Il mondo
cattolico sembra sempre in grande attesa di ricostituire il grande
impero bianco che si è sbriciolato dopo tangentopoli.
In realtà, non è stato, a parer mio, questo evento
giudiziario a separare la DC, ma l'ideologia diversa che esisteva
all'interno del grande partito e che era superata nelle sue contraddizioni,
di volta in volta, in nome degli enormi interessi legati allo
scudo crociato. Finiti questi interessi, calata la forza nel
Paese, ognuno ha messo ordine nelle proprie idee politiche e
nei propri ideali cristiani e si è scoperto ciò
che tutti sapevano: che la DC aveva l'anima di Dossetti da un
lato e quella di Sturzo dall'altra. Due anime contrastanti e
non identificabili politicamente nello stesso centro perché
lo strabismo portava i dossettiani a guardare verso sinistra,
in una maniera così fondamentalista da essere, in certe
sue manifestazioni , forse più a sinistra della Quercia,
e portava i seguaci di Sturzo a guardare verso una forma liberista
e libertaria, se volete, di centro destra. Certo, né Dossetti,
né Sturzo hanno inventato nulla politicamente. Le derivazioni
del loro pensiero hanno profonde radici nella storia. Max Weber
sostenne che se Carlo Marx non avesse commesso l'errore storico
di inserire l'ateismo nel suo pensiero sociale, da tempo la Chiesa
sarebbe stata adagiata sul collettivismo comunista. E le prove
tecniche furono fatte dai Gesuiti 400 anni fa in territorio americano
con risultati non entusiasmanti.
Ma al di là di questa profonda suddivisione, la grande
periferia cattolica composta da migliaia, anzi da milioni di
italiani non sembra voglia essere sbrigativamente liquidata tra
sinistra e destra, tra PPI e CDU o CCD, perché se è
morta la DC, come sostiene giustamente Gianni Baget Bozzo, non
sono morti i democristiani. Questi italiani, credenti, hanno
servito la società nelle sue esigenze quotidiane, nei
luoghi di lavoro, nel tempo libero, nel volontariato. Sono presenti
nelle formazioni assistenziali o dove c'è emarginazione,
malattia, devianza. Questa gente si raccoglie nelle loro comunità
per pregare o leggere testi cristiani o per fare cultura nel
Paese e in ciò non interviene la politologia, ma uno stesso
solidale sentire comune. Ebbene, è questa gente che ora
cerca anche la propria identità politica e in ciò
sta il travaglio reale, in questo sta l'interrogativo: si riformerà
la DC ? Se questo interrogativo per qualcuno non ha un senso,
allora bisogna chiedersi perché Casini e Buttiglione non
confluiscono direttamente nel grande partito di Centro che è
Forza Italia. Si può pensare che sia solo un problema
di immagine personale e di poltrone, ma forse è anche
una latente speranza che un giorno anche l'asinello, l'Udeur
e i popolari si stanchino dei loro compagni di viaggio e porgano
la mano per l'unificazione. Si creerebbe il terzo Polo. Questo
sarebbe un errore gravissimo perché come ho evidenziato
all'inizio, la suddivisione tra Dossetti e Sturzo ora esiste
in maniera palese e una eventuale unificazione sarebbe politicamente
un disastro, al di là delle attese di tanti cattolici.
E' giunto il momento che ognuno si sforzi di tenere distinta
la religione dalla politica. |