MUSICA - LA STORIA DEL ROCK

Il Grande Lato Oscuro del Rock

JIM, IL DIAVOLO E GLI ALTRI

di Alan "J-K-68" Tasselli (2/8/2002)

Commenta l'articolo


Il Rock e' sempre stato pervaso da un fascino di chiaro stampo gotico, ancestrale, fedelmente ricongiungibile a principi cabalistici, intento maniacalmente a perseguire macabri, apparentemente disconnessi tracciati, durante i quali i nostri "immortali Semi-Dei del Rock'n'roll" un giorno avrebbero perso, e per sempre, il senso di marcia, per
essere, in seguito, inghiottiti da un diabolico, inconvertibile destino.
Cominciamo dall'ipotetico antefatto: il folle, scellerato e grandguignolesco omicidio operato ai danni di SHARON TATE. La storia sulla moglie di Roman Polansky sconvolse, destabilizzo', in quell'estate 1969 il mondo intero, ed avrebbe mostrato tutti i limiti e le contraddizioni di una nazione, quella americana, in eterna oscillazione tra grandi credenti e malefici invocatori del Male piu' estremo. L'omicidio incorso a Sharon Tate rappresento' uno spaccato di rara follia schizophrenica, ad opera di un adepto a sette sataniche: quel CHARLES MANSON che, traendo ispirazione da HELTER SKELTER, si presento' appoggiato e sostenuto dai suoi folli sudditi, in casa Polansky onde compiere una strage degna del miglior Hitler. Venne uccisa, come tutti sanno, la bellissima moglie di Polansky, SHARON TATE, bionda dalla eterea bellezza, straordinariamente attraente e dotata di sensuale magnetismo, una vera felina in carne umana. Ma forse era troppo bella per i gusti di Manson, e cosi' decise di farla fuori. L'aneddoto che sempre ha pervaso di macabro fascino questo triste, oscuro episodio fu una dichiarazione dello stesso Manson, il quale esplicitamente affermo' di essere stato spinto all'omicidio dai "presunti" messaggi contenuti all'interno del celebre pezzo rock HELTER SKELTER, scritto da Mc CARTNEY e presente nel bellissimo WHITE ALBUM dei FAB FOUR, uscito il 22 Novembre 1968. Naturalmente non c'era alcun messaggio demoniaco "criptato"; si tratto', semplicemente, della distorta, contorta fantasia di Charles Manson a far si' che egli credesse che "dietro" il solco di HELTER SKELTER si celasse una richiesta di omicidio.
Di certo McCartney deve essere uscito sconvolto da un tale accaduto, ed ancora oggi probabilmente si chiedera' da dove proveniva tutto quel "potere occulto" che certe canzoni dei Beatles (si dice) erano in grado di emanare...... Siamo alle solite....... Ogni tanto spunta fuori la leggenda secondo la quale, girando al contrario determinati dischi di vecchio rock'n'roll, ci vengano rivelate, tramite i solchi presenti all'interno del vinile, frasi demoniache alle quali non si puo' davvero resistere, quasi si trattasse di una "chiamata alle armi" alla quale non si puo' certo opporre il proprio diniego.
Qualcuno, tanto per narrare un esempio, ha narrato di come, facendo girare al contrario il solco di BOHEMIAN RHAPSODY dei Queen, vi siano contenuti espliciti riferimenti al Demonio...... O di come in altri brani dei Beatles, se suonati al contrario, saltino fuori periodi e allusioni votati al Satanismo.... (esemplare la registrazione della voce al contrario da parte di John Lennon presente alla fine di BLACKBIRD, scritta da McCartney sempre per il WHITE ALBUM). Per non parlare poi dei Led Zeppelin. A tutti e' nota la frequentazione di Jimmy Page nella famigerata, tenebrosa residenza che fu del celeberrimo satanista ALEICESTER CROWLEY, vissuto tra il tardo Ottocento ed la prima meta' del Novecento, riconosciuto a livello mondiale come un "artista del Maleficio", pedissequamente votato alla divinizzazione del Male Supremo nel "sacro" nome ed assoluto rispetto di Satana. A tal proposito lo stesso Page avrebbe affermato, anni piu' tardi, di come si fosse trovato in situazioni a dir poco sconcertanti, accennando a "visioni" che non si e' mai azzardato a raccontare in pubblico e delle quali probabilmente ancora oggi, al solo pensiero, non puo' dire essi rappresentino ricordi memorabili...
Leggende. Leggende metropolitante che non sembrano avere altro che il compito di provocare una malata curiosita' all'interno di menti troppo ingenue e spaesate per comprendere di come tutto cio' sia una colossale truffa in favore del mercato musicale, un mercato sempre piu' cinico e dominato da autentici incompetenti. Per chiunque sia interessato alla sola visione dell'angelico viso di Sharon Tate, non deve far altro che precipitarsi nella prima videoteca del proprio paese, onde noleggiare un vecchio successo di Roman Polansky, nel quale la protagonista era proprio l'angelica Sharon: mi riferisco a "PER FAVORE NON MORDERMI SUL COLLO", un horror semidemenziale del 1967, considerato uno dei capisaldi della produzione "polanskyana".
Ma il Rock non e' stato solo teatro di macabri omicidi o di sconvolgenti, raccappriccianti atti di suicidio. Rock vuol dire anche "artista maledetto" e miglior appellativo non risulterebbe migliore per colui che ancora oggi, a 31 anni dalla misteriosissima morte, le cui circostanze non furono mai del tutto chiarite, sa ancora "regalarci" un infinito, sensuale e occulto fascino: JAMES DOUGLAS MORRISON, in arte JIM MORRISON. Un poeta, prima che cantante e Grande Trasgressore della musica popolare del ventesimo secolo, che ha saputo riunire, in un unico corpo, in un'unica anima, i tasselli di un mosaico non ancora completo, probabilmente destinato a rimanere incompleto per l'eternita'. Il mito si confonde con la vita e la vita si confonde con il mito. IL fisico equivale a metafisico, ed e' apparentemente impossibile ed assai improbabile tracciare una linea logica che possa separare questi due mondi cosi' lontani ma, nel caso di Morrison, drammaticamente, morbosamente vicini. Troppo vicini. Morrison ossessionato dalla figura di capo indiano morente a cui assistette alla tenera eta' di 5 anni, mentre era in viaggio con i suoi genitori, un'immagine che sempre gli rimase impressa, anche nel proseguio della sua adoloscenza, macabra visione che si impradonira' del suo complesso e contorto ego, per non abbandonarlo mai piu'.
Jim Morrison, il grande "poeta maledetto del Rock", un uomo, un'entita sempre in bilico tra vita e morte, quella Morte con la quale ebbe sempre un rapporto speciale, una "relazione morbosa" scavata nei profondi impenetrabili meandri di una psiche funestamente votata alla celebrazione del Dio-Dionisio, trasposizione della sua innata, tetra teatralita', quasi si trattasse di un'iniziazione, alla quale invitava tutto il suo pubblico, affinche' i suoi futuri sudditi potessero condividere con lui pace, fama, sesso, lussuria e poi la Divina Dea: la Morte.
La cosiddetta "maledizione del J-27", ovvero dei grandi martiri sacrificati nel segno del Rock'n'Roll e delle sue spietate regole di sopravvivenza (e conseguente principio di immortalita' artistica): Brian Jones, il primo, il precursore delle future morti che avrebbero segnato la fine del Primo Movimento della Musica POP, deceduto il 3 Luglio 1969, annegato nella sua piscina, nella sua dimora estiva del SUSSEX inglese; Jimi Hendrix, soffocato dal suo stesso vomito il 28 Settembre 1970. Segui', a pochi giorni di distanza, Janis Joplin, La Grande Signora del Blues, ancora oggi considerata la piu' grande interprete rock-blues della storia.
E poi lui, il catalizzatore, l'epicentro sul quale il grande fuoco della morte maledetta e' dispiegato: JIM MORRISON, morto per infarto nella sua vasca da bagno, in un mai del tutto chiarito 3 LUGLIO 1971 (evidentemente l'acqua e' un potenziale comune denominatore per le morti da Rockstar, si pensi a JEFF BUCKLEY, annegato nel 1994...). E come si sarebbe verificato per quel nefando 3 Febbraio 1959, "the day the music die", quando Ritchie Valens e Buddy Holly, insieme al cantante Big "Bop" Bopper perirono nell'incidente aereo piu' famoso della storia del rock, i "Nostri cari deceduti" sarebbero stati eretti a Dei Immortali da venerare per l'eternita', quasi ricalcando fedelmente lo stile di adorazione tipico degli egiziani dell'antichita'. Imbalsamati, ma nei nostri pensieri, e sempre presenti nelle nostre menti, o, per maledizione, costretti a vagare per l'eternita' nella "Terra di Nessuno"
o... se preferite, all'Inferno.

BYE


Questo testo è depositato presso www.neteditor.it e quindi coperto da diritti d'autore. Esso non potrà essere riprodotto totalmente o parzialmente senza il consenso dell'autore stesso, il quale, peraltro, ha autorizzato la pubblicazione su NuovoGPR, in data indicata in testa ed a mezzo e-mail.