ITALIA
SI, ITALIA NO. OBIETTIVI AZZURRI AGLI EUROPEI di Francesco Congia (24/5/2000).
Manca ormai meno di un mese al fatidico appuntamento calcistico
del campionato europeo di calcio, appuntamento che allieterà
le serate estive di un buon numero di italiani. Saranno venti
giorni di calcio concentrato, spezzettato, commentato sempre
e dovunque da tutti i punti di vista possibili e immaginabili.
Per tre settimane dovremo sorbirci, volenti o dolenti, le dispute
varie e i commentini televisivi di quei quattro personaggini
che dopo aver reso il calcio materia di importanza assoluta si
sono autoeletti sacerdoti assoluti del culto, a volte relegando
il mero fatto sportivo a puro riferimento e base per infinite
divagazioni inutili.
Sappiamo tutti come andra' a finire. Tutte le parole dette e
ridette svaniranno senza lasciare traccia alcuna dopo che il
triplice fischio arbitrale avra' decretato chi e' il vincitore
della Eurocoppa2000.
Questo sara' il momento finale, riassunto globale e parossistico
di tutte le emozioni accumulate in venti giorni; o almeno cosi
dovrebbe essere. Per quanto riguarda l'Italia la situazione e',
come sempre, critica. Abbiamo dei grandi giocatori, perlomeno
in attacco e in difesa, ma la nostra squadra non esprime assolutamente
un gioco degno di questo nome. Tutto quello che mi auguro e'
che l'Italia si svegli in tempo o che riceva una sonora batosta
da una squadretta qualunque. In questo secondo caso il "popolo"
italiano farebbe sentire la sua voce e si potrebbero aprire nuovi
scenari.
EURO
2000 - Il più grande nemico degli azzurri di M. Mormone
29/5/2000. A poche ore dalla partita di semifinale vinta dagli
azzurri sull'Olanda, ancora non passa la rabbia per quello che
mi è sembrato l'unico nemico della nostra nazionale. Più
nemico degli avversari, che, nonostante la loro pochezza nascosta
solo dalla goleada con la Jugoslavia, squadra di scartine chissà
come qualificata ai quarti, si sono comunque impegnati alla morte
nella loro tattica di attesa con i soliti passaggi orizzontali
e i tentativi di verticalizzazione improvvisa infrantisi addosso
alla difesa italiana che, anche se lo aveva già dimostrato
nelle precedenti partite, per l'occasione si è dimostrata
un muro. Più nemico dell'arbitro, poca cosa anche lui,
che ha voluto approfittare di questa occasione per tentare di
salire alla ribalta del calcio continentale con una prestazione
che in Italia avrebbe fatto gridare allo scandalo, ma che ha
dimostrato quanto invece sono validi i nostri arbitri che niente
hanno da invidiare al bassissimo livello messo in mostra in questa
rassegna. Più dello scetticismo mostrato dai media nell'immediata
vigilia del torneo, quando le brutte prestazioni della nostra
squadra hanno fatto pensare ad una imminente magra figura dell'Italia.
Più nemico di tutto ciò, dicevo, si è mostrato
il nostro amatissimo commentatore Bruno Pizzul, che ci ha deliziato
anche lui con una prestazione degna di una TV privata alle prese
con una partita di terza categoria.
Ho visto una difesa di roccia, un centrocampo attento e coperto
e fino all'espulsione di Zambrotta, la solita impostazione dettata
da Zoff in tutte le quattro precedenti partite: Accorta difesa,
centrocampo potente, attesa dell'avversario e ripartenza immediata,
meglio se in contropiede. Ed in effetti la partita si stava avviando
su questi sicuri binari. L'unico a temere l'impossibile (sconfitta)
era lui, il nostro Pizzul, il quale, con i suoi paroloni e le
sue frasi fatte, cercava di difendere la categoria e di dimostrare
quanto fossero sbagliate le scelte di Zoff (vedi Del Piero al
posto di Totti).
Ho visto la solita squadra solida e ragionante, forse con poco
peso in attacco (in effetti Del Piero non aveva mostrato molto
ed il povero Indaghi sempre lì a combattere da solo).
L'unico a pensare ad una Caporetto era lui, Pizzul. Per tutto
il primo tempo Toldo è sembrato praticamente inoperoso,
tiri telefonati, centrali o sparati in curva. Arrivare dalle
sue parti è sembrato impossibile. Ci ha pensato l'arbitro,
casalingo fino al midollo, a regalare la prima occasione da gol
all'Olanda, concedendo un rigore inesistente e neutralizzato
da un Toldo che in queste condizioni difficilmente concederà
un'altra chances a Buffon. Le uniche due macchie del primo tempo
sono state l'errore di Zambrotta nel farsi espellere (anche se
l'arbitro è sembrato per l'ennesima volta casalingo nel
tirare fuori il secondo cartellino giallo) e l'errore di Iuliano
nel commettere il fallo da cui è scaturito il secondo
rigore, anche questo sprecato dai nostri avversari.
La parte finale del primo tempo è filata via mostrando
un Pizzul sempre più pessimista (secondo me solo lui in
Italia la vedeva nera), un Del Piero che mutilato del suo ruolo
in attacco metteva in mostra almeno le sue eccezionali doti nel
servire la squadra coprendo la zona lasciata vuota dall'assenza
di Zambrotta, un Inzaghi che si sacrificava solo lì davanti
nel cercare di trovare la palla buona aspettando un errore (peraltro
molto probabile) della non impeccabile difesa degli orange ed
una difesa che col passare dei minuti diventava sempre più
ferrea, lasciando briciole di spazio ai tentativi dei laterali
olandesi che quelle rare volte che riuscivano a mettere un pallone
al centro vedevano infrangerlo sulle teste dei magici Nesta e
Cannavaro. E intanto solo lui la vedeva nera, solo lui era pessimista.
Il secondo tempo è stato invece un capolavoro di sicurezza.
L'Italia ha saputo mostrare tattica e concentrazione nel gestire
gli spazi del campo dove ogni volta di più i centrocampisti
olandesi non riuscivano a trovare sbocchi. E' vero, il possesso
di palla è stato nettamente ad appannaggio dei nostri
avversari, ma quante volte si è trasformato in effettivi
pericoli per la porta italiana? Un paio di volte sono arrivati
al tiro sicuro, comunque infrantosi sul torace di Toldo o sul
palo di sostegno posteriore. L'attacco è sembrato molto
leggero. Del Piero non mostrava la necessaria lucidità,
impegnato com'era nel lavoro di copertura ed Inzaghi da solo,
senza una valida spalla, è poca cosa. D'altra parte non
c'erano margini per inserire Totti senza sguarnire il reparto
centrale e arretrato già monco di un giocatore. Ed invece
il nostro CT cosa fa? Proprio quando sembra che l'Italia si accontenta
di trascinarsi verso i supplementari, lui tira fuori il colpo
di scena: dentro Totti e chi si è visto si è visto.
Ora o mai più. Fuori uno stanchissimo Inzaghi e dentro
anche Delvecchio ed il gioco è fatto. Due limpidissime
occasioni nel finale che Delvecchio stesso per poco non riesce
ad infilare. E l'Olanda? Grande solo per bocca di Pizzul: Sarà
una disfatta, sembrava trasparire dalle sue parole, l'abbiamo
detto noi giornalisti che è un errore far giocare Del
Piero al posto di Totti, voleva che la gente sapesse. Anche il
buon Pecci, ad un certo punto si convinceva dell'ottimo lavoro
fatto dal CT e nei suoi commenti tentava di ribaltare i giudizi
negativi espressi nel primo tempo. Tralasciamo per un attimo
la staffetta Totti - Del Piero. Esaminiamo questa squadra. Una
difesa che ha un Nesta stellare ed un Cannavaro che non gli è
da meno, un Maldini che a dispetto dell' anzianità mostra
ancora sicurezza sia in difesa che quando spinge, uno Zambrotta
che nonostante agli esordi si integra e lavora diligentemente
su quella fascia che la fase calante di Di Livio stava lasciando
vuota. Un centrocampo diretto dal redivivo Albertini che, da
quando ha riacquistato la sicurezza di giocare, ha mostrato nuova
linfa, un Conte eccezionale che solo Hagi ha potuto fermare,
il resto del centrocampo che si è mostrato estremamente
affidabile in copertura e diligente in attacco sia coi titolari
che con le riserve. Forse solo l'attacco sembra più leggero
del necessario, ma la perdita di Vieri e la delusione Del Piero
sono state solo in parte mitigate dalla sicurezza mostrata da
Totti e, in questa occasione, da Delvecchio. Questa squadra dicevo:
tutti i giornalisti, Pizzul in testa, sono stati bravi nell'indicare
in Totti la migliore soluzione a scapito di Del Piero e nel criticare
un CT solo perché ha avuto la dabbenaggine di rispondere
male ad uno di loro in diretta televisiva, quando chiunque in
momenti come quelli sarebbe stato nervoso. Bravi furbi, ci vuole
poco a vedere in che condizioni, sia fisiche che psicologiche,
sia trova Alex. Ma il resto della squadra? Chi di questi sarebbe
stato capace di metterla insieme? Di trovare questi equilibri
rotti solo dai commenti dei panciuti sapientoni che di calcio
ne capiscono anche meno di me?
Torniamo alla partita. Due supplementari scivolati via senza
patemi, che hanno visto un'altra occasione (molto più
netta della superiorità territoriale degli olandesi),
sprecata da Delvecchio e finalmente i rigori. Toldo sembrava
in giornata di grazia sui tiri dal dischetto, ma senza nulla
togliergli, la pochezza dimostrata dagli attaccanti avversari
nel calciare i rigori è stata pari a quella mostrata durante
la partita: nulla. Un'ultima annotazione me la voglio concedere
su Kluivert. E' stato definito, sempre dal nostro Bruno Pizzul,
come maturato rispetto all'esperienza fatta in Italia nel Milan
quando aveva solo vent'anni e che adesso che ne ha ventiquattro
è sicuramente il miglior goleador di questo torneo. A
me è sembrato, caro Bruno, che lo spilungone nero ha mostrato
di essere goleador solo con la Jugoslavia (difesa di burro e
portiere ancora peggio), ma nel resto del torneo la stessa inconsistenza
dell'esperienza del Milan di quattro anni fa.
Ricordate Martellini che nell'82 gridava "Campioni! Campioni!
Campioni!"? Se domenica vinceremo, e tocchiamo ferro, il
grido di Pizzul non darà la stessa emozione!
Grazie per l'attenzione. |