Politica

ELEZIONI: -7
di Marco Comandè (19/9/2000)

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Mancano sette mesi alle elezioni. In realtà, la scadenza del 21 aprile è una "falsa" data, perchè non indica il giorno effettivo in cui si svolgeranno le elezioni, quanto piuttosto il termine della legislatura attuale. La Costituzione ha stabilito che le elezioni si svolgeranno entro e non oltre la scadenza naturale della legislatura. Recentemente c'è stata una polemica in questo senso: il Polo ha attaccato l'Ulivo di voler ricorrere a tutti i trucchi illegali per allungare la legislatura. Ma la polemica è stata mal impostata: se la Costituzione ha stabilito quanto sopra, l'accusa (se si può
parlare di accusa: non è meglio affermare piuttosto che è normale che il centrosinistra cerchi di rinviare, legittimamente, il giorno delle elezioni?) è falsa. Il Polo dovrebbe essere più coerente con se stesso.
Comunque, la situazione è apparentemente fluida: il centro dell'Ulivo si sta ricompattando, Di Pietro e RC hanno dichiarato di voler correre da soli, Bossi e Fini dichiarano di non essere incompatibili... e FI e DS sono al centro di queste ragnatele.
In realtà, entrambi gli schieramenti sono eterogenei. Inutile parlare delle divisioni all'interno della sinistra, perchè le si conoscono tutte (il PPI e l'Udeur sono contrari alla politica di liberalizzazione dei costumi, cioè alla fecondazione artificiale, alle famiglie di fatto, all'aborto... mentre gli altri partiti dell'Ulivo sono favorevoli; i Comunisti unitari e la
sinistra DS creano qualche grattacapo in tema di Welfare State). Piuttosto, vorrei che fosse chiaro quanto in realtà siano divisi anche AN, Lega, FI e CCD-CDU.
In questi tempi di campagna elettorale, si sa, bisogna puntare su ciò che unisce gli schieramenti. Quello che divide si vedrà dopo le elezioni. Cosa normalissima, lo fanno in tutto il mondo. Solo che qualcosa di anormale ci sarebbe, nella campagna propagandistica del Polo. Sembrerebbe che voglia puntare sulla famiglia cristiana come modello su cui puntare (come? imponendo? fissando limiti ai diritti? modificando in senso restrittivo la Costituzione in tema di diritti?), e sulla devolution armonizzata con l'unità statale (che significa? lo sanno loro, visto che qualche screzio tra
AN e Lega si è già verificato, ed entrambi invitano l'altro a rispettare i patti). Il modello ideale di famiglia, quello suggerito da Bossi, è un modello che funziona se viene accettato dai diretti interessati, ma se non viene accettato? se si vuole adottare un bambino si devia dal percorso, tanto più se è un bambino di colore? se una coppia di fatto rifiuta di
sposarsi, ha per questo meno diritti? essere gay o lesbiche è illegale (attenzione ai giochi di parole: questa illegalità è incostituzionale: la Carta riconosce diritti senza distinzioni di sesso, di razza, di ricchezza)?
L'esperienza americana indica che i problemi sociali non nascono dal fatto di essere diversi, visto che il 95% degli americani sono immigrati, e il restante 5% sono di origine indiana, cioè i veri proprietari del Continente a livello storico. Ma deriva dal rifiuto opposto dai bianchi a questa eterogeneità: è un caso se i paletti posti alle carriere dei neri fanno
aumentare la povertà e quindi la violenza? Quindi non è la diversità a creare violenza, ma il rifiuto di creare uguaglianza. A nessuno viene in mente se questo rifiuto possa paragonarsi alle dichiarazioni bossiane? A questo proposito, ho fatto una scommessa con uno di destra: se Berlusconi vincerà, si comporterà molto peggio della sinistra sull'immigrazione, e in tal caso vinco io; altrimenti vince lui. La verifica di chi ha vinto la scommessa risiede o in un'aumento della criminalità straniera, o in un malcontento della destra per la debolezza del futuro governo Berlusconi (nel senso che non è riuscito ad usare mano forte contro gli immigrati, o anche in tutti e due i casi). Il mio ragionamento è semplice: se l'immigrazione diventa illegale, si trasforma in clandestina, ed è la clandestinità a far aumentare la violenza, non l'immigrazione in sè.
Comunque, ricordo che qualche mese prima delle elezioni regionali ho fatto una scommessa con un mio amico: quando allora Berlusconi e Bossi si guardavano in cagnesco (stando alle cronache), io sostenevo che si sarebbero alleati in vista delle elezioni nazionali. A quanto pare sto vincendo la scommessa, e secondo il proverbio "Il buon giorno si vede dal mattino", potrei vincere anche questa scommessa sull'immigrazione.
Sulla devolution: sto cercando di capire se il federalismo debba, obbligatoriamente, essere collegato ad una riforma delle altre istituzioni statali, la magistratura, il sistema elettorale, i poteri del Governo... In fin dei conti, se si fosse voluto semplicemente trasferire i poteri alle regioni, sarebbe bastato accelerare la riforma Bassanini: allo Stato restano pochi poteri, tutto il resto è decentrato. Se il referendum sulla devolution chiedesse, come sembra, che le regioni abbiano il diritto a legificare su quasi tutto, non sarebbe bastato far proprio il testo Bassanini? Invece no:
la discussione, dicono a destra, riguarda aspetti sostanziali del ruolo delle regioni. Sostanziali, non formali. Ma qui non si smentisce la mia obiezione.
La sinistra ha altri problemi: Di Pietro e Bertinotti tolgono voti, gli elettori non sono contenti per come è stata riformata la giustizia (eccesso di garantismo), le anomalie di Berlusconi non sono state risolte (par condicio e conflitto d'interessi), la ripresa economica non viene avvertita... Ma attenti a non esagerare con questi problemi: come ho già
sostenuto nell'articolo sulle leggi elettorali, il mattarellum è un sistema che premia il migliore perdente, non il più forte. A conferma di ciò, ricordo a tutti che nel '94, il Polo non si è presentato unito nei colleggi.
Al nord, AN si è presentato nei colleggi uninominali come forza ANTAGONISTA all'alleanza Bossi-Berlusconi; viceversa, al sud è stato Bossi a presentarsi come antagonista. Se si afferma che nei colleggi uninominali i voti sono
importantissimi, tale antagonismo è sospetto. Dopo le elezioni di allora, è successo semplicemente che il falso antagonista ha racimolato voti nel recupero proporzionale del 25% dei seggi. Adesso, accadrà la stessa cosa con
l'Ulivo: Di Pietro e Bertinotti racimoleranno voti nel 25%, e diverranno l'ago della bilancia per gli eventuali governi della sinistra. Tutto questo, a meno che non si faccia un'altra legge.
Vorrei aprire una piccola parentesi: nel '96 il Polo ha dichiarato la vittoria dell'Ulivo come illegittima, perchè il Polo ha raccolto più voti. La colpa, ovviamente, era del Mattarellum. Hanno fatto qualcosa, lor signori i difensori della purezza italiana, per risolvere l'anomalia? sarebbe stato logico e coerente. Invece no, la fissazione adesso è elezioni subito, con
QUESTO sistema elettorale. Dunque, se si può votare con questo sistema, allora il sistema è legittimo, e quindi la vittoria dell'Ulivo nel '96 è stata legittima? Non comment da parte loro, finora. Aspettiamo il 21 aprile: ne sentiremo delle belle sulla ripartizione dei seggi.
A proposito di distribuzione dei seggi, come si svolgerà? Mentre il sistema proporzionale, in questi cinquant'anni di storia politica, ha realizzato almeno trasparenza in questo campo, con l'uninominale la ripartizione all'interno degli schieramenti è diventata di competenza dei partiti. A destra come a sinistra, prevarranno le esigenze dei partitini, che
chiederanno più seggi di quanti ne avrebbero il diritto. C'è qualcuno che ricorda il '94? A Bossi più seggi di FI, malgrado una percentuale minore di voti ottenuta. C'è qualcosa di anomalo, che potrebbe essere risolto con un doppio turno nazionale con distribuzione proporzionale dei seggi. Cosa significa? Il doppio turno è per verificare quale dei due schieramenti ha il diritto al 55% dei seggi. Il 55% e il 45% verranno poi ripartiti all'interno dei due schieramenti in base ai voti ottenuti nel proporzionale. Esistono altre varianti, tra cui quella non meno importante della tutela dei partiti
terzi (che non si sono alleati con nessuno). La mia è una semplice proposta. Che, ovviamente, non verrà presa in considerazione.
Un'altra cosa importante sulla sinistra: contrariamente a quel che accade all'estero, l'aumento dei prezzi del petrolio non siè tradotto in un calo dei consensi. E' un buon segno? Ai posteri l'ardua sentenza.
Concludo con una preghiera: approvate prima possibile una nuova legge elettorale! con il mattarellum la politica italiana andrà a zig-zag.