A grandi passi la stagione
del basket professionistico nordamericano sta raggiungendo la
post season, ed il grande dilemma sembra essere rappresentato
da Philadelphia.
Riuscirà la squadra di Larry Brown a raggiungere il titolo,
dopo il periodo targato Doctor J, ovvero i primi anni '80?
Certo il rendimento di Allen Iverson sembra stratosferico fino
a questo momento, con score che sovente superano i 40 a partita,
soprattutto in questi ultimi tempi, ma a preoccupare la franchigia
del proprietario Pat Croce sembra essere la panchina non sufficientemente
lunga, e il reparto lunghi, non all'altezza delle compagini che
giocano all'ovest.
Theo Ratliff, infortunatosi a Febbraio, ed anzi pronto oramai
al rientro, potrà mai contrastare lo strapotere di gente
come Shaquille O'Neal, Tim Duncan o Chris Webber?
Infatti sono in tanti gli esperti, che giudicano la sfida Portland-Lakers
come la vera sfida per il titolo NBA, ma purtroppo per loro dovranno
abituarsi a vedere questa saga, quasi sicuramente in finale di
Conference, Sacramento e San Antonio permettendo.
I Blazers di Mike Dunleavy, a livello di talento sono di gran
lunga la miglior squadra della Lega, ma il problema arriva quando
si da una sbirciata al livello caratteriale e concentrativo dei
rossoneri dell'Oregon; Rasheed Wallace prende quasi automaticamente
un tecnico ad incontro, ed i suoi compagni di squadra non sembrano
certo farci caso più di tanto.
Sacramento può contare sulla leadership indiscussa di
Chris Webber, quasi sicuramente all'ultimo anno con i bianco
viola, visto che da Giugno diventerà free agent, e New
York farebbe follie per accostarlo al suo ex compagno ai tempi
di Golden State, Latrell Sprewell.
Inoltre in cabina di regia, Jason Williams, se in forma, può
guidare i Kings davvero lontano, sempre che Rick Adelman sappia
gestirlo con intelligenza tattica, visto che l'ex West Virginia
ha una maniera di giocare spettacolare ma non molto concreta.
In tanti mettono i Lakers, campioni in carica, non come favoriti
per la riconquista dell'anello, sarà forse per la lotta
all'interno dello spogliatoio tra Shaq e Kobe Bryant, su chi
deve essere il leader dei giallo viola?
O perché in effetti tolti questi due fuoriclasse, il roster
non permette di sognare?
San Antonio appare come sempre discontinua; Tim Duncan e David
Robinson sotto canestro possono fermare chiunque, ma sul perimetro
i texani non danno ampie garanzie, stesso discorso per Utah,
sfortunata nel trovare sul cammino per la celebrità il
signor Michael Jordan, che ha spezzato il sogno dei Jazz per
ben due volte nelle finali.
Karl Malone e John Stockton, vecchietti terribili non possono
sobbarcarsi il peso di tutta la formazione, il massimo traguardo
sembra essere per loro la semifinale di conference.
Per quanto concerne l'Est invece, detto di Philadelphia che con
l'Iverson di questi tempi potrebbe veramente rendere dura la
vita a tutti, Lakers e Blazers compresi, per il resto, come al
solito, New York e Miami sembrano le insidie maggiori.
La grande intensità difensiva di coach Van Gundy può
trasformare i Knicks in un quintetto veramente difficile da superare,
mentre Pat Riley sa caricare come pochi i suoi, ed anche senza
il centro titolare Alonzo Mourning, gli Heat potrebbero arrivare
in fondo.
Milwaukee conta su un roster di sicuro talento ed affidamento,
il problema riguarda semmai la scarsa attitudine dei Bucks alle
grandi sfide, a questo dovrà pensarci George Karl, che
in passato con Seattle ha dimostrato di saper allenare a grandissimi
livelli.
Indiana non è più quella della passata stagione,
capace di contendere il titolo ai Lakers, e per il resto tutti
a pensare al prossimo anno, in attesa di qualche prima scelta
stellare.
Daniele111@libero.it
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