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a cura di Lucy Resta |
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Da quasi
una quindicina d'anni, ormai, è diventata una tradizione
riunirsi più volte all'anno a chiedersi perché
l'Inter non vince mai. Si cerca disperatamente un colpevole,
sperando che sia davvero uno solo. Una volta lo si trova in qualche
calciatore, un'altra nei dirigenti o addirittura nel presidente,
più spesso nell'allenatore. Intanto i tifosi non ce la
fanno più e azzardano una contestazione, per fortuna pacifica.
Ci rifiutiamo di credere che qualcuno abbia fatto il malocchio
a questa squadra, anche se un bel viaggetto a Lourdes non sarebbe
poi così fuori luogo. Forse questa incapacità di
portare a termine una stagione positiva, che dia qualche soddisfazione
in più di una coppa Uefa o una qualificazione in Champions
League, è insito nella natura stessa dell'Inter degli
ultimi anni. Sarà, ma quelli che godono intanto sono i
giornalisti, che almeno sono sicuri di avere sempre qualcosa
di cui sparlare, e i cari cuginetti milanisti. L'Inter, insomma, ha deluso fortemente i suoi tifosi perdendo rovinosamente in casa contro l'Empoli (0-1) dopo una prestazione impalpabile, oserei dire vergognosa vista anche la scenata isterica di Emre con l'arbitro, sintomatica di un nervosismo sempre latente nell'ambiente interista e che a volte si palesa con esplosioni rabbiose di uno o dell'altro giocatore (ora Almeyda con un altro arbitro, ora Vieri con un "innocente" microfono). In casa nerazzurra pare che ci siano guai più gravi dei capricci di Vieri, una mancanza di professionalità in tutti gli strati della società: da chi gestisce la campagna acquisti (qualcuno per favore mi dica chi ha avuto la brillante idea di portare a Milano Brechet, tanto per fare un nome ), a chi spiffera a tutto il mondo i problemi interni alla società, fino a chi scende in campo ogni domenica. La squadra di Zaccheroni è ormai fuori dalla lotta scudetto, perché, anche se nel calcio tutto è possibile (e questa è ormai la più banale, ma anche la più veritiera affermazione), è difficile pensare che i nerazzurri possano riacciuffare le tre "fuggitive": Roma, Milan e Juventus. I romanisti di Fabio Capello sono ormai campioni d'inverno al 100% con record di punti (42) dopo la vittoria in casa contro la Sampdoria per 3-1, caratterizzata, ancora una volta, da una straordinaria prestazione di Francesco Totti, a segno con due gol uno più bello dell'altro. Il Milan, che ha vinto soffrendo contro il Brescia grazie ad un gol del gregario Pippo Pancaro, ha tre punti in meno dei giallorossi, ma una partita da recuperare contro il Siena (28 gennaio), e potrebbe dunque dividersi con la Roma il virtuale scudetto invernale. Anche la Juve ha 39 punti, anche se ha giocato tutte le partite, e promette di lottare fino alla fine anche quest'anno. Gli abominevoli uomini delle nevi juventini hanno dimostrato di saper vincere anche su un campo più adatto per l'hockey o il pattinaggio sul ghiaccio, sconfiggendo il Siena per 4-2 con tripletta di Alex Del Piero (ma due gol sono stati segnati su rigore). Un altro fatto che ha colpito in quest'ultima giornata del girone d'andata è stata la prestazione del giovane giocatore rumeno del Lecce Valeri Bojinov, autore di due dei tre gol con i quali i giallorossi pugliesi hanno sconfitto la Reggina, andata invece a segno solo una volta. Nella lotta per non retrocedere, dunque, in virtù delle vittorie contro Reggina e Inter, Lecce ed Empoli hanno 12 punti e si lasciano dietro l'Ancona, ultimo con 5 punti, ed il Perugia, penultimo con 10, che hanno pareggiato a reti inviolate nello scontro diretto. Continua il buon momento del Bologna di Carletto Mazzone, che ha vinto in casa contro il Chievo (3-1), mentre Modena e Parma, le altre due squadre emiliane che hanno giocato sabato, hanno ottenuto entrambe un pareggio per 1-1 rispettivamente contro Lazio e Udinese. Dopo un'altra settimana caratterizzata dagli scontri di Coppa Italia, si riparte nel fine settimana con il girone di ritorno. |