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"RIDILLO"
(1996) L'omonimo album di debutto dei RIDILLO tradisce sin dalle primissime note una gavetta e un'esperienza musicale realmente a tutto tondo. Certo, il funk è l'elemento contraddistintivo del gruppo, ma nell'album regnano e s'intrecciano in modo garbato e efficace influenze e stili tanto differenti quanto complementari. C'è il reggae di "mondonuovo", il sound latino-americano della goliardica "henry cocomeri'", il jazz di "cartoline" e, ovviamente....il funk. Un vero e proprio arcobaleno di colori che inneggia alla gioia, all'ottimismo, alla goliardia ("pace&amore", "sessonestissimo", "festa in 2", "henry cocomeri'") ma anche al contatto con madre natura ("mondonuovo"). L'album si avvale di numerose "prove di laboratorio" tra una canzone e l'altra..... quasi a dimostrare come la fucina del funklab sia sempre aperta a trovate geniali e sperimentazioni varie. Alcuni brani live - inoltre - attestano degnamente tutta l'energia e la verve che il gruppo sprigiona dal vivo....come nel caso di "bentornati", di stampo chiaramente battistiano. Sempre in tema di influenze e riferimenti musicali - poi - come non citare la splendida versione jazz di "cartoline", brano scritto da Bruno Canfora e portato al successo negli anni '60 da Mina? Non mancano neanche le citazioni letterarie, così ecco come anche una poesia del futurista Aldo Palazzeschi può diventare un ottimo escamotage per lanciare messaggi sempre attuali su una musica incalzante. Un vero e proprio melting pot sonoro e testuale - questo debut album - che non mancherà di sorprendere, divertire e ....di farvi star bene!!!!!!!! "RIDILLOVE" (1998) Il secondo album dei RIDILLO ripropone tutto l'ottimismo e l'energia che avevano reso eccellente il primo lavoro. Tuttavia l'attitudine musicale risulta meno "centrifuga" e più omogenea - per quanto sia necessario andare con i piedi di piombo quando si parla di omogeneità riferita alla musica dei RIDILLO. La matrice è infatti sempre la black music - in tutte le sue sfumature - e già questo si scontra con qualsiasi parametro di omogeneità. Un paradosso? Forse. Diciamo che dalla musica nera i ridillo riprendono il calore del soul, l'energia del funk , il sentimento del blues, senza snobbare sonorità rock ("legalizza la felicità #1") e atmosfere latine ("legalizza la felicità # 2"). Insomma, un album che risulta omogenicamente black, ma che proprio in virtù di tale input riesce ad aprirsi a ventaglio verso qualsiasi altro tipo di suggestione e colore musicale. Ecco la chiave di lettura per risolvere l'arcano paradosso. Non a caso l'album risulta piacevole al di là dei diversi gusti musicali di ogni ipotetico ascoltatore. Un grandissimo pregio questo - visto che l'intento più o meno riconosciuto di ogni artista è far apprezzare la propria musica come valore in sé .... al di là delle troppe e complicate settorializzazioni e divisioni in stili. Un concetto - questo - che i ridillo stessi ribadiscono in "la razza"....senz'altro uno dei brani migliori dell'album. Qui i ridillo - come del resto in "l'ira di Dio", dimostrano di saper affrontare argomenti più delicati e "seri" senza retorica, ma con molta intelligenza! Tra le migliori prove, è doveroso citare la megagalattica "figli di una buona stella", le goliardiche "mangio amore" e "5 contro 1", l'attualissima "siamo nel 2000", la soul-ballad "6 tu che sogni" e .... la ghost-track "ballo bello", che meriterebbe un posto in primo piano nella scaletta dei concerti (n.d.r.: speriamo che i ridillo prendano in considerazione il suggerimento)!!!! "RIDILLOVE+RIDILLIVE" (1998) Di questa seconda edizione di "ridillove" ci interessa analizzare solamente il "ridillive" .... album dal vivo che i ridillo hanno voluto aggiungere alla ristampa del secondo cd ..... udite udite ..... senza una maggiorazione del prezzo (in poche parole .... "paghi 1, prendi 2")! Non si tratta di un vero e proprio album live. Racchiude infatti solo 8 momenti estrapolati da alcuni concerti in Emilia Romagna. Tuttavia, già da queste tracce riusciamo a capire quanto il concerto sia la dimensione più appropriata alla genialità dei ridillo. Un'esperienza davvero impedibile .... sintetizzata degnamente da "pa pappa bà" (terza versione - questa volta in chiave "goliardicamente funky" - di "legalizza la felicità"), "festa in 2" (pietra miliare di ogni concerto), "aroma funky", "cartoline jazz", "legalizza la felicità # 2" e "mifastarbene". Particolarmente interessante è "figli di una buona stella", che nel "ridillive" è svestita dell'usuale arrangiamento disco-funky e riproposta in una suggestivissima e intima versione acustica. "FOLK ' N ' FUNK" (2000) Con "folk' n' funk" i ridillo sono arrivati veramente nel 2000 .... parafrasando un successo incluso in "ridillove"(1998). Ci sono arrivati però a modo loro, facendo "un passo indietro e due in avanti" - tanto per ricitarli. Una scelta atipica ma sensata - considerato che - come disse un altro grande saggio (Giulio Corda dei Giuliodorme, n.d.r.), "musicalmente nulla nasce dal nulla e tutto quello che c'è nel presente è frutto del passato. Si tratta solo di mischiare in modo diverso le carte in tavola". Una filosofia che appartiene in pieno anche ai ridillo, considerato che i 5 musicisti non si sono soffermati solo sulle sonorità disco-funk anni '70, ma si sono spinti ben oltre, attingendo direttamente dal folklore romagnolo, dal liscio, dalle balere, fino quasi a ridisegnare in chiave fumettistica l'intero paesaggio della pianura padana e dell'emilia ("zanzara party", "sogno naif", "sunshine" ....). L' ironia è sempre una componente importante del gruppo. Tuttavia avvertiamo in questo lavoro una dimensione più intima, suggelata ottimamente da alcune soul-ballads di grande respiro, da "lontana" a "solo per noi", fino alla tenerissima "promessa". Dal punto di vista arrangiamentale, i ridillo danno veramente il meglio di sè, miscelando e fondendo suoni e strumenti più usuali con fisarmoniche, flicorni, armoniche ... Ineccepibili come al solito i cori e le armonizzazioni vocali che - in alcuni momenti - fanno davvero venire in mente boyz II men, earth wind & fire e compagnia bella. Tra i brani migliori è doveroso citare il singolo di punta "rinascerò" (conosciuto radiofonicamente soprattutto nella versione lounge del remix), veramente originale e impreziosito da sonorità liscio. Stesso discorso per "zanzara party" (che attinge ad una citazione di Cesare Zavattini) e la funkettara "autolavaggio del cervello". Un album realizzato molto bene, che non presenta sbavature neanche a cercarle con la lente di ingrandimento, se non quella di essere "avanti" senza l'utilizzo di sovrastrutture tecnologicamente ultramoderne, avanzate e tanto di moda nella musica attuale. Ma sinceramente non riusciamo a considerarlo un difetto! |