Ho spesso dibattuto dell'importanza
che ha avuto SGT. PEPPER sulla musica pop della fine anni '60
cosi' come su quella delle generazioni a venire.
Ma ho altrettanto spesso letto acide critiche su questo inarrivabilmente
storico LP, ed i commenti che oggi si leggono sono talmente difformi
e caotici che, alla fine, ci si trova smarriti sul reale senso
e valore dell'opera in oggetto di critica.
Vi offro a tal proposito alcune mie divagazioni di puro stampo
"analitico".
In aggiunta a tutto questo, vi propongo ulteriori deliberate
considerazioni su quelli che io, amorevolmente e con grande simpatia,
definisco "I COMPARI DI SGT.PEPPER".
.....e' altrettanto vero
che all'epoca era la stampa stessa a "soggiogare" le
menti dei ragazzini che tanto amavano questo complesso. La si
potrebbe definire un'"autentica campagna di sodomizzazione
mentale-pro-BEATLES". Intendo dire: secondo la stampa dell'epoca
dopo RUBBER SOUL e' ovvio che i BEATLES fossero in crescendo
e REVOLVER attesto' l'allora stato di crescita ispirativa e intellettuale.
Ma, e tal cosa risulta assai singolare piu' oggi che 35 anni
fa, i mass-media VOLLERO A TUTTI COSTI che il disco successivo
a REVOLVER fosse il loro DEFINITIVO capolavoro. In pratica la
gente fu costretta a credere a questa (oggi la definisco in tal
avventuroso modo) "farsa" e da questo (pre)concetto
si sviluppo' la tesi, una volta che IL SERGENTE PEPE usci', secondo
la quale esso avrebbe rappresentato l'inarrivabile picco creativo
dei quattro baronetti. Ad anni di distanza dalla sua uscita,
qualche critico decisamente piu' "elastico", si sarebbe
accorto casomai del contrario, di come, ad esempio, fosse REVOLVER
il masterpiece piu' rappresentativo dei BEATLES (declassando
progressivamente il "povero e smarrito" Sergente Pepe).
Insomma... la morale di tutto questo e', forse, che,la verita',
quella DEFINITIVA, sul reale valore di questa band, non verremo
mai a saperla. Sono giunto a questa laconica quanto lapidaria
conclusione coniugando un po' tutte le critiche ed analisi mosse
pro e contro i Beatles.
Niente di piu' e niente di meno.
E devo riconoscere che
molto ho amato (e tutt'ora amo, svisceratamente) i JEFFERSON
AIRPLANE, dei quali adoro, in maniera oserei dire "iconoclasta",
"AFTER BATHING AT BAXTER'S": un disco assolutamente
imperdibile, un autentico MUST per chi voglia comprendere il
concetto, l'ambizione ed il coraggio di sperimentazione in un
lontano 1967; un ammirevole ed indicativo manifesto psichedelico
dell'epoca, quasi un degno
contraltare dei folli esperimenti lisergici dei PINK FLOYD di
SYD BARRETT.
L'aura di estremo fascino che "ingabbia" l'opera (nonche'
uno sbalordito ascoltatore) dona un'immortalita' artistica che
rimanda a tempi a noi sconosciuti ed ignoti, a strambe ed inusuali
melodie che fanno ben comprendere ai musicofili di oggi quale
fosse l'ardito, incontaminante desiderio di abbattere ogni barriera
musicale, anche la piu' apparentemente insormontabile.
POTERE DELLA MUSICA. E potere, innegabile, di straordinariamente
creative e percettive menti di un 1967 che sembrava non voler
finire mai.
"SURREALISTIC PILLOW" verra' sempre considerato come
il "fulcro" sul quale ruotava la felicissima vena compositiva
di GRACE SLICK, PAUL KANTNER e soci, ma "AFTER BATHING AT
BAXTER'S" lo supera in appeal e selvaggio magnetismo, su
questo non nutro alcun dubbio.
Un solco da ascoltare in una casa di campagna isolata dal mondo
e completamente disabitata (...).... godrete di un effetto ...
"psichedelico-schiavizzante" e vi separerete piu' che
felicemente dalla rumorosa ed isterica civilta' contemporanea.
Un altro complesso che oggi meriterebbe un maggior approfondimento
sono i MOBY GRAPE di Bob Mosley e Skip Pence (a sua volta il
primo batterista dei JEFFERSON AIRPLANE, che contribui' al primo
album della band californiana, "JEFFERSON AIRPLANE TAKES
OFF").
Il loro album d'esordio e' a tutt'oggi considerato come uno dei
migliori di sempre, se non IL MIGLIORE (e questa personale competizione
se la giocano altri capisaldi come THE DOORS, NICO AND THE VELVET
UNDERGROUND, THE ROLLING STONES, LED ZEPPELIN, ARE YOU EXPERIENCED?
ed altri ancora).
MOBY GRAPE, uscito una settimana dopo SGT. PEPPER, ebbe un impatto
straordinario sulla musica americana dell'epoca ed avrebbe influenzato
generazioni successive. La loro sapiente, irresistibile miscela
di blues, melodia beat e splendide armonie vocali (che rimandavano
direttamente sia ai BEATLES che ai BEACH BOYS, e riferimenti
migliori non potevano essere scovati!...) avrebbero portato ad
un eccelso album, MOBY GRAPE, appunto.
Riascoltare oggi brani-essenza di un'epoca che sembrava troppo
libera e troppo in armonia con se stessa per sembrare vera risulta
ancora appagante e, a suo modo, eccitante: conferisce un innegabile
"senso di curiosita'" e conserva ancora quel sound,
quell'appeal che costituisce un senso di mistificazione che avvolge
da sempre il decennio magico" per antonomasia.
Si puo' scorgere questa aura di misticismo all'ascolto immediato
di HEY GRANDMA o della bellissima, trascinante COME IN THE MORNING
(il capolavoro indiscusso e' comunque INDIFFERENCE, scritta dal
batterista SKIP PENCE, deceduto fra l'altro pochi anni fa, definito
una sorta di "SYD BARRETT D'OLTREOCEANO").
E non nascondo che traggo sempre maggior fascino dalle opere
che al momento della loro pubblicazione furono a dir poco snobbate,
"cancellate" dalla memoria degli allora esistenti,
poi divenuti oggetti di culto, come nel caso del sopra-citato
NICK DRAKE o dell'inarrivabile VAN MORRISON.
Il suo "ASTRAL WEEKS" e' tutt'ora reputato dai veri
esperti musicofili come uno dei vertici espressivi piu' luminosi
raggiunti, un inarrivabile concentrato di poesia, umanissima
sincerita' e verve ispirativa che hanno avuto pochi eguali al
mondo. Non a caso, quest'opera viene dai piu' indicata come il
capolavoro assoluto di VAN "THE MAN" MORRISON, sebbene
io sostenga che anche solchi come "TUPELO HONEY" (dove
spicca un'incredibile, concitatissimo rythm'n'blues come "WILD
NIGHT", che dal vivo rende ancor di piu', con un VAN MORRISON
a dir poco debordante) valga la pena di essere etichettato come
"sublime opera morrisoniana".
E non dico cio' per il semplice gusto della gratuita', lo dico
perche' amo VERAMENTE tutta questa musica e mai saro' esausto
nel continuare a stuzzicare la mia fantasia in nuove, esigenti
ma appaganti ricerche in territori che oggi battono in pochi
o nessuno. Sono dell'opinione che sia il metodo piu' intelligente,
il piu' perspicace, al fine di eccitare la mente e di "soggiogarla"
(come prima ho scritto) al desiderio di vedere e studiare nuove
realta' musicali.
Scusate questa mia intemperante, fluviale "tempesta di sensazioni",
ma non riuscivo a trattenermi...
Attesto che non prendo (ed ho mai preso) droghe, ne' bevo, ne'
tantomeno fumo (sono astemio ed antialcolico). Diciamo... tutto
"autoprodotto" dalla mia mente.
Vi saluto e chissa' che non vi spedisca qualcosa di piu'....
"soggiogante"...
BYE
Non un cretino, non un
idiota,
non l'ultimo ma semplicemente un
TRASVOLATORE dell'era moderna
ALAN "J-K-68"
TASSELLI
P.S.: MI SCUSO VIVACEMENTE
PER GLI ERRORI CHE, CON MOLTA PROBABILITA', AVRO' COMMESSO, MA,
COME E' INSITO NEL MIO CARATTERE, SCRIVO TUTTO QUASI A GETTO
CONTINUO, COME SE DOVESSI PORTARE A TERMINE LA MIA MISSIONE DOPO
ESSERE STATO PUNTO DA UN SERPENTE VELENOSISSIMO..... E POI....
SONO ANCORA SCHIAVO DELL'AURA PSICHEDELICA DI "AFTER BATHING
AT BAXTER'S"... DATO DA NON SOTTOVALUTARE. Questo testo è depositato presso
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