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Sono bastati un minuto e ventidue secondi al Milan per vincere il suo diciassettesimo scudetto. Sono bastate due pennellate nette dipinte da Kakà sulla tele verde di San Siro. Come in un Kandinsky i suoi tocchi di palla erano musica, il suo gesto diverso.Un sinistro - destro rapidissimo per dribblare l'avversario sulla fascia destra. Un calcio al pallone per il cross ad effetto sulla testa di Shevchenko. E poco importa la deviazione di Zebina. Il pallone era destinato all'angolo alto, alla destra di Pellizzoli. Erano passati poco più di ottanta secondi e già l'aria di scudetto riempiva l'involucro dello stadio. Scudetto meritato indiscutibilmente. Come la partita ha confermato: monocromatica, a tinte rossonere. Le occasioni accumulate dagli uomini di Ancelotti crescevano, i romanisti costretti nella propria metà campo faticavano. Scudetto meritato anche con i numeri: settantanove punti con due giornate alla fine sono un bottino fuori dal comune nel calcio italiano. Tanto che, se nelle restanti partite i rossoneri si confermeranno, potrebbero infrangere il record di punti di ogni tempo. Quello dell'Inter di Trapattoni che nel lontano '89 (con la proiezione a tre punti)ne inanellò 84. I rossoneri possono toccare quota 85. Da brividi. Fin qui gli istanti di gioia, di calcio giocato: non vorrei commentare gli insulsi e inaccettabili atti dei tifosi romanisti giunti in massa a San Siro, ma non posso neanche tralasciare. La follia entra e offusca la gioia di questa giornata. Preciso che scrivendo "dei tifosi romanisti" mi riferisco ad ognuno dei novemila allo stadio. Perché se un piccolo manipolo ha ideato il lancio terrorista di petardi ( bombe carta?), gli altri che facevano? Li guardavano senza proferire verbo, invece di intervenire. Ricordate i tifosi del Verona che fermarono il matto che aveva appena lanciato "una bomba" a Gillet, pochi mesi fa? Mi aspettavo dai tifosi romanisti un comportamento simile, ma niente. Non dovevano poi essere troppo in disaccordo con i bombaroli in fondo. Premettendo che il rigore sul mani di Sheva (in barriera) era tanto netto quanto la supremazia dimostrata dal Milan in campo. Premettendo che nessuno può togliermi il dubbio che il fallo causante la punizione del fattaccio ci fosse davvero ( e se Totti fosse inciampato sul pallone?), mai e poi mai avrei voluto assistere impotente a quello spettacolo disarmante. Un bombardamento, su Dida , su Gattuso, sul calcio intero. Scusate se sono diretto: ma voi romanisti non l'avreste meritato proprio questo scudetto. Finisco consigliando a giocatori simbolo come Francesco Totti di non cadere in scenate plateali come quella regalataci dopo l'errore dell'arbitro Messina. Anche se l'errore è colossale. Con sfoghi del genere si incita il pubblico ad andare oltre, e la guerra poi si infiamma in pochi istanti . Tanto più se gli errori arbitrali sono anche ricaduti a tuo favore nel corso della stagione. E la Roma, come il Milan, ne ha avuti più d'uno. Provo anche a consigliare a Capello di non rilasciare dichiarazioni a caldo, sull'onda emotiva, che sembrano assurde se analizzate a posteriori. Bollare i giocatori milanisti di aver "fatto gli attori" mi sembra ingenuo e fuori luogo detto da un grande allenatore come lui. Quello che poteva essere un pomeriggio di pura gioia, si è mutato lentamente in pura follia. Quella che poteva essere una vittoria sfolgorante, si è macchiata di aloni che non permettono di gioire appieno. Forse battere il record dell'Inter trapattoniana sarà più esaltante che vincere uno scudetto in una giornata come quella di domenica. |