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STURZO E DOSSETTI
di Giglio Rossi (4/7/2000)

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Il mondo cattolico sembra sempre in grande attesa di ricostituire il grande impero bianco che si è sbriciolato dopo tangentopoli. In realtà, non è stato, a parer mio, questo evento giudiziario a separare la DC, ma l'ideologia diversa che esisteva all'interno del grande partito e che era superata nelle sue contraddizioni, di volta in volta, in nome degli enormi interessi legati allo scudo crociato. Finiti questi interessi, calata la forza nel Paese, ognuno ha messo ordine nelle proprie idee politiche e nei propri ideali cristiani e si è scoperto ciò che tutti sapevano: che la DC aveva l'anima di Dossetti da un lato e quella di Sturzo dall'altra. Due anime contrastanti e non identificabili politicamente nello stesso centro perché lo strabismo portava i dossettiani a guardare verso sinistra, in una maniera così fondamentalista da essere, in certe sue manifestazioni , forse più a sinistra della Quercia, e portava i seguaci di Sturzo a guardare verso una forma liberista e libertaria, se volete, di centro destra. Certo, né Dossetti, né Sturzo hanno inventato nulla politicamente. Le derivazioni del loro pensiero hanno profonde radici nella storia. Max Weber sostenne che se Carlo Marx non avesse commesso l'errore storico di inserire l'ateismo nel suo pensiero sociale, da tempo la Chiesa sarebbe stata adagiata sul collettivismo comunista. E le prove tecniche furono fatte dai Gesuiti 400 anni fa in territorio americano con risultati non entusiasmanti.
Ma al di là di questa profonda suddivisione, la grande periferia cattolica composta da migliaia, anzi da milioni di italiani non sembra voglia essere sbrigativamente liquidata tra sinistra e destra, tra PPI e CDU o CCD, perché se è morta la DC, come sostiene giustamente Gianni Baget Bozzo, non sono morti i democristiani. Questi italiani, credenti, hanno servito la società nelle sue esigenze quotidiane, nei luoghi di lavoro, nel tempo libero, nel volontariato. Sono presenti nelle formazioni assistenziali o dove c'è emarginazione, malattia, devianza. Questa gente si raccoglie nelle loro comunità per pregare o leggere testi cristiani o per fare cultura nel Paese e in ciò non interviene la politologia, ma uno stesso solidale sentire comune. Ebbene, è questa gente che ora cerca anche la propria identità politica e in ciò sta il travaglio reale, in questo sta l'interrogativo: si riformerà la DC ? Se questo interrogativo per qualcuno non ha un senso, allora bisogna chiedersi perché Casini e Buttiglione non confluiscono direttamente nel grande partito di Centro che è Forza Italia. Si può pensare che sia solo un problema di immagine personale e di poltrone, ma forse è anche una latente speranza che un giorno anche l'asinello, l'Udeur e i popolari si stanchino dei loro compagni di viaggio e porgano la mano per l'unificazione. Si creerebbe il terzo Polo. Questo sarebbe un errore gravissimo perché come ho evidenziato all'inizio, la suddivisione tra Dossetti e Sturzo ora esiste in maniera palese e una eventuale unificazione sarebbe politicamente un disastro, al di là delle attese di tanti cattolici. E' giunto il momento che ognuno si sforzi di tenere distinta la religione dalla politica.