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Un'altra estate

Foto di GiovanBattista
Brambilla

Babilonia Edizioni, 1996

Another summer

Photo by GiovanBattista
Brambilla

Babilonia Edizioni, 1996


Prefazione:

Conto gli anni pensando alle estati. Per un'altra estate già vissuta, ce n'è un'altra pronta a manifestarsi tra gli splendori dei pomeriggio o nel vivo buio della sera. Un tempo sospeso tra ciò che è stato e quello che verrà; tutto il resto è soltanto uno scivolare veloce tra nebbie e colori autunnali. Ecco perché ho cercato di fissare con la macchina fotografica ciò che più amavo. Nel rumore del vento o nel brusio d'insetti invadenti, tanti ricordi restano nascosti tra le immagini. Ancora oggi sembra viva l'eco d'un'onda o d'una risata in un pomeriggio tanto lontano. Se anche a voi una delle mie fotografie racconta qualcosa, se ne subite la seduzione, vuol dire che il mio intento è forse riuscito fino in fondo. Malgrado sia solo un'illusione.

Se il soggetto "vive" davanti ai vostri sguardi indiscreti è perché vi ponete tanti interrogativi riguardo alla sua identità o a quello che sembra stia per dirvi. Ecco che allora sono veramente soddisfatto, perché è come se le mie foto avessero una loro piccola storia e colonna sonora di cui, in fondo, soltanto io conosco i segreti. Tutte le immagini fotografiche sono inevitabilmente dei ricordi, fissano un momento che arretra rapidamente nel passato.


Fotografo quasi sempre modelli non professionisti; con molti di loro c'è un' intensa amicizia che dura da tanti anni, è qualcosa d' inspiegabile e di ognuno di loro potrei parlare per ore: alcuni sarebbero degni di ispirare dei romanzi, con le loro vite quotidiane.


Quando si fotografa non si possono affrontare tutte le persone nello stesso modo: una buona tecnica e luci giuste non bastano. Ho fotografato molti personaggi famosi, ma con loro è più semplice, perché la celebrità ne caratterizza subito tutti i tratti psicologici: anche una loro brutta smorfia può essere significativa. Invece i miei amici devo essere io a renderli "personaggi". Devo calare persone normali in situazioni (a volte assolutamente improbabili!) che riescano però a idealizzare ciò che io vedo in loro, oltre a catturare il modo in cui loro vorrebbero essere visti dall'esterno.


Ciò presuppone sempre un'attenta analisi del modo in cui affrontano la vita e principalmente della visione che hanno della loro sessualità.


Durante un servizio fotografico scatto in continuazione: il momento in cui negli occhi di una persona traspare l'espressione voluta è veramente un lampo difficile da fissare. Pur invadendo la quotidianità di chi ho di fronte, devo comunque ricordarmi di rispettare fino in fondo la persona che mi sta regalando parte della sua esistenza per essere "messa in posa" davanti al mio obiettivo.


A volte capita che qualche mio amico stenti a riconoscersi nel suo ritratto e ne prenda le distanze per imbarazzo, vergogna o paura di peccare di lezioso narcisismo. Poi però vengo a sapere che durante il servizio militare è proprio una di quelle foto che tiene gelosamente appesa nell'armadietto. Questo è per me il più grande di tutti i riconoscimenti: vuol dire che avevo proprio visto giusto da dietro la mia macchina fotografica... alcune estati fa.


GiovanBattista Brambilla


Foreword:

I count the years thinking of summer. For each summer past there is another ready to blossom in the splendours of the afternoon and the tangible darkness of the evening. A time suspended between what has been and what will be. All the rest is nothing but a rapid slide amid fog and autumn colours. This is why i have sought to freeze with the camera lens that which i have loved most. In the roar of the wind and the buzz of rude insects, many more memories remain hidden within the images. The echo of waves or laughter in a long-ago afternoon seem to live on today. lf one of my photographs recounts something to you as well, then perhaps I have succeeded in my intent. Though it is all just illusion.

If the subjects come to life before your indiscreet eyes, it is because you pose so many questions about their identities or what they are about to tell you. Then i am truly satisfied, because it is as though my photographs had small stories of their own and soundtracks, with secrets, after all, known only to me. All photographic images are inevitably memories that freeze a moment fleeing rapidly into the past.


I almost always photograph non-professional models. With many of them there is a friendship that lasts for years. It is something unexplainable. I could speak of each of them for hours. Some, with their daily lives, would be worthy subjects for novels.


When one photographs, one cannot approach all people in the same manner: good technique and proper lighting do not suffice. I have photographed many famous people, but it is easier with them, because their fame instantly characterises their psychological features: even an ugly sneer from them may be significant. With my friends, however, it is i who must make them characters. I must place normal people into situations (some, absolutely improbable!) that idealise what I see in them, as well as capturing the way they want to be seen externally.


This always requires a careful analysis of the way they confront life and particularly the vision they have of their sexuality.

During a photographic sitting, I shoot continuously. The moment when the desired expression appears in their eyes is truly a difficult one to capture. Though invading the everyday lives of those before me, I must always remember to totally respect the person who is offering me a portion of their existence in posing before my lens.

Sometimes friends of mine have difficulty recognising themselves in their portraits and reject them through embarrassment, shame or fear of committing affected narcissism. Then I learn, however, that during military service it is one of those photos they guard jealously in their lockers. This for me is the greatest of rewards: it means that I saw clearly from behind my camera... a few summers ago.




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Leggi la recensione da GAY TIMES, GIUGNO 1997 Read the review from GAY TIMES, JUNE 1997

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