Posso capire siano passati
trent'anni e che dopo il loro scioglimento si siano succeduti
centinaia di generi e sotto-generi (la maggior parte dei quali
del tutto obliabili). Posso anche comprendere lo scetticismo
di certi appassionati di musica odierni che si sentono troppo
lontani dal magico decennio per antonomasia, gli anni '60.
Ma non posso nella maniera piu' assoluta accettare il fatto che
ci siano voluti trent'anni per voler denigrare gli ex-quattro
Baronetti da Liverpool, quando il loro (inarrivabile e distinguibilissimo)
"operato" veniva considerato, allora, legittimo patrimonio
musicale di tutto il Pianeta Terra, considerando (e questo non
va sottovalutato) che
ANCHE musicisti di estrazione jazz o classica decantavano a piene
lodi la loro immensa bravura come interpreti e, soprattutto,
come "song-writers". Mai nella ultra-quarantennale
e complessa Storia del Rock un complesso aveva raccolto cosi'
unanimi consensi, tanto da far considerare il superlativo come
un cliche' pienamente acquisito
ogni qualvolta ci s'imbatteva nei FAB FOUR.
E mai un combo di artisti aveva "sollevato" il Grande
Gioco (inteso come show-business musicale) in maniera cosi' eclatante,
determinante ed autoritaria.
Eppure c'e' ancora qualcuno, oggi, che ha il coraggio, la spudoratezza
(e penso termini migliori non potrebbero
essere usati, in delicati, drammatici frangenti come questo)
di "sputare" veleno su questo complesso fondamentale
per l'evoluzione della moderna musica Pop. Ovvero: possibile
che per quaranta anni siamo stati tutti cosi' malauguratamente
malaccorti, cosi' ignobilmente e svergognatamente impreparati...?
Possibile per tutto questo lasso di tempo si sia prodotta un'infinita
sequela di imbecilli ed incapaci, assolutamente fuorviati, INGANNATI
dall'opinione pubblica?...
Devo essere sincero (e come non potrei?): ho letto, analizzato
e commentato parecchio materiale dedicato ai Beatles, ma, e scusate
le mie massicce dosi di ingenuita' (un'ingenuita' plateale...!),
non avrei mai potuto pensare, un giorno, di imbattermi in qualcuno
che fosse in grado con grande, scriteriata spontaneita', di stroncare,
"abbattere" il "MONUMENTO-BEATLES".
La mia reazione e' stata la seguente: "Ecco - mi son detto
- non poteva mancare che questa... Ora anche gli immortali, imbattibili
e geniali Beatles hanno la loro folta schiera di detrattori..."
E che detrattori!!! - ribadisce il sottoscritto... - Tra i peggiori
che si possono avere o desiderare...!
Probabilmente le pochissime, uniche VERE ed accertate certezze
che avevamo, col passare degli anni, sono destinate a sgretolarsi.
Impietosamente. E fra il ristretto annovero di queste presunte
"certezze" risiedevano, oramai si puo' dire "un
tempo", I divini Beatles.
Laconicamente il mio appunto non tarda a venire... Perfino lo
sbarco sulla Luna di Armstrong e soci e' stato messo gravemente
in discussione qualche anno fa, grazie ad uno sconcertante libro-scandalo
ill quale avrebbe narrato di come quella storica impresa in realta'
si sarebbe trattato solamente di una colossale messinscena architettata
da quei gran mattacchioni degli americani..........
Chissa'... magari ci troveremo a discutere, fra altri trent'anni,
di come sia stato possibile credere che i Beatles abbiano cambiato
il corso della musica popolare... di come John Lennon fosse un
deficiente anziche' un geniale ed innovativo, impareggiabile
scrittore di melodie immortali .... o di come Paul McCartney
sia DAVVERO morto, in un qualche sperduto giorno dei tardi sixties...
Oppure: era GEORGE HARRISON, il "quiet beatle" per
antonomasia, il
VERO GENIO del gruppo di Liverpool...
Ehi, badate bene, gente: io non sto affatto scherzando! - se
e' vero che e' stato dato il via, qualche tempo fa, ad un'autentica
opera di svalutazione dei "mop-tops", non stupitevi,
anzi, aspettavi questo e molto, MOLTO di piu' ......nei prossimi
anni a venire...
Cominciate a tremare... sin da ora...
Facciamo un doveroso
salto indietro, ora.
Cerchero' di spiegarvi IO, a vele spiegate (e con VOCE spiegata)
il perche' dell'importanza storica dei quattro baronetti. Giusto...
qualche considerazione.... (state incollati alla vostre poltrone...)
"...it's getting very near the show..."
Primo appunto (my personal
"opener"): nel 1963 il mercato musicale era sotto il
rigido controllo degli americani, da
sempre inimitabili manipolatori di qualsiasi arte con la quale
loro entrino in contatto; l'America stessa aveva dato il via
al primo grande boom del rock'n'roll ed ebbe in Elvis "The
Pelvis" Presley, il primo riconosciuto "guastatore"
della musica popolare del ventesimo secolo. Per circa tre anni
fu lui l'incontrastato idolo dei teenagers di tutto il mondo
ed in seguito egli avrebbe influenzato, letteralmente, decine
e decine di artisti, primo fra i quali un ancora giovanissimo
(siamo nel 1956) John Winston Lennon.
Ma la successiva chiamata alle armi di Presley, seguita dall'arresto
di Chuch Berry (altro grande innovatore del primissimo rock)
e di Jerry Lee Lewis, "accompagnati" dalle morti precoci
(per incidente aereo nel febbraio del '59) di Buddy Holly e Ritchie
Valens, avrebbero sancito, ed in maniera brusca e drammatica,
la "morte" del rock'n'roll.
Si affacciano timidamente gli anni '60, ed il rock'n'roll perde
gradatamente quella genuina, irresistibile carica rivoluzionaria
che lo aveva contraddistino e per la quale passo' alla storia,
non solo musicalmente parlando ma anche per cio' che concernette
il costume e le abitudini sociali dell'epoca.
Nei primissimi anni '60 la scena musicale britannica non e' molto
dissimile, da quella d'oltre-oceano, anzi: il genere dominante
e' lo "skiffle" un originale quanto strambo connubio
di musica country, folk e pop, reso ancora piu' particolare dal
fatto che come strumenti venivano adoperati un asse di legno,
"scortata" da una semplice chitarra: decisamente rudimentale
ma affascinante.
Si tratto' poco piu' di una moda passeggera. La vera rivoluzione
si sarebbe dovuta attendere ancora per un paio di anni. E venne
il fatidico 1963.
Irrompono, fragorosamente sulla scena britannica, i Beatles,
un semi-sconosciuto gruppo proveniente da Liverpool, citta' resa
famosa fino a quel momento solo dal proprio porto (uno dei piu'
importanti del Regno Unito) e da qualche comico di successo.
L'importanza assoluta dei Beatles fu quella di scatenare la SECONDA
GRANDE RIVOLUZIONE DEL ROCK, la piu' eccitante, la piu' importante
e la piu' significativa, avvenuta in un contesto storico-sociale
cruciale e molto incerto: il mondo era stato appena privato di
uno dei suoi leader piu' autoritari e carismatici: il 22 Novembre
del 1963 venne infatti assassinato, a Dallas, il presidente degli
Stati Uniti, l'amatissimo (ed altrettanto discusso) John Fitzgerald
Kennedy.
Il Boom della Beatlemania passera' anche agli annali per il ruolo
di rilevanza sociale che investira' per sempre i "quattro
scarafaggi": gli adolescenti stavano vivendo un periodo
di transizione ed avevano costantemente bisogno di certezze.
Una di queste venne grazie alla comparsa ed all'improvviso successo
dei Beatles.
Inoltre: furono il PRIMO gruppo britannico ad essersi imposto
nell'allora osticissima Londra, la capitale; dopo di che furono
I PRIMI IN ASSOLUTO a sfondare le (apparentemente insormontabili)
dighe del Mercato Americano, dando il via alla famigeratissima
"BRITISH INVASION". E' il 1964, quando i fab-four sbarcano,
allibiti, all'aeroporto JFK di New York, letteralmente invaso
da migliaia di fans in delirio.
Ancora: John Lennon e Paul McCartney furono tra i primissimi
compositori a scrivere materiale PROPRIO, in un'epoca chiaramente
caratterizzata da covers, cioe' brani di altri interpretati da
altri.
Furono, ovviamente, I PRINCIPALI ESPONENTI DEL BEAT BRITANNICO,
e grazie a loro molti gruppi loro antichi rivali poterono altrettanto
beneficiare, dopo il boom-Beatles, di contratti e tournee's al
di fuori della loro citta' o paese.
Frantumante le dighe (che voleva soprattutto dire: PREGIUDIZIO,
colossale pregiudizio) americane, s'imposero successivamente
i seguenti gruppi: ROLLING STONES, WHO, KINKS, ANIMALS e tanti
altri futuri mostri sacri del Rock. Mica poco, vi pare?... E
non ho finito.
A tutt'oggi i nostri amati "divini" detengono ancora
un primato a dir poco invidiabile: 5 hits ai primi 5 posti delle
classifiche Billboard americane, sempre in quell'incredibile
1964: un record imbattuto!
Alcune innovazioni tecniche: con "I FEEL FINE" vi fu
l'introduzione del FEEDBACK in un brano rock mentre "EIGHT
DAYS A WEEK", se non erro, dovrebbe trattarsi della prima
traccia che ha inizio con l'uso del FADE (a crescere pero', anziche'
a scendere); in NORWEGIAN WOOD (ma questo aneddoto e' conosciuto
praticamente da tutti i veri fans di musica) appare per la primissima
volta uno strumento esotico, il SITAR (ad opera di GEORGE HARRISON
gia' a quel tempo, era il 1965, e la canzone era contenuta in
RUBBER SOUL, grande discepolo del guru indiano RAVI SHANKAR);
o le prime chitarre al contrario (presenti in quello che da molti
e' considerato il loro album piu' rappresentativo, REVOLVER).
Per non citare il non-plus-ultra del perfezionismo: SGT. PEPPER...
Ah, dimenticavo: I Beatles sono stati anche i primi ad introdurre
strumenti classici all'interno dei propri brani.
A tal proposito, un'annotazione a parte merita il geniale GEORGE
MARTIN, il produttore e principale arrangiatore, onde "risarcire"
una storica figura responsabile in prima persona dell'evoluzione
musicale e compositiva dei Beatles, : senza di lui, difficilmente
le loro "folli" idee sarebbero potute essere tradotte
in realta', valga per tutti l'esempio di STRAWBERRY FIELDS FOREVER.
In quell'occasione un insoddisfatto John Lennon si precipito'
da Martin in quanto aveva composto ben due versioni del celebre
pezzo, ma non era assolutamente intenzionato a sbarazzarsi di
alcuna delle due...in pratica obbligo' il produttore a compiere
un mezzo miracolo, cercando di far legare le due parti: il problema
risiedeva nel fatto che una delle due versioni era un semi-tono
piu' alta dell'altra ed in piu' erano state registrate con velocita'
differenti. Il colpo di genio di Martin fu quello di aver saputo
coniugare le due parti di STRAWBERRY FIELDS" variando la
velocita' di una equiparandola all'altra. Ed il gioco fu fatto!...
E come dimenticarsi del piano accelerato (tanto da farlo sembrare
un clavicembalo) in FOR NO ONE e
dell'assolo in tromba acuta (a me tanto caro...!!!) contenuto
nella sezione centrale di PENNY LANE... Sublime...!
Nessuna band ha segnato gli anni '60 come i Beatles e nessuna
band e' stata mai capace, prima, durante e dopo di emulare le
loro gesta artistiche e compositive, in un crescendo evolutivo
senza precedenti nella Storia del Rock.
E se non vi e' bastato quello che vi ho appena proposto io, con
grande amore e dedizione verso i quattro scarafaggi, beh... andate
a cercare voi qualche documento utile sui FAB FOUR, in modo da
rendervi conto di quanto possa essere allucinante il solo pensiero
di vedere questa band dipinta in modo indecoroso...
Allora... siete con me o no?... Fate...."sollevare"
la vostra voce... se avete fiato....!
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