Politica

BOSSI
di Marco Comandè (3/10/2000)

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Ma Bossi ci è o ci fa? Non passa anno senza che cambi idea: da sostenitore di Mani Pulite a suo avversario, da nemico di Craxi ad amico del figliol benedetto Berlusconi, da nemico della mafia ad amico di uno che viene definito "mafioso e piduista", da federalista a secessionista a meridionalista, da secessionista europeo ad accusatore del complotto comunista e massone europeo, da amico di D'Alema a suo più fiero avversario. Ogni anno, sempre la stessa solfa. Il suo movimento è nato contro la partitocrazia, quindi poteva essere giustificato il ribaltone del '94, visto che lo riportava alle sue origini. Ma poi... Questo personaggio ha raggiunto le più alte vette dell'imprevedibilità politica. Se non fossimo nella repubblica attuale, e anzi fossimo ancora sotto la monarchia piemontese, avrei potuto benissimo immaginarlo come un novello Giolitti in tono minore: il trasformismo come arte per la sopravvivenza. Ho chiesto ad un leghista (ma forse l'ho già raccontato): insomma, Berluconi è un piduista o no? mi ha risposto letteralmente: non ha importanza. Se lo dice lui... forse potremmo fidarci. Già, per almeno un anno siamo sicuri che Bossi si legherà a Berlusconi. Per un anno... poi si vedrà. Perchè sono proprio curioso di vedere come farà a spiegare che bisonga separare l'Italia dall'Euro, oppure come farà a trovare un compromesso con i poteri massoni per difendere gli interessi delle corporazioni settentrionali, oppure ancora come farà a sparlare di Chirac anti-Haider quando Berlusconi dichiarerà al Presidente francese che il leghista è "sotto controllo". Un anno, poi il ribaltone, come è già successo? Che succede nella politica? Perchè è così importante uno che racimola solo il 5% dei voti, quando alle elezioni del '94 il Polo aveva vinto in colleggi dove un bel 5 o 10% era finito nell'alleato non schierato nella coalizione (Lega al sud, AN al nord). Questo 5% rischierà di essere fatale, visto che diventerà un 15% di parlamentari rissosi e ribaltonisti. Con AN sono già scintille: Fini, Storace, Bossi si rifanno ad un patto, e dichiarano tutti che il patto non va violato. Patto? Violato? I patti generalmente sono contratti che garantiscono le controparti da mosse pericolose dell'altro. E' così anche in questo caso? Speriamo che il mattarellum metta finalmente in luce la contradditorietà della politica italiana, in balia di schieramenti che lasciano predominare i propri interessi a quelli della collettività. Vedere il giusto-ingiusto processo per farsene un'idea.