Come ogni anno, la parata
di stelle incrociatesi ad Honolulu per il tradizionale appuntamento
con il Pro Bowl, ha sancito la fine della stagione nel football
americano.
Forse una delle stagioni mene intense degli ultimi anni, con
il titolo andato a finire a Baltimore, nel Maryland, nelle mani
della squadra allenata da Brian Billick, e del proprietario Art
Modell, già patron dei Cleveland Browns.
Ad inizio stagione tutti si aspettavano una estenuante difesa
del titolo da parte dei campioni in carica di Saint Louis, ma
i Rams allenati da Mike Martz, si sono arenati al primo turno
dei playoffs, battuti senza tanto clamore dai New Orleans Saints.
I Rams hanno pagato senza dubbio il grave infortunio toccato
nel corso della stagione al quarterback titolare, Kurt Warner,
artefice insieme al runninback Marshall Faulk, della vittoria
al precedente Superbowl, in finale contro i Tennesse Titans,
ex Houston Oilers.
I finalisti di Tennessee, sono riusciti a guadagnarsi il Divisional,
ovvero l'equivalente della semifinale di Conference, ma con il
kicker Al Del Greco, in pessima giornata, hanno sprecato l'opportunità
di sfidare gli Oakland Raiders per la conquista del titolo di
Conference; infatti a Nashville, i futuri campioni del mondo
di Baltimore, facendo leva sulla grandissima difesa che ha contraddistinto
tutto il loro campionato, sono riusciti nell'impresa di andare
avanti, presentandosi ad Oakland, nella Black Hole, al cospetto
dei Raiders di Jon Gruden, guidati dal quarterback Rich Gannon,
uno dei migliori della lega.
Niente da fare per loro, ancora una volta Ray Lewis, grandissimo
linebacker dei Ravens, che sarà insignito del premio MVP,
quale miglior giocatore dell'anno, trascinerà i corvi
di Baltimora al traguardo più ambito e seguito nel mondo
professionistico sportivo, il Superbowl.
Dall'altra parte, a sfidare i Ravens, arriveranno i New York
Giants di Jim Fassell, squadra molto coriacea, e capace di interpretare
al meglio le partite, come successo nel Divisional vincente a
danno di Philadelphia, e successivamente nella finale di Conference
contro i favoriti Minnesota Vikings di Dennis Green.
Incredibile debacle per loro, ovvero per i Vikings, arrivati
alla post season con il miglior record della Lega, grazie alla
sagace regia del quaterback rookie Daunte Culpepper, ed alle
grandi performances del ricevitore Chris Carter.
Purtroppo per loro, abituati a giocare al chiuso, nella finale
di Conference al Giant Stadium, non c'è proprio stata
partita, con un umiliante 47-0 a favore dei Giants, che riuscivano
così a staccare il biglietto per il Superbowl di Tampa
Bay.
Gli special teams hanno fatto la differenza anche nella finalissima,
con i Ravens comunque sempre in vantaggio, ed in grado di difendersi
in maniera a dir poco eccellente per tutti i 60 minuti della
contesa.
Il quaterback dei Ravens, Trent Dilfer, considerato da molti
uno dei più scarsi degli ultimi anni, ha dato saggio di
concretezza con due passaggi da touch down, e sbagliando pochissimo,
senza farsi intercettare.
Al contrario, dall'altra parte, il giovane Kerry Collins, con
un passato da alcolista come spesso sovviene alle stelle dello
sport made in USA, non in serata ha subito la grande aggressività
della primaria di Baltimora, non riuscendo a dare profondità
alla sua squadra.
Vittoria per i Ravens, e mercato già attivo, si profilano
acquisti e cessioni eccellenti per una nuova stagione, naturalmente
ancora più spettacolare della precedente.
Daniele Sborzacchi
Daniele111@libero.it |