Politica

ULTIME CARTUCCE
di Marco Bordin (3/5/2001)

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In questi ultimi giorni di campagna elettorale probabilmente gli elementi oggetto della discussione iniziano a scarseggiare ed ecco che arrivano a sostenere il repertorio argomentativo delle due coalizioni dei provvidenziali accadimenti: se Celentano dà il via ad una serie di polemiche sulla legge per la donazione degli organi, dall'estero arrivano gli strali di prestigiosi quotidiani e periodici contro il currriculum politico di Berlusconi,sugli aspetti meno chiari di esso e sui suoi alleati nella coalizione di centrodestra,inoltre i radicali chiedono a gran voce maggiore
attenzione su temi quali eutanasia e ricerca medica.Proviamo a fare un minimo di chiarezza in tali questioni:
- Il "caso" Celentano era ampiamente prevedibile in quanto il personaggio è noto da molti anni e lo sono altrettanto le sue caratteristiche sia artistiche sia caratteriali.Indubbiamente le parole dette da Celentano sono state fraintese anche se si deve ammettere che si prestavano facilmente ad esserlo,infatti egli non si è espresso contro la donazione degli organi,bensì contro l'attuale legge che la regolamenta,si tratta di un'opinione,più o meno criticabile,ma comunque opinione personale resta.La divagazione sul tema dell'eutanasia per quanto condotta in maniera grezza pone degli interrogativi non indifferenti dal punto di vista pratico:ammesso che sia data la possibilità ad un individuo di porre fine alla propria vita,dal punto di vista medico come dovrebbe avvenire? Ciascuno di noi provi a mettersi nei panni di un medico e si chieda se sarebbe disposto ad esaudire la richiesta del malato somministrandogli personalmente la sostanza,oppure predisponendo la strumentazione a ciò dedicata o
prescrivendo all'individuo la sostanza da utilizzare. E' curioso notare come a parlare di questi temi sia stato un uomo di spettacolo nel corso di una trasmissione prevalentemente d'intrattenimento,penso alla povera Emma Bonino che chiedendo ai candidati Rutelli e Berlusconi più attenzione a questi temi,li vede trattare da persone che nulla hanno a che fare con tali questioni.
- I radicali hanno provveduto molto rapidamente,questo va riconosciuto,a puntualizzare come la loro forma di protesta sia indirizzata non ad ottenere maggiore attenzione per il loro movimento,ma verso questioni sensibili come l'eutanasia e la ricerca medica.Se l'obbiettivo è lodevole e condivisibile,il mezzo per raggiungerlo è una scelta personale che deve comunque essere rispettata,non me ne voglia qualche simpatizzante radicale che magari legge queste mie parole,ma ricordo una frase detta da qualcuno di cui non ricordo il nome:"Non sarò mai disposto a morire per le mie idee perchè,in fondo,potrebbero comunque essere sbagliate".Senza arrivare alle estreme conseguenze è sempre necessario ponderare pro e contro,indubbiamente gli argomenti proposti sono interessanti, ma quest'ultima qualità non è necessariamente legata al concetto di redditività elettorale ovvero si tratta di questioni in cui i candidati premier hanno più da perderci che da guadagnarci in quanto all'elettore facilmente "catturabile" con promesse demagogiche come meno tasse e più lavoro,probabilmente poco interessano altre questioni che lo toccano meno direttamente,mentre l'elettore attento avrà su questi temi delle idee ovviamente soggettive non legate a schieramenti politici e questo impedisce ai candidati di individuare il target elettorale in maniera sufficientemente chiara.
- Se qualche tempo fa le accuse a Berlusconi arrivavano dal centrosinistra,ora anche la stampa estera avanza dei dubbi sulla convenienza di un governo di centrodestra guidato dal magnate di Arcore.Queste valutazioni potrebbero nuocere a Berlusconi, non necessariamente giovano alla coalizione ulivista,sicuramente danneggiano l'Italia:potrebbero nuocere a Berlusconi allontanando da esso elettori incerti sulla scelta da compiere,non giovano necessariamente alla sinistra,dando l'impressione che l'attenzione rivolta ai difetti del centrodestra e del suo leader,manifesti un'incapacità di incentrare la competizione elettorale sulle proprie capacità e sui propri progetti, sicuramente nuoce all'Italia in quanto emerge un'immagine caotica della nostra vita politica.
Mi sia concessa un'ultima digressione sulle qualità dell'elettore italiano.Vi sono sostanzialmente quattro categorie di elettori:l'uomo da comizio,l'elettore critico,l'elettore civico e il non elettore.
La prima tipologia è rappresentata da coloro che nutrono una devozione totale verso il partito,coloro che ai comizi del loro leader iniziano a battere le mani prima ancora che il concetto sia espresso in maniera compiuta,coloro che acquistano due copie del quotidiano di partito,una da leggere e una da raccogliere sullo scaffale,coloro che possono vantare tutto il materiale del perfetto supporter:berrettino del partito,bandiera,pins varie,magliette e quant'altro,è evidente che l'appartenenza a questa tipologia non prevede la capacità di valutazione critica della linea del partito. La seconda tipologia è costituita da coloro che,seguendo le vicende politiche con sufficiente attenzione,si considerano affini ad un partito,ma questo non significa che siano disposti ad accettare qualunque proposta, riservandosi eventualmente la possibilità di sostenere altri movimenti. Coloro che vanno a votare solamente per potersi vantare con i conoscenti del proprio senso civico,formano la terza tipologia. Infine il non elettore è caratterizzato il più delle volte da un pessimismo cosmico nella convinzione alquanto infondata che la vita politica del paese non influisca sulla sua quotidianità.Per il bene di tutti noi speriamo che a prevalere sia la
seconda.