NBA - SUPERBOWL

IL PUNTO SUL CAMPIONATO

di Daniele Sborzacchi (16/2/2001)

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A grandi passi la stagione del basket professionistico nordamericano sta raggiungendo la post season, ed il grande dilemma sembra essere rappresentato da Philadelphia.
Riuscirà la squadra di Larry Brown a raggiungere il titolo, dopo il periodo targato Doctor J, ovvero i primi anni '80?
Certo il rendimento di Allen Iverson sembra stratosferico fino a questo momento, con score che sovente superano i 40 a partita, soprattutto in questi ultimi tempi, ma a preoccupare la franchigia del proprietario Pat Croce sembra essere la panchina non sufficientemente lunga, e il reparto lunghi, non all'altezza delle compagini che giocano all'ovest.
Theo Ratliff, infortunatosi a Febbraio, ed anzi pronto oramai al rientro, potrà mai contrastare lo strapotere di gente come Shaquille O'Neal, Tim Duncan o Chris Webber?
Infatti sono in tanti gli esperti, che giudicano la sfida Portland-Lakers come la vera sfida per il titolo NBA, ma purtroppo per loro dovranno abituarsi a vedere questa saga, quasi sicuramente in finale di Conference, Sacramento e San Antonio permettendo.
I Blazers di Mike Dunleavy, a livello di talento sono di gran lunga la miglior squadra della Lega, ma il problema arriva quando si da una sbirciata al livello caratteriale e concentrativo dei rossoneri dell'Oregon; Rasheed Wallace prende quasi automaticamente un tecnico ad incontro, ed i suoi compagni di squadra non sembrano certo farci caso più di tanto.
Sacramento può contare sulla leadership indiscussa di Chris Webber, quasi sicuramente all'ultimo anno con i bianco viola, visto che da Giugno diventerà free agent, e New York farebbe follie per accostarlo al suo ex compagno ai tempi di Golden State, Latrell Sprewell.
Inoltre in cabina di regia, Jason Williams, se in forma, può guidare i Kings davvero lontano, sempre che Rick Adelman sappia gestirlo con intelligenza tattica, visto che l'ex West Virginia ha una maniera di giocare spettacolare ma non molto concreta.
In tanti mettono i Lakers, campioni in carica, non come favoriti per la riconquista dell'anello, sarà forse per la lotta all'interno dello spogliatoio tra Shaq e Kobe Bryant, su chi deve essere il leader dei giallo viola?
O perché in effetti tolti questi due fuoriclasse, il roster non permette di sognare?
San Antonio appare come sempre discontinua; Tim Duncan e David Robinson sotto canestro possono fermare chiunque, ma sul perimetro i texani non danno ampie garanzie, stesso discorso per Utah, sfortunata nel trovare sul cammino per la celebrità il signor Michael Jordan, che ha spezzato il sogno dei Jazz per ben due volte nelle finali.
Karl Malone e John Stockton, vecchietti terribili non possono sobbarcarsi il peso di tutta la formazione, il massimo traguardo sembra essere per loro la semifinale di conference.
Per quanto concerne l'Est invece, detto di Philadelphia che con l'Iverson di questi tempi potrebbe veramente rendere dura la vita a tutti, Lakers e Blazers compresi, per il resto, come al solito, New York e Miami sembrano le insidie maggiori.
La grande intensità difensiva di coach Van Gundy può trasformare i Knicks in un quintetto veramente difficile da superare, mentre Pat Riley sa caricare come pochi i suoi, ed anche senza il centro titolare Alonzo Mourning, gli Heat potrebbero arrivare in fondo.
Milwaukee conta su un roster di sicuro talento ed affidamento, il problema riguarda semmai la scarsa attitudine dei Bucks alle grandi sfide, a questo dovrà pensarci George Karl, che in passato con Seattle ha dimostrato di saper allenare a grandissimi livelli.
Indiana non è più quella della passata stagione, capace di contendere il titolo ai Lakers, e per il resto tutti a pensare al prossimo anno, in attesa di qualche prima scelta stellare.


Daniele111@libero.it