Politica

IL DOPPIO MANDATO PARLAMENTARE
di Marco Comandè (14/5/2000)

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Sono uno dei 600.000 cittadini di Atlantide, la famosa isola perduta di Platone, ed ora ricostruita da Tin.it al servizio di chi vuole dialogare con gli altri mediante chat, forum... Ci sono tanti dibattiti interessanti, per esempio quello sulla filosofia attuale, filosofia scientifica o post-religiosa?, o come l'amicizia uomo-donna, è possibile? In particolare, quello sulla politica, al quale ho mandato diversi pareri, polemici e non, sul comunismo, sul fascismo, su Berlusconi... Ma non voglio tediare i lettori con i nostri continui contrasti d'opinione.

Quello che mi interessa, ed interessa tutti voi, è un tema sul quale ci siamo trovati miracolosamente tutti d'accordo: la riforma del regime parlamentare, ovvero il divieto di triplo mandato parlamentare. Che significano questi paroloni?, si chiederà qualcuno. Rispondo volentieri citando un articolo del diritto pubblico: D.P.R. 30 marzo 1957 n.361 - Legge elettorale per la Camera dei deputati. Questa legge, valida anche per il Senato, indica all'articolo 6 le norme sull'eleggibilità dei parlamentari. Ci sono varie condizioni, per lo più motivate dall'esistenza di un grave conflitto d'interessi, come quello sui magistrati e i diplomatici. La mia proposta, al forum di Atlantide, è stato aggiungere il comma: "Non può essere eletto chi ha già ottenuto due mandati parlamentari, sia per la Camera che per il Senato". Una proposta semplicissima, ricalcata sul modello del presidente degli Stati Uniti, ma estesa a tutti i soggetti politici. Sarebbe la prima volta nel mondo che si faccia una riforma del genere. Si potrebbe anche entrare nella storia, quella con la s maiuscola, se tale riforma venisse accettata da tutti i regimi cosiddetti parlamentari, Francia, Inghilterra, Russia, Israele...
Ma non è per glorificarmi che ho fatto la proposta (ahi, la falsa modestia), quanto rispondere ad un'esigenza semplice semplice: evitare che si ripetano i casi del divo Giulio Andreotti, il sempiterno Belzebù che si traveste da Padreterno, e di Mani Pulite (o l'avete dimenticato tutti lo slogan polemico di "Jurassic Park", coniato per indicare i dinosauri, ops scusate, volevo dire i politici in scena da tanti anni?).
La proposta è intesa ad evitare che un politico si candidi alle elezioni nazionali solo per sfuggire alla giustizia: il parlamentare deve pensare al bene comune e non al proprio. Non solo: un ricambio della classe dirigente ogni dieci anni, sarebbe l'ideale per una politica che si rinnova tutti i giorni e lascia maggiore spazio ai giovani.
Il giornale che, spero, sarà disposto a pubblicare l'articolo, è uno dei mezzi che voglio utilizzare per continuare a pubblicizzare la proposta, e farla così arrivare a Montecitorio a furor di popolo.