Penso non vi sia cosa
piu' irritante vedere certe faccine da "pop disimpegnato"
sovrapporsi compiaciutamente sullo schermo televisivo. Piccole
voci dalle grandi acrobazie tecnico-vocali ma del tutto incapaci
di immergere pathos ed emotivita' nelle loro tracce-danzo-popperecce.
Eppure il canto dovrebbe essere sinonimo, portavoce della sofferenza
dell'animo umano, nonche' "specchio musicale" del nostro
contorto, seviziato, violentato animo; acrobatiche, vertiginose
scale vocali sotto le inutilmente complesse, articolate tessiture
strumentali, celebranti piu' che mai un magniloquente, spossante
perfezionismo; e' come se davanti a noi avessimo un bellissimo
corpo di donna, pronto per essere toccato, da sfruttato, da AVERE!
- ma impossibilitato nel manifestare un barlume di sentimento
che si avvicini al concetto di amore.
Tanta, troppa fisicita'; poca, troppo poca sensibilita'.
Queste "nuove-regine/reginette" del Pop da Terzo Millennio
non sono altro che prodotti pre-confezionati che come robots
"tele-comandati" dalle loro case discografiche/padroni,
si muovono, si sbattono, si contorcono in bizzarre mosse elastiche
quanto mai fine a se stesse, celebranti una piatta emotivita'
senza sbocchi apparenti, drammaticamente priva di musicalita'
e pathos interpretativo.
IL NULLA ASSOLUTO. L'inespressivita' al potere. La sensibilita'
travolta, soppiantata, annichilita dai colori eccessivi e ruffiani
del video-clip, quest'ultimo sempre piu' sinonimo di "Dittatura
Discografica", e sempre piu' sinonimo di "Morte del
Sentimento".
Ambasciatrici (si fa
per dire, eh?...) di questo "non-movimento-senza-sentimento",
in un 2002 povero di allettanti novita', sono tre disinibite
ragazze, dal nome di BRITNEY SPEARS, CHRISTINA AGUILERA e, buon'ultima,
una rediviva del Pop contemporaneo: KYLIE MINOGUE.
Costoro sono perfettamente inserite negli spietati, iper-affaristici
ingranaggi del Music Business, un Sistema che tende a privilegiare
l'edonismo e lo sfrontato commercio, piuttosto che il talento
e l'originalita'.
Sia Britney, che Christina e Kylie si muovono sinuose all'interno
di questa "Baraccopoli del Pop", infilando prepotentemente
un hit dietro l'altro, ma, allo stesso tempo, confermando la
loro proverbiale "non-identita'".
Perche', e sappiatelo, fare musica significa anche proporre soluzioni
che siano il piu' vicine possibile ad una trasposizione e rappresentazione
di noi stessi. Basilarmente non si dovrebbe inseguire il Mercato,
ma il Mercato dovrebbe inseguire noi; il cosiddetto "virus
del successo" seppellisce sempre piu' il desiderio di manifestarsi
per quello che si e', venendo privilegiata l'apparenza ed il
fisico, anziche' l'autenticita', la genuinita' dell'artista.
In un utopistico quanto irrealizzabile "Libero Eden per
Veri Artisti" sara' la sensibilita' che si imporra' sulla
fisicita', e la sensibilita' sul "pericolo-spersonalizzazione"
che il Commercio della musica popolare rischia di comportare
all'artista di turno, durante ipotetici periodi di smarrimento
o di "depressione d'artista". Queste tre "reginette
del Pop" non hanno nulla a che spartire con i concetti sovraesposti,
e difficilmente invertiranno la rotta. Il Successo, e la conseguente
ingente quantita' di million-Dollari, tendono a confondere la
mente dell'artista, fino ad un colossale disorientamento, portandolo
ad uno status di "denaro-dipendenza" non dissimile
dall'effetto-droga. Non sussiste piu' una "profonda ricerca
in se stessi", ma casomai si verifica una profonda ricerca
verso le bassezze piu' aberranti onde poter arrivare in cima
il piu' velocemente possibile. Gente che non ha bisogno ne' intende
aspettare, aguzzini senza scrupoli pronti a piegare la propria
volonta' in favore del successo facile, "scortato"
dal "Dio-Denaro". Brutto, brutto affare.
I ragazzini comprano, loro vendono ed intascano e trasmissioni
fasulle e millantatrici celebrano i loro "prodigi",
che tutto sono capaci di (di)-mostrare tranne che un proprio,
distintivo talento.
In fondo, e' il trionfo del "NON-talento", abbinato
ad una NON-musica, cantata, suonata da relativi NON-musicisti.
Tutto segue un copione gia' scritto e reiterato fino alla nausea.
Prendete come esempio Britney Spears: prima irrompe con un primo
colossale hit, si ripete in fotocopia l'anno successivo e di
seguito pubblica una "pop-ballad" tanto stereotipata
quanto ruffiana, dimostrazione da manuale di come si tenti in
tutti i modi, vergognosamente e spudoratamente, di accalappiarsi
oltre ogni limite del buon gusto, un pubblico troppo giovane
affinche' sia in grado di comprendere il marcio che imperversa
dietro quella bella faccina-acqua-sapone e.... (mi verrebbe da
dire qualcosa di "sporco" e cattivo... ma rinuncio...
in fondo avete capito... di che... "liquido" sto parlando....).
HIT-TRAVOLGENTE + BALLAD romantico-mielosa-iper-zuccherina, +
un ultimo recentissimo cambio di direzione: I LOVE ROCK'N'ROLL,
brano quanto mai sciocco e senza una precisa identita', ricalcante
un riff copiato da un altro
riff di chissa' quale anonimo pezzo rock, di per se uguale a
mille altri... Ruffiana, infinitamente ruffiana, la "dolce
e carina" Britney; pallide dimostrazioni queste, di artista
ipocritamente e fasullamente "versatile", spaziante
numerosi generi, ma senza lasciare un tangibile segno.
Peccato che senza talento i generi "spaziati" siano
inutili quanto pretenziosi e accattoni... Non vi e' alcun contesto
storico rispettato da queste "scoreggine" canticchiatrici
di sillabe ammiccanti e pseudoerotiche (DONNA SUMMER quanto ci
manchi!.....); sembrano del tutto ignare del fatto che per creare
musica decente e, soprattutto, onesta e di
genuino impatto occorrerebbe compiere una ricerca a ritroso,
onde scoprire, studiare, analizzare e, fin quanto e' possibile,
re-interpretare i Grandi del passato. Ammesso che sappiano che
questi "Maestri dell'Antichita'" siano esistiti e che
abbiano inventato Loro cio' che oggi queste presunte "reginette"
riprendono senza alcun mordente.
Ma... che importa...? - in fondo dobbiamo interagire con "non-persone"
dedite ad ascoltare questa "non-musica", prodotta da
"non-produttori" e cantata (se puo' apparire lecito
usare questo termine di sapor ormai "arcaico"...) da
"NON-cantanti". Chissa'... forse provano gusto anche
a vivere una...."NON-VITA"...
Voi che ne pensate?... Questo
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