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Nel 1996 il prof. Stefano
Rodotà in diverse occasioni lamentò un grave fatto,
mai smentito dal Governo e cioè che Ministero dell'Interno
aveva iniziato una schedatura di tutti i telefoni cellulari esistenti
sul territorio nazionale e sul traffico telefonico. Addirittura
il prof. Rodotà, che è il Garante della Privacy,
definì questa situazione come un "grumo oscuro d'illegalità,
che non si riesce integralmente a rimuovere e che fatalmente
produce abusi e violazioni di libertà". Tale schedatura, oltre che una evidente violazione delle libertà personali, viola anche l'art. 7 della legge del 1981 riguardante i servizi segreti che esclude assolutamente la possibilità della Polizia di acquisire direttamente informazioni dalla Telecom, senza preventive autorizzazioni per motivi di giustizia. Invece il Centro elaborazione dati del Viminale dal 1996 ha operato in senso opposto. Si chiede al Ministro Bianco se continua questa schedatura e che fine hanno fatto tutti gli elaborati raccolti. Sul fatto che esistessero nessuno può metterlo in dubbio atteso che lo stesso Rodotà lo ha affermato chiaramente. Si chiede pure se il Ministro Bianco si rende conto del grave attentato alla libertà individuale che costituisce questo abuso del Viminale negli ultimi 5 anni di governo delle sinistre. Considerato che si tratta di argomento né marginale, né inattuale, si chiede cortesemente una risposta in tempi brevi, in quanto anche un ritardo potrebbe far supporre le peggiori delle ipotesi. |