C'è un vecchio film
dei fratelli Marx, " Una notte all'opera" (1935), che
mi verrà incontro nell'analisi di questo match. Una scena
in particolare mi sarà utile: a metà film circa
assistiamo ad un chiaro esempio di quella che in gergo cinematografico
è denominata inquadratura a composizione satura. La sequenza
è irresistibile, anche a distanza di anni: Groucho Marx,
posto all'ingresso di una stanza, invita ad entrare tutte le
variegate persone che bussano alla porta. Un piccolo particolare,
la stanza è minuscola: a furia di dire la mitica frase
" Avanti c'è posto" la stanza si riempie ed
esplode letteralmente. Tutti scaraventati fuori. Bene la mia
immaginazione nell'osservare la partita si è risvegliata:
per lunghi tratti a San Siro, dalla trequarti rossonera in su
, non c'era più spazio per altri difensori, attaccanti,
centrocampisti, arbitri, guardialinee
l'inquadratura in
tv era satura, sembrava esplodere. Solo il povero Dida si doveva
astenere a partecipare al party: lui che per contratto se ne
deve stare indietro, o al massimo uscire di poco dall'area. Il
Perugia serrato nel suo fortino aspettava e sentiva il continuo
attacco degli indiani rossoneri. La fase difensiva perugina era
spietatamente a undici persone. Un piccolo flash back: ricordate
l'azione che i giocatori del Milan imbastirono a Marassi con
la Samp all'andata?Doppio triangolo Sergihno-Pirlo, Sergihno-Tomasson
e gol di Sheva. Roba da applausi, no? Ecco in partite come quella
di domenica scordatevi tutto ciò. Venire a capo di partite
del genere è davvero un'impresa, anche perché,
come in ogni buon assalto al fortino che si rispetti, non mancano
le imboscate degli occupanti. Ecco allora dopo almeno trenta
minuti di pressione milanista, le prime sortite degli umbri,
dolorose: errore di Maldini (inusuale) in disimpegno e Giandomenico
sfiora il vantaggio. Salva Cafu. Subito dopo Zalayeta incorna
un cross dalla sinistra, ma manda alto.
Nel secondo tempo il registro non cambia fino a quando Ancelotti-Groucho
al 22' della ripresa, col suo fare baldanzoso, si alza dalla
panchina, va a vedere chi bussa di nuovo e decide di far entrare
nella stanza di San Siro tali Rui Costa Manuel ( "fantasista"
così si definisce lui) e Inzaghi Filippo ( attaccante
di rapina
pericoloso? No). Entrati, hanno davvero cambiato
il volta alla partita e hai tifosi rossoneri che avevano musi
lunghissimi fino a quel momento ( "Non pareggeremo proprio
questa!!). Sta di fatto che il primo, dopo sette minuti dal suo
ingresso, con una straordinaria punizione è riuscito a
spedire una sonda spaziale nel pianeta inesplorato dell'incrocio
dei pali. Atterrato, il pallone, ha iniziato ad inviare i primi
segnali: GOL-GOL!! Rui felice come un bambino e Milan in vantaggio.
Il secondo, sempre su imbeccata dell'esploratore portoghese,
si è andato a procurare un rigore sacrosanto dopo l'uscita
avventata del mastodontico Kalac. Pirlo sul dischetto non si
è lasciato intimorire dai due metri d'atleta che aveva
davanti e secondo sigillo. Tutto finito quindi, no? Neanche per
sogno. Al 39' arriva un rigore per il Perugia che riapre la partita
per i minuti restanti. Anche perché Pancaro lascia la
squadra in dieci. Rosso diretto per fallo da ultimo uomo. Fresi
realizza e negli ultimi istanti si rischiano le coronarie ( e
i punti di vantaggio sulle inseguitrici) : Do Prado sfiora il
palo alla destra di Dida poco prima della sirena. Eccola, è
la fine dell'assalto vittorioso. Ma che sofferenza. Ancelotti
scarta il sedicesimo cioccolatino su venti disponibili: ma questo
è ancora più buono perché è un Bacio
Perugina davvero sofferto. Da notare che sul bigliettino dentro
al dolcetto, invece che la solita frase tenera, il mister rossonero
ha trovato questa: "Continua così e sarò tuo".
Firmato IL CAMPIONATO. |