciata di duro lavoro.  Meglio una manciata con riposo che due manciate con fatica
Ecclesiaste 6:9  È meglio il vedere degli occhi che l'andare in giro dell'anima.  Meglio godere di ciò che si ha piuttosto che vivere di sogni e speranze
Ecclesiaste 7:27 Vedi, ho trovato questo", disse il congregatore, "una cosa presa dopo l'altra, per trovare il sunto. Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoelet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione.
Cantico dei Cantici 7:9 [Chi parla è Salomone, secondo i TdG; si veda Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile, p. 117] E il tuo palato come il miglior vino che va giù diritto per il mio caro, scorrendo con dolcezza sulle labbra di quelli che dormono. E il tuo palato come ottimo vino che scende diritto alla mia bocca e fluisce sulle labbra e sui denti.
Isaia 3:20 ...e le 'case dell'anima' e le tintinnanti conchiglie ornamentali. ...boccette di profumi, amuleti.
Lamentazioni 4:9 Gli uccisi con la spada han mostrato d'esser migliori degli uccisi dalla carestia. Sono più fortunati gli uccisi di spada che i morti per fame.
La 5:5 Siamo stati inseguiti fin sopra il nostro collo. Con un giogo sul collo siamo stati perseguitati.
La 3:49 Il mio medesimo occhio è stato versato e non avrà posa, così che non ci sono pause. Il mio occhio piange senza sosta perché non ha pace.
Abacuc 3:2 In mezzo a[gli] anni oh portala in vita! In mezzo a[gli] anni voglia tu farla conoscere. Nel corso degli anni manifestala, falla conoscere nel corso degli anni
Sofonia 2:11 Geova sarà tremendo contro di loro; poiché certamente renderà emaciati tutti gli dei della terra.  Terribile sarà il Signore con loro, poiché annienterà tutti gli idoli della terra.
Efesini 1:9,10 In quanto ci fece conoscere il sacro segreto della sua volontà. Esso è secondo il suo beneplacito, che egli si propose in se stesso per un'amministrazione al pieno limite dei tempi fissati. Poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi.
Ebrei 1:8 Ma riguardo al Figlio: "Dio è il tuo trono per i secoli dei secoli, e [lo] scettro del tuo regno è lo scettro di rettitudine". Del figlio invece afferma: "Il tuo trono, Dio, sta in eterno"; e: "Scettro giusto è lo scettro del tuo regno".
Gen. 2:17 Adamo muore "positivamente".
Gen. 3:14 Il serpente "schiaccia il calcagno alla Donna"
Gen. 25:25 Esaù esce "tutto rosso come una veste ufficiale di pelo"
Gen. 25:28 "Isacco amava Esaù perché significava cacciagione nella sua bocca"
Gen 33:10 Esaù deve prendere il dono dalla mano di Giacobbe perché conforme allo scopo d'esso ha visto la sua faccia come se vedesse la faccia di Dio in quanto lo ha ricevuto con piacere.
Es. 7:1 Mosè per il geovismo è un Dio con la maiuscola! 
(Cf. Gv 1:1: Il Figlio di Dio invece è solo "un dio").
1 Sam. 25:29 "L'anima del mio Signore avvolta nella borsa della vita"
Gb 6:13 "L'operare efficacemente è stato scacciato lontano da [Giobbe]"
Gb 6:25 "La riprensione che cosa riprende?"
Gb 14:17 La rivolta di Giobbe viene sigillata in una borsa, e viene applicata colla sull'errore
Giobbe 34:20 E i potenti si dipartono, non mediante mano. 
Sal. 7:6 Geova sorge alle esplosioni! 
Sal. 8:2 Dalla bocca dei bambini e dei lattanti... hai fondato la forza! 
Salmo 17:14 [CEI 16(17):14] "Dagli uomini, [mediante] la tua mano, o Geova, Dagli uomini di [questo] sistema di cose, la cui parte è in [questa] vita, E il cui ventre riempirai con il tuo tesoro nascosto, che sono sazi di figli E che in effetti riservano ai loro fanciulli ciò che lasciano"
Sal. 104:3 Geova edifica palafitte
Prov. 11:17 L'uomo di amorevole benignità tratta rimunerativamente la sua propria anima, ma la persona crudele dà l'ostracismo al suo proprio organismo
Prov. 13:11 Le cose che derivano dalla vanità diminuiscono, ma chi raduna mediante la mano è colui che fa aumentare!
Proverbi 16:26 L'anima di chi lavora duramente ha lavorato duramente per lui, perché la sua bocca ha fatto duramente pressione su di lui
Proverbi 21:6 L'ottener tesori mediante la lingua falsa è un soffio portato via, nel caso di quelli che cercano la morte
Sof. 2:2 Lo statuto che partorisce alcuna cosa 
Prov. 26:28 La lingua che è falsa odia chi ne è oppresso, e la bocca adulatrice causa un rovesciamento
Prov. 25:23 Il vento dal nord reca come con dolori un rovescio di pioggia, e la lingua [che rivela] un segreto, una faccia denunciata
Lam. 2:8 Ha steso la mano per misurare. Non ha ritirato la mano dell'inghiottire. E causa lutto a baluardo e mura. Sono svaniti insieme.
Lam. 2:11 I miei occhi si sono consumati in assolute lacrime. I miei intestini sono in fermento. Il mio fegato è stato versato alla medesima terra a motivo del crollo della figlia del mio popolo.

Esempi di verbi usati in modo errato: Il leone strangola (Naum 2:12), il mare tuona (Salmo 96:11); l'uomo pio "rotola" le sue opere su Geova (Proverbi 16:3).

 Questi sono solo alcuni versetti, presi qua e la nella TNM. Vi sono moltissimi altri passi resi nella stessa maniera oscura ed indecifrabile o, quanto meno, in un "italiano" non certamente moderno e comprensibile. I TdG pretendono che la TNM sia la miglior traduzione biblica esistente, resa disponibile in varie lingue dal "canale costituito da Geova" (il CD- Consiglio Direttivo) perché la verità della parola divina possa rifulgere in tutto il suo fulgore! Nella Torre di Guardia del 15/8/90 la TNM viene esaltata come "perfetta e risplendente di significativa luce", "aggiornata, accurata e di facile lettura". È chiaro invece che Bibbia della C.E.I., e le altre versioni scritte in italiano, sono sicuramente preferibili alla TNM.

Questo dovrebbe indurre a qualche riflessione: per esempio, se i TdG fossero, come essi affermano, l'unica vera religione, guidata ed illuminata dallo Spirito Santo, come mai non esistono fra di loro persone capaci di tradurre la Parola di Dio in un modo almeno equivalente a quello delle cosiddette "false religioni"? Perché, per afferrarne il senso, bisogna leggere gli stessi passi nelle versioni cattoliche o protestanti? Se tali traduzioni non esistessero, come si potrebbero capire questi versetti? Forse rivolgendosi al CD con qualche opportuna "Domanda dai lettori"? Non sarebbe questo un ripetersi di ciò che avveniva un tempo nella tanto disprezzata cristianità, quando, essendo la Scrittura disponibile solo in latino o in greco, bisognava rivolgersi al clero per comprenderne il significato ed avere una spiegazione?
 
 

Alcuni errori della TNM

Nuovo Testamento
Gv. 14, 14

Via il pronome "mi": con questa manipolazione della Bibbia i TdG insegnano a non pregare Gesù!
Nella bibbia dei Testimoni di Geova leggiamo Gv. 14, 14: "Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, la farò" (NM '86). E' Gesù che sta parlando ai suoi discepoli.
Andiamo a vedere come è il versetto originale nel testo greco. Per far questo prendiamo lo stesso testo che prendono loro come testo critico base per la traduzione della bibbia dal greco. Stiamo parlando testo critico redatto dai due protestanti Westcott e Hort nel 1881 che i TdG stessi hanno definito autorevole in Ragioniamo a pag. 399: "Per quanto riguarda le Scritture Greche Cristiane, è stata principalmente usata l'autorevole edizione critica del testo greco preparata nel 1881 da Westcott e Hort, ma con la consultazione di altri testi fondamentali e di numerose antiche versioni in altre lingue".
E ancora leggiamo in Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile a pag. 315: "E' opera dei raffinatori del testo rettificare tali particolari, e questo hanno fatto in grande misura. Per questa ragione, il raffinato testo greco di Westcott e Hort è generalmente accettato come di alta eccellenza. La Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche, essendo basata su questo eccellente testo greco, può così dare ai suoi lettori la fedele "parola di Geova", come questa ci è stata così meravigliosamente preservata nel deposito dei manoscritti greci" (le sottolineature sono mie).
Da premettere che il Corpo Direttivo dei TdG ha pubblicato nel '69 una traduzione parola per parola del Nuovo Testamento dal greco all'inglese, detta comunemente Interlineare utilizzando il testo base di Westcott e Hort e mettendo sotto ogni parola greca la traduzione in inglese. In una colonnina accanto, invece, è riportata la traduzione ufficiale della bibbia geovista, che come sappiamo si chiama Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.
Ecco qui il documento fotografico del passo in questione preso dalla Interlinear pubblicata dai TdG nel '67 :

Come si può notare il pronome mi che in inglese è "me" figura correttamente sotto all'equivalente testo originale greco nella colonna di sinistra, mentre manca a destra dove c'è l'equivalente versetto come lo troviamo tuttora nella bibbia geovista.
In realtà il passo tradotto correttamente dal greco originale dice: "Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò" (C.E.I.), ma la dottrina geovista afferma che non bisogna pregare Gesù, e per sostenerlo manipolano addirittura il testo originale. Infatti qui Gesù dà il comando ai suoi discepoli di chiedere direttamente a lui, cioè Gesù afferma che a lui possono essere rivolte le preghiere.
Ecco svelato una delle tante manipolazioni che i TdG operano sulla Bibbia, nonostante nella Torre di Guardia del 1/6/'70 a pag. 340 leggiamo (le sottolineature sono mie):
<<Nuova traduzione interlineare. E nell'anno 1969, alle Assemblee Internazionali "Pace in Terra" dei Testimoni di Geova, fu presentata al pubblico La traduzione interlineare del Regno delle Sacre Scritture Greche (inglese). Questo è un libro rilegato in tela di 1.184 pagine. Il testo greco che viene usato è quello preparato e pubblicato da Westcott e Hort nel 1881. Sotto di esso è stampata la traduzione letterale parola per parola. Nella colonna a destra su ciascuna pagina è presentata la traduzione moderna che si trova nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in edizione riveduta. Comunque, nella traduzione letterale interlineare del greco le parole inglesi non sono prese dal corpo o direttamente dalla Traduzione del Nuovo Mondo e poste sotto l'appropriata parola greca. No! Ma sotto ciascuna parola greca è posto il suo significato basilare, sia che questo concordi letteralmente con la Traduzione del Nuovo Mondo o no. Ciò che noi come studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale. Solo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no.>>
Chi legge tragga da sé le conclusioni!

Approfondimento
Gli studiosi che hanno prodotto i testi tradotti hanno confrontati migliaia di manoscritti, esaminando le varianti testuali in essi contenute, per giungere a quello che è appunto ritenuto un "raffinato testo critico". Sono interessanti, a questo proposito, le osservazioni della Watch Tower: «Nel caso della parte della Bibbia scritta in greco dai cristiani [...] due cose ci assicurano che oggi abbiamo un testo essenzialmente identico a quello redatto dagli scrittori originali. Primo, abbiamo manoscritti molto più vicini al tempo della stesura originale di quanto sia avvenuto per la parte ebraica della Bibbia. Infatti un frammento del Vangelo di Giovanni risale alla prima metà del II secolo, meno di 50 anni dalla probabile data in cui Giovanni scrisse il suo Vangelo. Secondo, il numero stesso di manoscritti che ci sono pervenuti fornisce una formidabile dimostrazione dell’integrità del testo.
Su questo punto sir Frederic Kenyon affermò: "Non è troppo esagerato asserire che in sostanza il testo della Bibbia è sicuro. Questo può dirsi in particolare del Nuovo Testamento. Il numero dei manoscritti del Nuovo Testamento, delle prime traduzioni d’esso, e delle citazioni fatte dai più antichi scrittori della Chiesa è così alto che si ha in pratica la sicurezza che la giusta lezione di ogni passo dubbio è preservata in qualcuna di queste antiche fonti. Questo non può dirsi di nessun altro libro antico al mondo». Our Bible and the Ancient Manuscripts, di sir Frederic Kenyon, 1958, p. 55. Citato dal libro "Parola di Dio o dell’uomo?", p.22; sottolineature mie.
In armonia con queste parole, la lettura corretta del passo di Gv. 14:14 è certamente quella contenente il MI. Se i compilatori del testo critico usato dalla Watch Tower avessero avuto delle incertezze, a causa delle diverse lezioni dei Codici, avrebbero inserito tale parola tra parentesi, come hanno fatto, per esempio, in Luca 23:34 (si veda la nota nella TNM con riferimenti).
Non conosco versioni della Bibbia in italiano che omettono il MI in Gv. 14:14. Ci sono, è vero, alcune traduzioni in altre lingue che non riportano questa parola, ma l’omissione non è giustificata dall’attento esame dei manoscritti più antichi. Se i traduttori, tuttavia, si sono basati su testi in cui la parola MI non compariva, tale omissione è comprensibile. Per esempio, la famosa versione del "Re Giacomo", pubblicata nel 16° secolo, non contiene il MI, dato che si basava sul Textus Receptus, che non era certamente accurato ed attendibile come gli attuali testi critici.

[«La prima edizione a stampa delle Scritture Greche Cristiane fu quella che comparve nella Poliglotta Complutense (in greco e latino), del 1514-1517. Quindi nel 1516 Erasmo da Rotterdam pubblicò la prima edizione di un importante testo greco delle Scritture Greche Cristiane. Questo testo conteneva molti errori, ma uno migliore fu presentato in quattro edizioni successive dal 1519 al 1535. Poi il tipografo e libraio parigino Robert Estienne, o Stefano, pubblicò diverse edizioni del "Nuovo Testamento" in greco, basato principalmente sul testo di Erasmo, ma con correzioni secondo la Poliglotta Complutense (del 1522) e 15 manoscritti tardi. La terza edizione del testo greco di Stefano (pubblicata nel 1550) diventò in effetti il textus receptus (testo comunemente accettato), usato per molte antiche versioni, fra cui l’inglese "Bibbia del re Giacomo" del 1611». Perspicacia, II vol. p. 202.]

Non ha senso, a questo punto, citare i passi di Gv. 15:16 ("Affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome egli ve la dia") e 16:23 ("Verissimamente vi dico: Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome"), come fa il CD nella sua nota, per indicare che anche il passo di Gv. 14:14 vada letto nello stesso modo: se il MI era contenuto nel testo originale (come l’evidenza dei manoscritti attesta), il Signore Gesù, in questo caso, ci stava dicendo che possiamo chiedere anche a lui, oltre che al Padre, per essere esauditi.

[ La Scrittura attesta che i cristiani rivolgevano preghiere ed invocazioni anche a Gesù Cristo:
«...Stefano pregava così: "Signore Gesù, accogli il mio spirito"» (Atti 7:59);
«... alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo» (I Corinti 1:2);
« ...cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro» (2 Tim. 2:22);
Gesù viene pregato ed adorato insieme al Padre:
«Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
"A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli".
E i quattro esseri viventi dicevano: "Amen". E i vegliardi si prostrarono in adorazione» (Apocalisse 5:13,14).
« E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio » (Ebrei 1:6).
« O Signore nostro, vieni! » (1 Cor. 16:22).]

Ma questo i lettori della TNM non lo sapranno mai.
 
 

 Gv 14, 9-11

La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, cioè la bibbia dei TdG, riporta la seguente traduzione di Gv. 14, 9-11: << 9 Gesù gli disse: "Sono stato con voi per tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha visto me ha visto [anche] il Padre. Come mai dici: 'Mostraci il Padre'? 10 Non credi che io sono unito al Padre e il Padre è unito a me? Le cose che vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere. 11 Credetemi che io sono unito al Padre e che il Padre è unito a me; altrimenti credete a motivo delle opere stesse. >> (le sottolineature sono mie).
Come vediamo al versetto 9 c'è l'aggiunta di anche messo tra parentesi quadre. La traduzione cattolica della CEI traduce correttamente senza aggiunta: "Chi ha visto me ha visto il Padre". Infatti questo termine non c'è nel testo originale greco, ma i TdG lo hanno aggiunto per porre una certa distanza tra il Figlio e il Padre. Il vero pensiero di Gesù era quello di far intendere la stessa natura divina tra lui e il Padre, cosicché egli stesso ci dà l'immagine del Padre. <<Quale creatura, quale angelo, per quanto vicino a Dio, potrebbe dire: "Chi ha visto me ha visto il Padre" ? Quella di Cristo con il Padre è un'unità di natura.>> (Cfr. Sconocchini P., La bibbia dei Testimoni di Geova. Traduzione o manipolazione, Ed. Elle Di Ci, Torino 1994, pag. 69). Il Figlio è Dio come lo è il Padre.
Ma un'altra grave manipolazione riguarda i versetti 10 e 11. Qui per ben 5 volte è stata sostituita la preposizione in (en in greco) con l'espressione unito a. Nel testo greco c'è la preposizione en che non vuol dire affatto unito a , ma in oppure dentro. Per quale motivo i TdG hanno fatto questo cambiamento sul testo originale? E' il solito tentativo di togliere la natura divina di Gesù, che in questi versetti afferma "Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me. Le parole che io vi dico non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi, io sono nel Padre è il Padre è in me" (CEI). I TdG sostituendo in con un affermazione generica del tipo unito a , travisano le parole di Gesù che invece vuole farci capire la sua profonda natura divina.
Come al solito nella Interlinear i TdG traducono correttamente sotto al testo greco, ma poi cambiano tranquillamente nella traduzione di destra. Ecco qui il documento fotografico:

Come vediamo sotto alla preposizione greca en è tradotto correttamente l'inglese in, ma a destra, la traduzione della bibbia geovista sostituisce in union with, che chiaramente vuol dire ben altra cosa.
Ma tutti quei fratelli TdG che vanno camminando per le strade, sono a conoscenza di queste cose? No. Infatti sarebbe assurdo conoscere questi clamorosi travisamenti e manipolazioni della Bibbia e continuare a diffondere queste falsità credendo di fare un servizio a Dio. Se infatti chiedete a queste persone di avere la traduzione Interlineare, alcuni non sanno neppure che esiste, altri dicono di averla ma poi, se chiedete loro di portarla e consultarla insieme, non la portano mai (come è capitato a me personalmente), altri dicono che è riservata solo a persone studiose di Bibbia. In pratica è quasi un libro proibito!
 

At 7,59

Nel passo di At 7,59 vediamo come Stefano mentre veniva lapidato dai giudei pregava il Signore Gesù. La traduzione dei TdG è la seguente: "E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello e diceva: Signore Gesù, ricevi il mio spirito". Nella nota che riportano in basso riguardo al verbo faceva appello, affermano: << "Faceva appello": o, "invocava; pregava". Infatti la traduzione cattolica della CEI è: "E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: Signore Gesù, accogli il mio spirito"
Il verbo del testo originale greco è epikalùmenon che in italiano è mentre pregava, mentre invocava ma non certamente mentre faceva appello; e questo gli stessi TdG lo sanno bene, infatti nella nota a piè di pagina confessano che il verbo significa invocava, pregava. In realtà tutti sappiamo che in italiano fare appello è diverso da invocare, pregare, in quanto quest'ultimo ha un'intensità espressiva sicuramente maggiore di fare appello. Ma l'astuzia dei TdG è quella di fare intendere che fare appello è lo stesso di pregare o invocare.
Andiamo a vedere come traducono i TdG nella Interlinear dei TdG. Ecco qui il documento fotografico:

Si vede bene come sotto a epikalùmenon del testo greco i TdG traducono calling upon che significa mentre pregava, invocava, e la traduzione qui è giusta; ma nella colonnina di destra, che ricordiamo è la bibbia ufficiale dei TdG, c'è il cambiamento in made appeal che vuol dire fare appello. Anche qui c'è una nota in made appeal che vorrebbe erroneamente fare intendere che fare appello è lo stesso di invocazione, preghiera.
Anche qui il Corpo Direttivo dei TdG ha abilmente agito per cambiare il vero senso della Scrittura ispirata.
 

Col 1,16-20

5 aggiunte in 5 versetti
Un’altra aggiunta di termini che travisano il senso originale della Sacra Scrittura, è stata fatta in una parte molto importante del Nuovo Testamento. Ci riferiamo a Col. 1,16-20, dove S. Paolo, nel testo originale, fa una distinzione tra le cose create e Gesù che ha creato tutte le cose. I TdG, dato che secondo loro Gesù è una creatura di Dio, hanno aggiunto di propria iniziativa dei termini che fanno apparire Gesù come una delle tante cose create da Dio, annullando l'importante distinzione fatta da S. Paolo. Ma anche qui, attenti all'inganno!
Vediamo innanzitutto il passo nella bibbia cattolica della CEI che correttamente traduce l'originale greco e poi confrontiamolo con lo stesso passo preso dalla bibbia dei Testimoni di Geova.
Col 1, 16-20: "poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli." (CEI) (le sottolineature sono mie).
Per andare incontro ai nostri fratelli TdG, come testo originale usiamo ancora una volta il testo greco usato anche da loro nella Interlinear. Ecco qui il documento fotografico del passo che si trova in questa pubblicazione dei TdG:

Come possiamo vedere a sinistra, sotto al testo greco originale, i TdG traducono bene l'espressione greca tà pànta con l'inglese the all (things), che in italiano vuol dire tutte le cose. Non c'è la parola altre, in inglese other. Dunque s. Paolo qui vuole dire che tutte le cose sono state create per mezzo di Gesù, e dunque fa una distinzione tra Gesù da una parte e le cose dall'altra. Chi può essere creatore di tutte le cose se non Dio solo? E dunque questo ci vuole dire il testo, cioè testimoniare la divinità del Figlio.
I TdG, per manipolare questo chiarissimo testo su Gesù molto pericoloso per loro, nella colonnina di destra (traduzione ufficiale dei TdG che troviamo nella loro bibbia Traduzione del Nuovo Mondo...) vediamo che aggiungono una preziosissima parola per il Corpo Direttivo, ovvero other, cioè altre. Facendo ciò Gesù diventa anch'esso una cosa creata da Dio!
Un esempio ci aiuterà a capire l'importanza di questa aggiunta. (cfr.: L. Minuti, op. cit., pg.28-29).
Noi che siamo italiani possiamo dire: "Noi e gli austriaci siamo europei" .
Ma se diciamo: "Noi e gli altri austriaci siamo europei", questa semplicissima aggiunta di altri ci ha fatti diventare austriaci!
Se vediamo il testo nella bibbia italiana dei TdG leggiamo infatti (sottolineature mie):
"perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui. Ed egli è prima di tutte le [altre] cose e per mezzo di lui tutte le [altre] cose furon fatte esistere, ed egli è il capo del corpo, la congregazione. Egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché divenga colui che è primo in tutte le cose; perché Dio ritenne bene di far dimorare in lui tutta la pienezza, e per mezzo di lui di riconciliare a sé tutte le [altre] cose facendo la pace mediante il sangue [che egli sparse] sul palo di tortura, siano esse le cose sulla terra o le cose nei cieli".
....così Gesù è diventato una cosa creata!
C'è l'aggiunta del termine altre ben 5 volte in 5 versetti. Comunque qui l'hanno messo tra parentesi quadre facendo capire che si tratta di un'aggiunta. Ma possiamo ancora documentare che i TdG hanno riportato il testo in questione nelle loro pubblicazioni senza mettere le parentesi quadre in altre, facendo diventare questi termini parte integrante del testo, sempre per far capire che anche Gesù è una cosa creata fra le tante. Ma così si tratta sempre di parola di Dio, a questo punto?
Ecco qui alcuni esempi dove la parola del Corpo Direttivo diventa Parola di Dio !
Dal libro dei TdG: Cose nelle quali è impossibile che Dio menta, Brooklyn 1965, pg. 127

Dal libro dei TdG: Accertatevi di ogni cosa attenetevi a ciò che è eccellente, Brooklyn 1974, pg. 118 e 207

Dal libro dei TdG: J.F. Rutherford, La creazione, Brooklyn 1927, pg. 22











Per brevità abbiamo riportato questi soli documenti, ma c'è ne sarebbero tanti altri!
Non abbiamo fatto altro che dimostrare e documentare l'inganno astuto operato dal Corpo Direttivo su un passo del Nuovo Testamento tanto importante sulla vera identità di Gesù Cristo.
 

2 Cor 13,14
 

«La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo 
siano con tutti voi» - 
2 Corinti 13:14.

Il passo succitato viene reso in questo modo nella versione della C.E.I. ed in tutte le altre traduzioni.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo (TNM) il versetto è reso invece così:
«L’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la partecipazione nello spirito santo siano con tutti voi».
Per affermare che lo Spirito Santo non è una persona, ma la "forza attiva di Geova" si fa un grave errore di traduzione, evidentemente volontario: si traduce «la comunione dello Spirito santo» (tou haghiou pneumatos) con «la partecipazione nello spirito santo».

Se uno studente di quarta ginnasio traducesse il genitivo singolare (tou haghiou pneumatos) rendendolo come nella TNM, si beccherebbe una bella insufficienza. Si potrebbe pensare che i traduttori della NM sono ignoranti e non conoscono il greco ma in realtà non è così. Gli "errori" nella traduzione del Nuovo Testamento non sono mai "casuali", cioè semplici "strafalcioni" di cui invece è piena invece la traduzione dell’Antico Testamento, ma toccano sempre importanti punti dottrinali. Basta controllare questi passi nella versione Interlineare greco/inglese edita dalla Watch Tower (The Kingdom Interlinear Transaltion of the Greek Scriptures). Questo testo è molto prezioso per poter aiutare coloro che vogliano "accertarsi di ogni cosa". Infatti è un testo "ufficiale", approvato dallo "Schiavo ...Fedele", per cui ci si può fidare! Andando a leggere, su questo testo, il passo dove si parla della comunione/partecipazione dello/nello Spirito Santo si potrà fare un’interessante scoperta: anche chi non conosce il greco può infatti notare che la traduzione in inglese riportata sotto il testo originale traduce correttamente "dello Spirito Santo", mentre sulla colonna destra, dove è riportato il testo finale che si trova in tutte le bibbie geoviste, abbiamo "nello spirito santo".
 

MT 28, 19

Un altro passo tradotto in maniera tale da farlo armonizzare con le opinioni dei Testimoni è Matteo 28:19: «Andate dunque, e ammaestrate tutte le genti...».
Per inculcare l’idea che non tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza e che solo un’esigua minoranza si convertirà e sarà salvata, i Testimoni traducono l’espressione "mathêteusate panta ethnê" ("ammaestrate tutte le genti") con «fate discepoli delle persone di tutte le nazioni».
Anche questo è un "errore" di traduzione. Qui siamo di fronte ad un imperativo + accusativo. In italiano si rende con imperativo + compl. oggetto. Pertanto la traduzione corretta è "ammaestrate tutte le nazioni". Da notare che l’aggettivo (panta) e il sostantivo (ethnê) sono entrambi all’accusativo plurale, escludendo con ciò la possibilità di un possibile partitivo. Forse adesso si può capire ancora meglio perché a Brooklyn hanno sempre "sconsigliato" i genitori di far proseguire gli studi ai figli e soprattutto di intraprendere gli studi classici, che sono molto pericolosi ...per loro!
 
 

 Gv 1,1
 

"In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio" (TNM).

"In principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio, e il Verbo era Dio" (CEI).


 

Come si devono intendere queste parole del vangelo di Giovanni?
In Gv. 1:1 l’evangelista scrive che "la Parola [o il Verbo (gr. Logos)] era con (accanto) a Dio [lett."Il Dio" (= il Padre)], e la Parola era Dio (kai theos en ho logos)".
Dicendo "la Parola era Dio", Giovanni non intende affermare che il Logos sia il Padre, bensì che Egli possiede la stessa natura del Padre, che è "Dio" come il Padre.
Per rendere più chiaro il concetto, proviamo a sostituire la parola "Dio" con il termine "Uomo":
"In principio era il Verbo, e il Verbo era con l’Uomo, e il Verbo era Uomo".
Risulta evidente che il Verbo "è Uomo" nel senso che possiede la natura umana, la stessa natura dell"Uomo" (per eccellenza) accanto a cui si trova; non vi è in queste parole alcun accenno ad una diversità/inferiorità di natura e/o posizione. Questo è ciò che Giovanni voleva far capire ai suoi lettori. Nella frase "il Verbo era Dio", il termine "Dio" ha la funzione di un aggettivo con il quale si descrive la natura del Verbo, senza definirne («limitarne») la persona.
Il significato sarebbe ben diverso se traducessimo "la Parola era un uomo": qui l’accento non sarebbe più messo sull’identità/uguaglianza di natura – cioè "cosa" era la Parola –, evidenziata anche dal fatto che "Uomo" viene scritto, nel primo caso, con l’iniziale maiuscola, ma si sposterebbe sull’identità personale (chi è la Parola), che diverrebbe – traducendo in questo modo – un uomo, in senso generico, uno dei tanti uomini esistenti, che si differenziano per potere, autorità, condizione sociale, ecc., ecc.

Un altro esempio, ancora più aderente al testo biblico: al posto della parola "Dio", usiamo il termine "Roccia" (cfr. Deut. 32:4; 1Cor.10:4).
"In principio era il Verbo, e il Verbo era con la Roccia e il Verbo era Roccia".
Anche qui è molto chiaro che il Verbo possiede la stessa natura della "Roccia" accanto alla Quale si trova. Se traducessimo "la Parola era una roccia", il significato sarebbe diverso: esistono infatti molti generi di roccia. Così, mentre nel primo caso la Parola viene accomunata alla Roccia con cui era, nel secondo caso si verrebbe a trovare in un mucchio di pietre, che potrebbero anche essere di natura diversa dalla Roccia (con la "R" maiuscola).
Un ultimo esempio: possiamo sostituire il termine Dio con le parole Padre e Figlio:
"In principio era il Verbo, e il Verbo era con il Padre e il Verbo era Figlio".
Il significato anche qui non cambia: Padre e Figlio possiedono la stessa natura. Se noi rendessimo questa frase "il Verbo era con il Padre e il Verbo era un figlio", il senso sarebbe molto diverso: "un figlio", infatti, potrebbe essere uno dei tanti e non necessariamente il più eccelso o il prediletto; si potrebbe pensare che il Verbo è "un" figlio di Dio come lo sono gli angeli, gli uomini, ecc.
La Watch Tower cita il gesuita Mc Kenzie per "dimostrare" la correttezza della sua traduzione: «Nel suo Dizionario Biblico il gesuita John L. Mc Kenzie dice: "A rigor di termini Gv 1:1 dovrebbe essere tradotto così: ‘La parola era con il Dio (= il Padre), e la parola era un essere divino’"… — Cittadella Editrice, 1973, trad. di Filippo Gentiloni Silveri, p. 251». Ragioniamo, p.414.
Con queste sue parole, Mc Kenzie, che è cattolico e quindi trinitario, non intende certo contraddire la dottrina della Chiesa. È chiaro che anche per questo gesuita la Parola è un "essere divino" proprio perché possiede la stessa natura del Padre. Mc Kenzie non aveva certo previsto l’uso distorto delle sue parole da parte di TdG, altrimenti avrebbe potuto scrivere: "A rigor di termini.... ‘La Parola era con l’Essere divino (= il Padre) e la Parola era un Essere divino (= della stessa "sostanza" del Padre)’", sempre con ciò rispettando la grammatica e il significato di questo passo. In questo modo avrebbe tolto ai TdG ogni appiglio per citare arbitrariamente le sue parole (come fanno anche con altre dichiarazioni di questo studioso: link).
Rendere Gv. 1:1 "la Parola era un dio", non è la stessa cosa che dire "la Parola era divina (o un essere divino)". Anche del Padre si può dire che Egli è un Essere divino, senza con questo sminuirne la grandezza e la dignità. Se dicessimo che il Padre è "un dio" (con la "d" minuscola) degraderemmo l’Onnipotente, equiparandoLo ad una delle numerose "divinità" in cui gli uomini credono o hanno creduto.
Questo è quanto fa la TNM nei confronti del Logos: quando leggiamo che "la Parola era un dio", non pensiamo certo che il Figlio possieda la stessa natura del Padre; anzi, quel titolo minuscolo (dio) fa pensare che il Figlio sia semplicemente un "dio minore" accanto al Dio - con la "D" maiuscola - maggiore. Per i TdG Gesù è chiamato "dio" nello stesso modo in cui anche gli angeli e gli uomini vengono a volte definiti "dei" (cfr. Esodo. 7:1; Sal.82:6). «‘Ma la Bibbia non dice che Gesù è un dio?’ chiederà qualcuno. Sì. Ma dice che anche Satana è un dio. (2 Corinti 4:4)» - Potete vivere, p. 40.
La Watch Tower riconosce che in Gv. 1:1 il predicato nominale theòs ha la funzione di un aggettivo: «La costruzione grammaticale di Giovanni 1:1 riguarda un predicato nominale, privo di articolo determinativo (il), che precede il verbo, costruzione che ha primariamente significato qualitativo e indica che "il Logos ha la natura di theos"» - Perspicacia, p.1062.
Pur riconoscendo quanto sopra, la Watch Tower si contraddice traducendo, in Gv. 1:1, theòs con "un dio": in questo modo la "traduzione" non descrive più una qualità della Parola (cioè la sua natura divina) ma ne identifica/limita la persona, che diventa un "semplice" dio (minore), accanto al vero Dio. Ha il Logos la stessa natura divina del Padre? Dal modo in cui la TNM rende questo passo non è più possibile comprenderlo.
A parte questa spiegazione di tipo logico-grammaticale, se Giovanni avesse voluto dire che Gesù è stato creato da Dio avrebbe scritto: “In principio Dio creò la Parola” (ma si può immaginare che Dio sia esistito senza la Parola?), mentre invece ha detto che in principio c’era la Parola.
Per finire, una domanda da porre ad un TdG che conosce il greco (il che è rarissimo): se Giovanni avesse voluto dire che Gesù è Dio come suo Padre ma è da Lui distinto, come avrebbe scritto?
Risposta: esattamente come è scritto in Gv.1:1!

II riflessione su GV.1:1
...e un dio era la Parola ...e Dio era la Parola La mancanza dell’articolo davanti a theos non indica un’inferiorità di Gesù, come sostengono i TdG, ma semplicemente evita di identificare la Parola con il Padre altrimenti ci sarebbe una totale identificazione tra soggetto e predicato (come ad es. in I GV. 3:4) Giovanni infatti non voleva identificare il Logos (Gesù) con il Padre (Geova) ma voleva dire che entrambi hanno la stessa natura divina: es.: il ghiaccio e la nebbia sono cose distinte ma sono entrambe acqua. In ogni caso l’assenza dell’articolo davanti a theos riferito a Gesù non dimostra comunque che sia inferiore al Padre in quanto in GV. 20:28 theos con l’articolo viene riferito a Gesù, mentre ad es. in II COR.1:3, theos senza articolo viene riferito al Padre.
Se infine fosse corretta l’interpretazione dei TdG al versetto 1 sarebbe scritto: "in principio Dio creò la Parola". Facendo di Gesù un dio minore i TdG dimostrano di essere influenzati dalla filosofia greca (la credenza nel "demiurgo" di Platone). E’ curioso tuttavia il fatto che accusino gli altri di essere influenzati dalla Filosofia!

Esempi di versetti tradotti in modo da evitare un’uguaglianza di natura tra il Padre ed il Figlio
GV. 14:14
Se voi chiederete qualcosa [si intende al Padre] nel mio nome io la farò
ATTI 7:59
Stefano fa appello a Gesù
[In nota la NM "grande" specifica che in alcuni codici il MI è presente! Ma questo non dimostra la buona fede dei traduttori: infatti, prendendo per buona proprio quella nota, si può verificare che n° 3 codici NON conterrebbero il "MI" ma ben 7 lo contengono. Riguardo i 3 che non lo conterrebbero 1 è la vetus latina che non è un originale ma è una traduzione in latino, mentre i codici A e D risalgono al V-VI secolo e quindi non sono tra i più antichi. A parte la differenza numerica tra i codici che lo contengono e quelli che non lo contengono, se un codice più antico lo contiene ed uno successivo non lo contiene, quale è più attendibile? Non per niente sia il testo critico di Westcott e Hort che il Nestle Aland, riconosciuti da tutti COMPRESO IL CORPO DIRETTIVO, riportano il "MI"!
Chi è che bara allora? Se voi MI chiederete qualcosa io la farò
Stefano invoca = prega Gesù Nella traduzione NM il "mi" scompare (ma c’è nella traduzione interlineare greco/inglese) in questo modo si evita un’equivalenza tra Gesù ed il Padre (v. GV. 15:16)
Nel libro "la verità che conduce alla vita eterna" pag. 152 si dice che Gesù non va pregato né che abbia mai insegnato a farlo.
Con queste e altre "piccole correzioni" anche Gesù, che evidentemente rischia l’apostasia, viene messo d’accordo con le dottrine del "Corpo Direttivo"
GV.8:54-58
...prima che Abramo venisse all’esistenza Io ero
Gesù dichiara la propria eguaglianza di natura con il Padre anche in Riv. 1:8 ed in Riv. 22:13. I TdG "risolvono" il problema sostenendo, contro ogni evidenza data dal contesto, che questi versetti si riferiscono a Geova.  Prima che Abramo venisse all’esistenza Io SONO
I TdG cercano di giustificare questa "traduzione" sostenendo che vi sono casi in cui il verbo all’indicativo presente si traduce al passato. Chi non si fida e va a controllare scopre... che è lo stesso trucco del caso successivo: quando non si altera il senso della frase si può anche tradurre liberamente, ma non quando si sovverte il significato! A parte il fatto che in greco vi è l’indicativo presente, dal contesto del discorso si comprende che finché gli Ebrei avevano creduto che Gesù volesse dire che ai tempi di Abramo Egli c’era già (come traduce e vuole fare intendere la NM) lo prendono solo in giro, ma quando Egli si autodefinisce come Dio (v. Esodo 3:14) allora si scandalizzano e lo vogliono lapidare .
COLOSSESI 1:15 – 16
Egli è il primogenito di tutta la creazione perché per mezzo di lui tutte le altre cose sono state create.
LUCA:13:2
... questi galilei e tutti (gli altri) galilei Egli fu generato prima di ogni altra creatura poiché per mezzo di lui tutte le cose furono create
Pur non essendoci "gli altri" in greco si può anche aggiungere perché il significato non cambia Il verbo generare è diverso da creare: solo il secondo significa venire dal nulla. Anche in italiano "genitore" non è colui che crea i figli dal nulla (infatti un figlio ha la stessa natura del padre) ma essi vengono generati a partire da elementi che esistevano fin dall’inizio nel genitore altrimenti sarebbe un Creatore cioè uguale a Dio. Infatti Gesù è l’Unigenito (GV.1:14, 3:16 – I GV. 4:9): se inseriamo "altre" Gesù diventa una creatura sia pure la prima, ma poiché "altre" non c’è Egli diventa il Creatore. "Ragioniamo" a pag. 406 spiega che "altre" è stato inserito in analogia ad altri vv come Luca 13:2 ove, pur non essendoci nel greco, varie Bibbie lo inseriscono. Ciò che non viene detto però è che in tutti questi versetti si confrontano categorie omogenee per cui il senso non cambia. Esempio:
Se io dico: i TdG e le Sette sostengono di conoscere la verità...oppure i TdG e le altre Sette sostengono di conoscere la verità... sono 2 affermazioni ben diverse!

Verbo greco "PROSKUNEO"
Nella traduzione del NM ogni qual volta ha per oggetto Gesù viene tradotto "rendere omaggio" (tranne nella traduzione del 67 dove in Ebrei 1:6 venne reso "adorare") es. Matteo 2:2, 29:9, Luca 24:52 ecc. , mentre quando ha per oggetto il Padre (I Gv. 4:20-24, Atti 8:27, o Satana Mt. 4:9, o gli idoli Atti 7:43), viene sempre tradotto ADORARE.  In effetti tale verbo si può tradurre sia con "adorare" sia con "rendere omaggio".
Non si spiega però la discriminazione tra Gesù e tutto il resto se non con un preconcetto teologico.

 Gv 1,18
 
 
 
 

"Nessun uomo ha mai visto Dio; l’unigenito dio che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che l’ha spiegato".  (TNM).

"Dio nessuno l’ha visto mai. L’Unigenito Dio, che è nel seno del Padre, egli lo ha rivelato" (CEI).

Gv.1:18 va inteso nello stesso modo. Anche qui Giovanni non voleva dire che il Logos fosse un "dio" ("d" minuscola) come traduce la TNM; questo è evidenziato dal fatto che nel versetto il Logos è definito "unigenito". Ciò fu ben compreso anche dagli antichi copisti i quali, in molti manoscritti, sostituirono la parola "Dio" con "Figlio", dato che il significato era identico: "Unigenito Dio" è infatti l’equivalente di "Unigenito Figlio".

[La lezione "Unigenito Dio" si trova nei seguenti manoscritti: Papiro Bodmer XIV, XV, gr., ca. 200 d.C; Codice Sinaitico, gr., IV sec. d.C.; Ms. Vaticano 1209, gr., IV sec. ; Codice Ephraemi rescriptus, gr., V sec.
"Unigenito figlio" si legge invece in questi altri: Codice Alessandrino, gr., V sec. d.C.; Codice del Cairo, ebr., 895 d.C.; Vetus Latina (Itala, antiche versioni latine), II-IV sec.; Vulgata latina, di Girolamo, ca. 400 d.C.; Siriaca curetoniana, V sec.; Versione siriaca filosseniana-harclense, VI-VII sec.]

Facciamo un esempio per rendere maggiormente chiaro il punto. Supponiamo che Giovanni avesse scritto: "Dio (= il Padre) nessuno lo ha mai visto; un dio ce lo ha rivelato". Scrivendo "un dio" l’evangelista sarebbe stato molto generico: questo "dio" poteva essere un membro qualunque della famiglia degli angeli, o addirittura un uomo investito di particolare autorità (cfr. Es. 7:1).
Sostituendo "dio" con la parola "figlio" otteniamo lo stesso risultato: "Dio (= il Padre) nessuno lo ha mai visto; un figlio ce lo ha rivelato".
Invece Giovanni scrive: "Dio (= il Padre) nessuno lo ha mai visto. L’Unigenito Dio ce lo ha rivelato".
Si noti che questo "Dio", che si trova "nel seno del Padre", è chiamato l’unigenito. Questo titolo dà risalto alla natura divina del Figlio, che è "generato" (= della stessa "sostanza") dal Padre; ed è l’unico generato, cosa ben diversa dall’essere creatura.

["Generare" e "creare" sono verbi diversi, sia in italiano che in greco, con significati ben distinti: - creare significa "produrre dal nulla" - generare significa "trasmissione di sostanza vitale". Un albero "genera" un frutto, non lo crea dal nulla; così come un "genitore" (da cui il significato del termine) il figlio. Solo Dio può creare le cose dal nulla. Gv. 1:18 fa capire che Gesù è l’unico "generato" dal Padre ed è pertanto ben distinto dalle cose "create".
Un’ultima riflessione: come è possibile che la Parola (Gesù) sia stata creata (come sostengono i TdG) dal momento che Dio Padre ha creato ogni cosa per mezzo della Parola? Se la Parola fosse stata creata, per mezzo di quale altra Parola sarebbe stata creata? Giovanni dice: In principio era la Parola. Se era vuol dire che non è stata creata, altrimenti avrebbe detto "in principio fu creata la Parola"! A conferma del fatto che che "tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e niente è venuto all’esistenza senza di Lui" (Gv.1:3).]

Infatti, non si legge in nessun passo biblico che Dio abbia generato altri figli oltre al Logos che è, appunto, l’Unigenito (cfr. Ebrei 1:5,6). Nella locuzione "l’unigenito Dio", l’enfasi va messa dunque sulla parola "unigenito": il significato del versetto non cambia se noi togliamo la parola "Dio", o se la sostituiamo con "Figlio", come fecero gli antichi copisti.
Anche in questo caso, rendere il passo (come la TNM) "l’unigenito dio" è una contraddizione: infatti, se il Logos è Unigenito ha la stessa natura di Dio ed è dunque Dio, così come non può essere semplicemente un figlio ma è invece Il Figlio, l’Unico generato.
Giovanni, in diversi punti del suo vangelo, mette in risalto questa uguaglianza di natura tra il Padre e il Figlio.
Chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio (5:18).
Tu benché sei uomo, fai di te stesso Dio (10:33).
Sono Figlio di Dio...Il Padre è in me e io sono nel Padre
(Si noti che i giudei volevano lapidarlo per quest’ultima affermazione; 10:36,38,39).
Chi ha visto me ha visto anche il Padre... io sono nel Padre e il Padre è in me (14:9-11).
Tommaso gli disse: "Mio Signore e mio Dio!" (20:28).
Queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio (20:31).
 

Antico Testamento
 

GEREMIA 4:10 (Nephesh = Anima ?)
...la spada è giunta fino all’anima... ...la spada è giunta fino alla gola... In questo, come in tanti altri versetti, il termine nephesh che in ebraico ha diversi significati, è nella TNM impropriamente tradotto sempre con anima, mentre invece tale termine non significa mai "anima" nel senso in cui questo vocabolo è usato ordinariamente nel linguaggio odierno comune e cioè quale componente spirituale e immortale dell'uomo. Questi due significati di anima come parte spirituale e immortale dell'uomo o come persona sono distinti nel Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli.
Per tale motivo i traduttori seri della Bibbia, per maggior chiarezza e per evitare equivoci, preferiscono rendere il nefesh hayyâh con essere vivente, persona e simili. Se qualche traduttore usa ancora il termine anima per Genesi 2,7b, si premura di precisare che tale parola, in tal caso, va intesa nel senso di composto umano o persona, non come soffio divino o anima spirituale (La Sacra Bibbia a cura dell'Istituto Biblico, Roma, nota a Genesi 2,7 e a Ezechiele 18,4). I tdG invece continuano a giocare sempre sull'equivoco per sostenere le proprie dottrine.
Secondo gli studi più accurati la parola ebraica nefesh può avere infatti i seguenti significati:
1 - Essere vivente, uomo o animale, così come appare ai nostri sensi.
2 - Persona (uomo o donna), quando il nefesh è detto d'un essere vivente umano.
3 - Animale, quando il nefesh indica un essere vivente infraumano.
4 - Vita, sia umana che infraumana, secondo i casi, come risulta dal contesto.
5 - Tutti questi significati del nefesh possono essere espressi nelle nostre lingue coi pronomi corrispondenti io, tu, egli, ella, noi, voi, loro, essi, esso, essa, essi, esse.
6 - altri ancora come nei versetti qui citati
La TNM traducendo nefesh sempre con "anima" permette agli zelanti TdG di dimostrare "facilmente" che... l'"anima" è mortale!
Ecco un altro esempio di traduzione infelice:
In Genesi 1, 20-21 sta scritto: "Dio disse: Le acque brulichino di un brulichio di esseri vivi (nefesh) … E così avvenne. Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri vivi (nefesh) guizzanti di cui brulicano le acque, secondo la loro specie" (Garofalo). E' ovvio che qui la Bibbia parla di pesci, non di anime.
Malgrado questo inequivocabile significato del testo biblico i tdG traducono:
"E Dio proseguì dicendo: Brulichino le acque di un brulichio di anime viventi (nefesh)… E Dio creava i grandi mostri marini e ogni anima vivente (nefesh) che si muove, di cui le acque brulicano secondo la loro specie".
In nessuna lingua moderna la parola anima indica un pesce, piccolo o grosso che sia; e neppure un animale selvatico o domestico, come per esempio la tigre, l'asino, il gatto, la pecora ecc. La traduzione geovista è sbagliata linguisticamente e concettualmente.
Con questa traduzione infelice della parola nefesh (anima anziché essere vivente) i geovisti preparano il terreno per convincere i meno accorti che l'anima muore, vale a dire che non vi è sopravvivenza per l'uomo subito dopo la morte. L'uomo farebbe la fine del cane. Si tratta evidentemente di un grossolano sofisma, cioè di un inganno.
Così come con nefesh la TNM equivoca anche con le parole greche psychè e pneuma.
Nella maggior parte dei casi il termine greco psychè corrisponde all'ebraico nefesh ed ha perciò gli stessi significati che sono: essere vivente, persona, animale, vita. Questi possono essere espressi coi pronomi corrispondenti: io, tu, egli, ella, noi, voi, loro, esso, essa, essi, esse.
L'equivoco o imbroglio, simile a quello che che compie la TNM abusando dell'ebraico nefesh, può essere espresso nei termini seguenti:
- la Bibbia dice che la psychè muore,
- ma la psychè è l'anima,
- dunque l'anima muore.
Per convincere meglio lo sprovveduto lettore, la TNM traduce psychè sempre con la parola anima e così è dimostrato …che l’anima è mortale!

SALMO 101:3 (100:4)
Ho odiato il fare di quelli che apostatano Con la sua bocca l’ipocrita rovina il prossimo
Lontano da me il cuore perverso (ipocrita) Questi versetti dell’Antico Testamento sono stati "creati" per diffamare coloro che abbandonano i TdG. Gesù non giudicava le persone in base alla religione di appartenenza (vedi LUCA 10:25-37) ma disprezzava solo gli ipocriti come i farisei.

NUMERI 1:52
I figli d’Israele si devono accampare ciascuno rispetto il suo campo e ciascun uomo secondo la sua divisione (di 3 tribù) per i loro eserciti I figli d’Israele pianteranno le loro tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua bandiera secondo le loro schiere. Il termine ebraico degel significa letteralmente bandiera, insegna, vessillo, ecc. Poiché i tdG considerano il saluto alla bandiera come un atto di idolatria, hanno "corretto" tutti i versetti in cui si parla delle "insegne" delle tribù di Israele. L’accampamento degli Israeliti doveva formare un quadrilatero. In mezzo stava il tabernacolo. A ognuno dei 4 lati si mettevano 3 delle tribù accomunate da un vessillo (bandiera). Ogni singola tribù aveva poi le proprie insegne di riconoscimento (vedi NUMERI 2:2).

ISAIA 43:10 2a parte
Prima di me non fu formato nessun Dio e dopo di me continuò a non essercene nessuno. Prima di me nessun Dio fu formato e dopo di me non ve ne sarà nessuno. Nel testo originale il verbo è al futuro e indica che mai nessun altro essere condividerà in futuro la divinità di Dio. Il verbo, reso al passato, serve a giustificare l’interpretazione che Gesù è "un dio" inferiore
 
 

ERRORI vari

ATTI 3:15
...mentre uccideste il principale agente della vita ...avete ucciso l’Autore della vita Una delle tante "piccole" manipolazioni per degradare il ruolo e la figura di Gesù.
ATTI 20:28
...la congregazione di Dio che Egli acquistò col sangue del suo proprio Figlio La Chiesa di Dio che Egli acquistò col suo proprio sangue Almeno in questo caso nelle note della NM viene detto chiaramente che la parola "del Figlio" non c’è nell’originale. Tuttavia si afferma che "sicuramente" una volta c’era ma poi sarebbe andato perduto nei manoscritti successivi. Naturalmente ciò è possibile ma sorge una domanda: se l’autore riteneva che Gesù è uguale a Dio l’omissione della parola "del Figlio" non è grave perché non cambia il significato del discorso. Ma se Gesù non è uguale a Dio allora la "perdita" di questa parola altera completamente il significato. Perché Dio in questo caso non avrebbe preservato l’integrità della Sua Parola?
ROMANI 14:7-9
Nessuno di noi vive infatti solo per se stesso e nessuno muore solo per se stesso poiché se viviamo viviamo per Geova e se moriamo moriamo per Geova perciò sia che viviamo sia che moriamo apparteniamo a Geova . Poiché per questo Cristo morì e tornò in vita, per essere Signore sia dei vivi che dei morti  "Signore" (riferito a Gesù) va al posto di "Geova" Nel testo originale vi è "Kyrios" = Signore. Qui come in altri casi è stato arbitrariamente sostituito con Geova sempre per evitare un’equivalenza tra Geova e Gesù. E’ evidente però l’alterazione in quanto se i versetti 7 e 8 fossero riferiti a Geova risulterebbe senza senso il versetto 9 in cui Paolo a conclusione del suo discorso afferma che Gesù (e non Geova) è il Signore dei vivi e dei morti.

ROMANI 10:13
Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato
ATTI 2:21
Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato
[sono entrambe citazioni di GIOELE 2:32] Chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato Un altro esempio in cui il termine "Kirios" è stato sostituito con "Geova", mentre per i Cristiani applicavano queste scritture che citavano l’Antico Testamento a Gesù. Anche qui dal contesto si capisce infatti che il "Signore" è Gesù (vedi versetto 9 di Romani e Atti 4:10-12).

ATTI 10:36
…Gesù Cristo. Questi è il Signore di tutti gli altri  …Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti  Nel Nuovo Testamento la TNM sostituisce impropriamente Signore con Geova. Qui non poteva farlo e allora ha aggiunto "altri" usando lo stesso trucco già noto (vedi Colossesi 1:15-16)
ROMANI 8:32
Colui che non risparmiò nemmeno il proprio Figlio...non ci darà con lui benignamente anche tutte le altre cose Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio…non ci donerà forse tutte le cose con Lui Qui Gesù diventa una delle tante "cose" che Geova ci ha donato. L’alterazione è in armonia (si fa per dire) con quelle di Atti 10:36, Filippesi 2:9, Colossesi 1:15-16, ecc.
ROMANI 13:1
…le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio …le autorità che esistono sono stabilite da Dio Per il geovismo tutti i governi fanno parte del sistema satanico destinato alla distruzione. Un tdG non può partecipare all’attività sociale e politica. Questo versetto è stato tradotto in modo da attenuare la dichiarazione di Paolo non "in armonia" con le direttive di Brooklyn.
FILIPPESI 2:6
Egli non considerò una rapina: che dovesse essere uguale a Dio... Egli era come Dio (in forma di Dio) ma non considerò l’essere uguale a Dio come qualcosa da conservare gelosamente, ma svuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo...  E’ il versetto fondamentale per comprendere perché Gesù, quando era sulla terra, si definiva inferiore al Padre, in quanto aveva rinunciato alla Sua natura divina. Nella traduzione del NM, in cui la premessa viene capovolta, diventa oscuro il senso del discorso.
COLOSSESI 2:9
Perché in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina Perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità In italiano "divinità" può significare:
a. essenza divina cioè l’essere Dio, Deità
b. "qualità divina"
In greco si dice nel primo caso "theotes" da theos = Dio, mentre nel secondo "theiotes" da theios = divino.
In questo caso vi è "theotes"
II COR. 4:6
..con la gloriosa conoscenza di Dio mediante la faccia di Cristo ...la conoscenza della gloria di Dio che è sul volto di Cristo Sembrano sfumature ma queste correzioni contribuiscono, insieme alle alterazioni più gravi, ad inquadrare la figura di Gesù nello schema dottrinale del Corpo Direttivo
ROM 9:5
...dai quali sorse il Cristo secondo la carne: Dio, che è sopra tutti, sia benedetto per sempre.
TITO 2:13
Mentre aspettiamo...la gloriosa manifestazione del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù
TITO 3:4-5
Comunque quando si manifestò la benignità e l’amore per l’uomo da parte del nostro Salvatore, Dio, non per opere di giustizia che noi avessimo compiuto, ma secondo la sua misericordia egli ci salvò... ...dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo che è sopra tutte le cose Dio benedetto per sempre
mentre aspettiamo l’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo
comunque quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, ed il suo amore verso gli uomini si sono manifestati, Egli ci ha salvati non per opere di giustizia ... Mentre Rom. 9:5 e Tito 2:13 si trovano nella Bibbia originale in una forma volutamente (?) "ambigua" per cui è grammaticalmente giustificata anche la traduzione del NM (così come riportato in appendice a questa Traduzione e come peraltro riportato anche in altre Bibbie), in TITO 3:4-5 il termine "Dio" non può che concordare con "Salvatore" in quanto non separato né da punteggiatura né da congiunzioni o altro.
E’ significativo che la Traduzione NM non dia in questo caso nessuna spiegazione per la sua contorta "traduzione".
II COR. 13:14
La grazia di Cristo, l’amore di Dio, la partecipazione nello Spirito Santo La grazia di Cristo, l’amore di Dio, la partecipazione dello Spirito Santo Ennesima grave alterazione del testo per dimostrare che lo Spirito Santo è solo una forza impersonale.
Obiezione dei TdG: è contro la ragione affermare che 3 persone sono uguali e distinte nello stesso tempo. Controbiezione: poiché si parla della natura di Dio non si deve rifiutare una interpretazione solo perché incomprensibile per la logica umana. Forse che possiamo comprendere l’eternità di Dio?
(Si possono comunque fare degli esempi: l’acqua esiste in 3 forme solido, liquido ed aeriforme eppure la molecola è sempre la stessa). In MATTEO 28:19 viene detto di battezzare anche nel nome di Gesù e dello Spirito Santo. Poiché in nome di.. significa con l’autorità di..., se Dio è soltanto il Padre che senso ha unire l’autorità di Dio a quella di un angelo (Gesù) e di una cosa (lo Spirito Santo) come se l’autorità del Padre non fosse sufficiente? Se lo Spirito Santo è una cosa perché il peccato contro di Lui è più grave di quello contro Cristo? V. MATTEO 12:31-32
Obiezione dei TdG: se lo Spirito è una persona come può riempire tutti gli apostoli? Risposta: anche Cristo e Dio possono "dimorare" negli uomini v. GV. 14,23 e I GV. 4:6

LUCA 17:20-21
Il Regno di Dio è in mezzo a voi Il Regno di Dio è dentro di voi. Alcune Bibbie, traducono come la NM “in mezzo a voi” (ma in genere riportano anche la traduzione letterale). Anche in questo caso la TNM si allontana dal testo originale per giustificare un preconcetto teologico, che peraltro è lo stesso che avevano già i farisei ai quali Gesù stava parlando, vanificando in questo modo la correzione che Gesù stava impartendo al loro punto di vista (vedi anche quanto riportato nello studio “La Verità secondo la Bibbia”)
MATTEO 24:3, 32-33
...dicci, quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?...
versetto 33: così anche voi quando vedrete queste cose sappiate che Egli è vicino
RIV. 1:7
Ecco = Guarda! Egli viene con le nuvole ed ogni occhio lo vedrà.... Dicci quali saranno i segni della Tua venuta?
32-33: [traduzione NM corretta] Pur avendo la parola "parousia" il significato principale di presenza, ha anche quello di "essere vicino", "venuta". Dalla conclusione del discorso di Gesù si comprende chiaramente che il significato corretto è il secondo. Infatti disse ...comprendete l’illustrazione: quando vedete il fico germogliare sapete che l’estate è vicina [l’estate quindi NON c’è ancora, deve ancora arrivare]. Quindi prima vengono i segni e poi ritorna Gesù, e non viceversa come sostiene la WTS per giustificare il fallimento della "profezia" del 1914 (dove il tempo della fine iniziava per Russell nel 1799 anno del colpo di stato di Napoleone e fine dei 1260 anni di dominazione papale), e si attendeva per il 1914 la "venuta" di Cristo (vedi pag. 120 annuario 1983). Russell utilizzò quindi la stessa "scappatoia" adoperata dai predecessori dei TdG ovvero dagli Avventisti (e da Barbour in particolare che poi la "insegnò" a Russell), per giustificare il fallimento delle "profezie del 1844 e del 1874. [Riguardo a questa e altre "previsioni" fallite, leggi quanto avverte la Bibbia in DEUTERONOMIO 18:22]
Al contrario la Bibbia dice: "nessuno sa il giorno e l’ora" (Marco 13:32 , Matteo 24:36, ecc., e aggiunge: molti diranno: la fine è vicina. Non seguiteli! (LUCA 21:8)
I TIMOTEO 2:3-6
Questo è eccellente ed accettevole di fronte al nostro Salvatore, Dio, il quale vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità. Poiché vi è un solo Dio, ed un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti. Questa è una cosa bella e gradita a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti è il mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti  Una delle dottrine che allontana il Geovismo dal Cristianesimo, è che Gesù non è il mediatore di tutti ma solo di alcuni (gli "Unti" o 144000). Per cui hanno alterato questo, ed altri versetti per sostenere questa dottrina. Nello stesso versetto vi è un’altra grave alterazioni: la conoscenza che porta alla salvezza per la Bibbia è semplice ma per il Corpo Direttivo deve essere "accurata" (e quindi richiede lo studio delle sue pubblicazioni). Infine non bastava che il sacrificio di Cristo sia un riscatto per l’umanità, ma bisognava aggiungere "corrispondente" sottinteso ad Adamo, che non era certamente Dio ma solo un uomo e quindi anche Gesù è solo un uomo sia pure "perfetto" come Adamo! Con un solo versetto alterato il CD è riuscito a stravolgere il messaggio cristiano.
....di casa in casa = ex oikias eis oikian
ATTI 5:42 di casa in casa
ATTI 20:20-21 non mi sono trattenuto... dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa, ma ho completamente reso testimonianza ai giudei e greci... Nelle case (sottinteso dei discepoli con significato distributivo ovvero "in ognuna delle vostre case").
I TdG cercano di giustificare la loro interpretazione con il contesto: in particolare il versetto 21 di Atti 20. Solo che qui si trova un’altra alterazione: un "MA" al posto di una "E" che indicava due azioni diverse e separate. Il termine di casa in casa con significato di spostamento da una casa all’altra viene usato da Luca solo in LUCA 10:7 ma non è riferito al metodo di diffusione della buona notizia infatti Gesù invita qui gli apostoli a NON andare di casa in casa, mentre negli altri versetti usati dai TdG per sostenere la "necessità" di seguire tale metodo (indubbiamente il migliore per distribuire riviste e far arricchire i Dirigenti della casa editrice WTS), tale termine non viene usato. Gesù non è mai andato di casa in casa né ha mai detto di farlo, ma dava esclusivamente testimonianza pubblica e si recava nelle case solo se invitato.
II TIM. 3:14
...persuaso a credere... ...ti sei accertato o ti sei convinto
[in ogni caso indica il frutto di un atteggiamento mentale attivo e non passivo] Con questo versetto il CD vuole convincere il riluttante TdG, o aspirante tale, ad affidare a loro il proprio cervello e non prestare più ascolto a nessun altro tipo di argomentazione per quanto convincente sia! Come dire: diventa TdG e smetti di pensare. Ora pensiamo noi per te! (Vedi il noto romanzo di Orwell: 1984)
I PIETRO 2,17
Onorate uomini di ogni sorta Onorate tutti Sembra quasi la stessa cosa, ma la traduzione del NM vuole far intendere: dovete onorare bianchi, neri, gialli, poveri, ricchi...purché buoni cioè TdG, e non semplicemente TUTTI senza limitazioni.
MATTEO 28:19
...fate discepoli di persone di tutte le nazioni Istruite tutti i popoli Il compito dei primi discepoli era quello di diffondere la buona notizia, prima tra il popolo Ebreo e poi tra le altre nazioni, che Gesù è il nostro Salvatore ed avendo fede in Lui possiamo avere la vita eterna. Gesù non aveva mai dato loro il compito di creare una organizzazione isolata, una setta. Infatti la predicazione degli apostoli era ben diversa da quella dottrinale svolta dai "proclamatori" TdG e finalizzata a distribuire pubblicazioni (pagate ben 2 volte: dal proclamatore e da chi le accetta) e a reclutare altre persone disposte a lavoratore gratis per la Casa Editrice americana WTS!
GALATI 3:7
Sicuramente sapete che quelli che aderiscono alla Fede, quelli sono figli di Abramo. Riconoscete dunque che quanti hanno Fede sono figli di Abramo Il Corpo direttivo ha alterato questo ed altri versetti per dimostrare che per essere salvati bisogna "aderire" ad una Organizzazione religiosa (ovviamente quella dei TdG).
GIOVANNI 13:35
Da questi tutti conosceranno che siete i miei discepoli: se avrete amore fra voi
[Da notare che nei versetti precedenti lo stesso termine viene tradotto correttamente] ...amore gli uni verso gli altri.  Si vuole evidenziare che l’amore doveva distinguere in modo settario (all’interno della Organizzazione) i Cristiani, mentre Gesù da un significato opposto: vedi Matteo 5:46 – Luca 10:25-28
ATTI 15:17
...affinché quelli che rimangono degli uomini cerchino premurosamente Geova insieme a persone di tutte le nazioni, persone che sono chiamate con il mio nome dice Geova. ...affinché il rimanente degli uomini e tutte le Nazioni su cui è stato invocato il mio nome, ricerchino il Signore (vedi Atti 4:10,12) Il testo originale è stato completamente alterato nella forma e nel significato per sostenere che oggi Dio ha un popolo che porta il nome di Geova e che tutte le persone del mondo se vogliono salvarsi devono affrettarsi a farne parte. Leggendo per intero il Cap.15 di Atti si comprende bene che il significato è opposto: una volta Dio aveva un popolo per il suo nome, isolato dalle altre nazioni, ma adesso non esiste più un popolo separato, ma tutte le nazioni sono chiamate alla Salvezza, ed il Salvatore porta il nome di Gesù (Atti 4:10,12). Infine in tutto questo non vi è alcuna "premura" come è stato aggiunto arbitrariamente nel testo. Russell spiegò così il passo di Atti 15:14: «L'apostolo (Atti 15:14) narra che lo scopo principale dell'Evangelo durante la presente età, e "di trarre un popolo dai gentili", per il nome di Cristo, - la chiesa vittoriosa, che sarà unita a lui durante la sua seconda venuta e riceverà il suo nome» (Il Divin Piano delle Età, p.93, edizione francese del 1889; il corsivo è nel testo).
ROMANI 6:4
...fummo sepolti con lui per mezzo del nostro battesimo Fummo dunque sepolti con lui per il battesimo... In Romani 6:4 il "battesimo" diventa..."il NOSTRO battesimo" per indicare che solo quello dei TdG conta e quindi bisognava distinguere il battesimo nostro da quello degli altri (che ovviamente non conta).
FILIPPESI 1:7
...nel difendere e stabilire legalmente la buona notizia ...nel difendere e sostenere la buona notizia Il verbo “bebaio” ha il significato di “sostenere”, “consolidare” senza alcun riferimento alla legge. Anche la traduzione del NM lo traduce sempre correttamente (Marco 16:20; Romani 15:8; Ebrei 2:3 ; ecc.); ma c’era bisogno di una “base scritturale” per giustificare le richieste allo Stato di riconoscimento da parte dell’Organizzazione (con i relativi benefici), così in questo versetto è stato aggiunto “legalmente”. In questo modo, nel caso in cui la Società WT riesca a stipulare un concordato con uno Stato, (che ha una valenza legale simile ad un “matrimonio” tra due persone), si potrà fornire una spiegazione “biblica” agli eventuali TdG “disorientati” per questo “matrimonio” tra “l’organizzazione di Geova” e “l’organizzazione di Satana” (lo Stato).
MATTEO 5:9
…beati i pacifici… Beati gli operatori di
pace (o "quelli che si
adoperano per la pace" I tdG si I tdG si vantano di essere persone "pacifiche": essi NON fanno la guerra, NON votano, NON partecipano ad attività politiche e sociali, ecc. L'etica del tdG è caratterizzata appunto dal NON FARE tranne andare a predicare e distribuire letteratura per la casa editrice WTS. Ogni altro tipo di attività a carattere sociale sarebbe una perdita di tempo e, ancorchè il fine possa apparire buono, in realtà mirerebbe a prolungare e/o migliorare la vita di questo sistema di cose destinato alla distruzione! Ecco quindi che l’invito di Gesù di FARE qualcosa per la pace nel mondo, è stato tradotto in linea alle direttive di Brooklyn con " pacifici" che ha un significato essenzialmente passivo. vantano di essere persone "pacifiche": essi NON fanno la guerra, NON votano, NON partecipano ad attività politiche e sociali, ecc. L'etica del tdG è caratterizzata appunto dal NON FARE tranne andare a predicare e distribuire letteratura per la casa editrice WTS. Ogni altro tipo di attività a carattere sociale sarebbe una perdita di tempo e, ancorchè il fine possa apparire buono, in realtà mirerebbe a prolungare e/o migliorare la vita di questo sistema di cose destinato alla distruzione! Ecco quindi che l’invito di Gesù di FARE qualcosa per la pace nel mondo, è stato tradotto in linea alle direttive di Brooklyn con " pacifici" che ha un significato essenzialmente passivo.
I TESSALONICESI 5:3
L’Iddio della pace vi santifichi completamente. E lo Spirito e l’anima ed il corpo (composto) di voi (fratelli) sia conservato sano sotto ogni aspetto. Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile… Per il Corpo Direttivo l’anima non è qualcosa di separabile dal corpo, ma è il corpo vivente, per cui hanno alterato questi versetti in cui il corpo viene distinto dall’anima. Vedi nota a GEREMIA 4:10 nello studio sulle scritture Ebraico-aramaiche
ROMANI 8:23
…anche noi stessi che abbiamo le primizie, cioè lo spirito, si, noi stessi gemiamo in noi medesimi mentre spettiamo ansiosamente l’adozione come figli… …anche noi che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione… Per il geovismo lo Spirito Santo è solo una forza impersonale di Dio (tutti i versetti al riguardo sono "tradotti" in tal senso) e quindi mentre nel testo originale le "primizie" derivano dallo Spirito, nella TNM sembra che sia lo spirito un derivato delle primizie!
I TIMOTEO 4:1
…l’espressione ispirata dice… Lo Spirito dice… Vedi commento precedente
GALATI 6:18
L’immeritata benignità del nostro signore Gesù sia con lo spirito che voi mostrate fratelli.
II TIM. 4:22
Il Signore sia con lo spirito che tu mostri La grazia del nostro Signore Gesù sia con il vostro spirito
Il Signore sia con il tuo spirito Questa alterazione ripetuta in molti altri versetti cerca di nascondere il fatto che esista nell’uomo uno spirito individuale oltre il corpo. Per il geovismo invece la parola "pneuma" significa solo "respiro, qualcosa simile al vento, ecc. Qualche volta significa anche queste cose, ma nel Nuovo Testamento indica in genere la componente spirituale dell’uomo che sopravvive al corpo. In questo versetto di saluto, Paolo voleva invece augurare a Timoteo che lo Spirito del Signore sia unito al suo. Ciò significa che il Signore può essere in comunione con lo spirito di una persona (vedi GV. 14:23). Ma neppure a Paolo è permesso contraddire Brooklyn, e perciò non potendo rendere "pneuma" con respiro o simili, con notevole sforzo di fantasia, è stato reso con "spirito che tu mostri" nel senso di "disposizione mentale" il che sembra un responso sibillino di un oracolo!
I PIETRO 1:10-11
Circa questa salvezza una diligente investigazione ed un'attenta ricerca furono fatte dai profeti... essi continuarono ad investigare quale particolare periodo di tempo... lo spirito che era in loro indicasse circa Cristo... Su questa salvezza hanno indagato anche i profeti... indagando quale e di quanto valore fosse il tempo che lo Spirito di Cristo in anticipo... In I Pietro 1:10 - 11 il testo dice che i profeti dell'Antico testamento erano ispirati dallo Spirito di Gesù. E' un'ulteriore affermazione della
uguaglianza col Padre del Figlio. Per il geovismo invece non solo Gesù è inferiore al Padre ma lo Spirito è solo una forza impersonale di Geova.
Quindi il testo che letteralmente diceva: "to en autois pneuma Cristou" = "lo Spirito di Cristo in loro", diventa nella TNM: "lo spirito che era in loro indicasse circa Cristo"!
FILIPPESI 1:23-24 v.anche (II COR.5:8)
Poiché nel mio caso vivere è Cristo, e morire, guadagno. Ora se sia il continuare a vivere nella carne, questo è frutto della mia opera, eppure ciò che sceglierei non lo faccio conoscere Sono messo alle strette da queste due cose; ma ciò che desidero è la liberazione e di essere con Cristo, poiché questo, certo, è molto meglio comunque è più necessario che io rimanga nella carne a motivo di voi Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. Sono messo alle strette da queste due cose: da una parte il desiderio di partire (uscire dal corpo) per essere con Cristo, il che sarebbe molto meglio, dall’altra il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi. La traduzione geovista rende oscuro e privo di logica il discorso di Paolo: se Paolo credesse che dopo la morte vi è solo il...nulla fino al giorno della resurrezione, non si capisce dove sia il dilemma. Solo la speranza di essere subito dopo la morte con Cristo rende il discorso logico!
MATTEO 27:50 ed. 1967
Di nuovo Gesù gridò ad alta voce e rese il suo respiro. [TNM "nuova": ..e rese il suo spirito (in nota: "cessò di respirare")]
LUCA 23:46
Gesù chiamo ad alta voce dicendo: Padre nelle tue mani affido il mio spirito E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Qui è particolaremte evidente l’alterazione che viene fatta del termine "pneuma". Mentre in Matteo 27:50 è possibile equivocare con la traduzione sostenendo che si tratti solo della cessazione delle "funzioni respiratorie", sarebbe stato troppo persino per i traduttori geovisti rendere Luca 23:46 "nelle tue mani rendo il mio respiro"!
II CORINTI 5:8 (v. anche Filippesi 1:23-24)
…ma abbiamo coraggio e preferiamo essere assenti dal corpo e fare la nostra casa presso il Signore …ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo per abitare con il Signore Per andare dal Signore bisogna "partire dal corpo". Quindi c’è "qualcosa" che "abita" nel corpo e che vivrà col Signore anche quando il corpo non ci sarà più. L’uomo non è per Paolo solo corpo! Il verbo ekdemeo significa "essere lontano" nel tempo presente greco (in senso durativo), significa invece "partire, uscire, migrare" al tempo aoristo (in senso istantaneo). E’ un verbo di moto e non di stato come è reso nella TNM. Unito pertanto a "ek tou somatos" significa: "partire o uscire dal corpo.
EBREI 12:9
…non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo?  … non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? Per cercare al solito di nascondere il fatto che per la Bibbia lo "spirito" è una realtà distinta dal nostro corpo, qui viene reso in modo astratto.
EBREI 12:23
…e a Dio giudice di tutti, e alle vite spirituali dei giusti … a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti,… Vedi commento a Ebrei 12:9
Questi "spiriti" corrispondono alle "anime" di Apocalisse 6:9: "vidi le anime di coloro che erano stati uccisi a causa della Parola di Dio" e 20:4 " …e vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio"
ATTI 2:42 (e 20:7)
…e continuavano a dedicarsi all’insegnamento degli apostoli, nel partecipare l’uno con l’altro, nel prendere i pasti e nelle preghiere …erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere Questi versetti mostrano chiaramente che i primi cristiani celebravano frequentemente "l’ultima cena" "spezzando il pane". Ma poiché a Brooklyn hanno stabilito che solo 144000 ne hanno diritto e per di più una volta sola all’anno, allora i versetti sono stati opportunamente corretti con una traduzione ridicola (che bisogno c’era di ricordare che i Cristiani…mangiavano?!)
MATTEO 5:19
Chiunque perciò viola uno di questi minimi comandamenti e insegna così al genere umano, sarà chiamato minimo riguardo al Regno dei cieli
L’espressione "en te basileia ton uranon" è tradotta dalla TNM sempre correttamente (vedi ad es.: Mt 5:20; Mt 8:11; Mt 11:11; ecc.) ma qui si è dovuta modificare per non contraddire il dogma geovista Chiunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà insegnato così al genere umano, sarà chiamato minimo nel Regno dei cieli Il geovismo insegna che vi è una salvezza diversa per due classi di persone. Di conseguenza il chiunque di Gesù è stato limitato a quelli (144000) riguardo al Regno dei cieli cioè i pochi che entreranno nel regno dei cieli
 
 
 

Il verbo greco "bebaio" e la TNM

Il verbo greco bebaio è usato più volte nel Nuovo Testamento. Il suo significato è: confermare, consolidare, sostenere, rendere sicuro.
Vediamo alcuni esempi per coglierne meglio il senso:
Marco 16:20: "...allora essi partirono e predicarono dappertutto mentre il Signore operava insieme a loro e confermava le parole con i prodigi che l'accompagnavano" (CEI); TNM: "...sosteneva il messaggio con i segni che l'accompagnavano". La TNM, come si può notare, traduce in modo analogo attribuendo a bebaio lo stesso significato. Ciò avviene in tutti i casi in cui ricorre questo verbo:
Romani 15:8: "...poiché dico che Cristo divenne ministro di quelli che sono circoncisi a favore della veridicità di Dio per confermare le promesse che Egli aveva fatto ai loro antenati".
1 Cor. 1:6: "...la testimonianza circa Cristo è stata resa ferma fra voi".
Ebrei 2:3: "...cominciò ad essere annunciata mediante il nostro Signore e fu confermata per noi da quelli che lo udirono".
La TNM rende quindi sempre correttamente il verbo bebaio, con un'unica eccezione: Filippesi 1:7, dove viene reso con "stabilire legalmente la buona notizia". Secondo il Corpo Direttivo di Brooklyn quindi, solo in questo caso tale verbo assumerebbe un significato diverso da quelli precedentemente esaminati. Se però nel termine bebaio esistesse un significato o un'accezione "legale", questo dovrebbe coerentemente essere reso evidente anche in tutti gli altri passi in cui esso ricorre.
Con questa "traduzione" Paolo sembra voler affermare che i Filippesi hanno partecipato con lui "a stabilire legalmente" il vangelo, cioè a fare in modo che lo Stato romano riconoscesse come "legale" la predicazione del vangelo, il che è una palese assurdità creata per avere un appiglio scritturale con il quale "giustificare" i tentativi di riconoscimento dell'Organizzazione da parte dello Stato! Il passo di Filip. 1:7, infatti, viene sempre citato dai Testimoni di Geova quando si parla dei loro tentativi di essere legalmente riconosciuti dai governi; un esempio: «Paolo si appellò alle autorità per stabilire legalmente la predicazione della buona notizia. (Atti 16:35-40; 25:8-12; Filippesi 1:7) In maniera simile, recentemente i testimoni di Geova hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento legale della loro opera» (La Torre di Guardia del 1/11/90, p.20).
Supponiamo comunque che la traduzione "stabilire legalmente" sia corretta e proviamo quindi a rendere nello stesso modo anche gli altri passi in cui ricorre il verbo bebaio: Marco 16:20: "...stabiliva legalmente il messaggio con i segni che l'accompagnavano". Romani 15:8: "...poiché dico che Cristo divenne ministro di quelli che sono circoncisi a favore della veridicità di Dio per stabilire legalmente le promesse che Egli aveva fatto ai loro antenati". 1 Cor. 1:6: "...la testimonianza circa Cristo è stata stabilita legalmente fra voi". Ebrei 2:3: "...cominciò ad essere annunciata mediante il nostro Signore e fu stabilita legalmente per noi da quelli che lo udirono".
Afferiamo in questo modo un punto fondamentale: in tutti questi casi a "stabilire legalmente" il messaggio, le promesse, la testimonianza e la salvezza, furono Dio, Cristo e gli apostoli. Tramite segni, miracoli, adempimenti di profezie, ecc., vennero date prove convincenti - legalmente valide, nel caso fossero state esaminate da un tribunale o da un giudice - che il messaggio proclamato dai cristiani era autentico. Solo in questo senso, secondo l'intero contesto scritturale, si potrebbe quindi parlare di "stabilire legalmente" la verità, se il termine bebaio avesse il significato che gli attribuiscono i Testimoni di Geova.
Anche nel caso di Filip. 1:7 comunque il significato di bebaio è sempre (ovviamente) lo stesso, coerentemente con il significato esso che ha in tutto il resto delle Scritture ed in armonia con i lessici greci. Paolo afferma di provare un senso di tenerezza ed affetto verso i Filippesi poiché essi hanno partecipato con lui alla difesa, alla propagazione ed al consolidamento del vangelo. Questo "consolidamento del Vangelo" (CEI) si realizzò per mezzo della perseveranza e della costanza dei cristiani e dell'apostolo nel predicare e nel diffondere sempre più il messaggio di Cristo. Le autorità governative e le leggi di Cesare non ebbero nulla a che vedere con tutto questo.
 
 


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