MUSICA - LA STORIA DEL ROCK

CONCERTO GROSSO

NEW TROLLS

di Alan "J-K-68" Tasselli (25/7/2002)

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Nel 1971 il Rock italiano avrebbe raggiunto un punto di non-ritorno, dopo il quale venne tracciata un'evoluzione del genere senza precedenti.
Cosi' come era accaduto per il POP inglese ed americano dei tardi anni '60, anche per la musica italiana venne imposto un nuovo modo di fare musica, una musica che non fosse legata agli ormai obsoleti cliche's/stereotipi del 45 giri, ma che fosse in grado di seguire un inedito quanto eccitante percorso "musical-sinfonico", caratterizzato spesso da lunghe, estenuanti composizioni/suites senza apparente soluzione di continuita'.
L'opera che in maniera definitiva rappresento' questo "elemento di rottura" fu "CONCERTO GROSSO" dei New Trolls, uno dei complessi-guida del rock italiano di fine anni '60 e primi anni '70. Grazie a loro il concetto di "musica beat" venne prima superato e poi spazzato via, in favore del nascituro e progressista "rock-sinfonico", che bands quali GENESIS, YES e soprattutto KING CRIMSON avevano gia' proposto alcuni mesi prima ad un pubblico forse ancora parzialmente impreparato ed eccessivamente condizionato dalle mode che durante il passato decennio si erano freneticamente "consumate".
D'improvviso il 45 giri non e' piu' una forma tramite la quale l'artista ottiene il successo o casomai riveli la sua statura di creatore musicale: il "singolo" muore in quanto "forma espressiva" oramai ritenuta datata, lasciando libero campo al 33 giri: una nuova era e' cominciata. Ha inizio l'era del ROCK PROGRESSIVO ITALIANO.

"CONCERTO GROSSO" usci' nel 1971 e si rivelo' chiaramente un'autentica "opera di rottura", perfetto e riuscitissimo, magistrale connubio tra melodia e pop-rock sinfonico, grazie in particolar modo all'intervento (determinante) del grande arrangiatore argentino Luis Enriquez Bacalov, che nel proseguio della sua illuminante carriera avrebbe ottenuto riconoscimenti a livello mondiale.
I NEW TROLLS si erano formati 3 anni prima, nel 1968, dall'incontro di straordinari musicisti quali Maurizio Salvi (tastiere), Gianni Belleno (batteria) ed il grande Nico Di Palo, unamimemente riconosciuto come una delle piu' belle voci italiane di ogni tempo e sommo chitarrista prodigio, emulo di Hendrix (infatti in Italia verra' definito una sorta di "piccolo Hendrix", sia per i gesti plateali piu' cari al chitarrista di Seattle che per l'estro ed assoluta padronanza dello strumento di Di Palo).
Gia' con "SENZA ORARIO, SENZA BANDIERA" i NEW TROLLS concepirono la prima, rudimentale forma di "concept album", concetto che avrebbero ripreso in seguito.
Come scritto alcune righe sopra, "CONCERTO GROSSO" rappresento' un punto di svolta per tutto il movimento "rockistico" italiano. Niente piu' canzoni l'una slegata dall'altra, non c'era piu' intenzione da parte dei musicisti di proporre un semplice collage di brani da promuovere poi a 45 giri. In questo caso si trattava di opere decisamente piu' mature ed "adulte", caratterizzate da un'ammirevole audacia nel voler perseguire tracciati inusuali ed assai arditi e bizzarri per l'epoca, fungendo da punto di tramite tra le vecchie generazioni e quelle future.
"CONCERTO GROSSO" fu un esperimento di grande, clamoroso successo, forse a tutt'oggi rimasto ineguagliato; in fondo, era il 1971, ed il senso di eccitazione e l'incontenibile voglia di sperimentare e di rinnovarsi di continuo spingeva i musicisti dell'epoca (i migliori e quelli piu' dotati di ingegno, s'intende) ad oltrepassare talvolta il limite consentito, in una continua ricerca dell'ignoto, verso territori che nessuno allora aveva battuto. "CONCERTO GROSSO" fu un po' tutto questo, un riuscitissimo ed originalissimo incrocio tra rock sinfonico e spiccato senso melodico, con notevoli e rimarchevoli accenni "hard", impreziosite dalle superbe melodie corali del gruppo.
A tratti un sapiente e funzionale uso del flauto sembrava strizzare l'occhio ai grandi Jethro Tull, mentre negli arrangiamenti "neo-barocchi" era chiara la "lezione" impartita da gruppi pionieristici quali NICE (i precursori degli iper-celebrati e sopravvalutati EMERSON, LAKE AND PALMER) ed i mirabili KING CRIMSON del geniale ROBERT
FRIPP.
Ma il rimando piu' diretto e' quello del "CONCERTO FOR GROUP AND ORCHESTRA", ambizioso progetto di pop sinfonico da parte dei DEEP PURPLE (non ancora assurti a semi-Dei dell'hard-rock britannico e mondiale), scritto, diretto ed arrangiato dal tastierista JON LORD, nel lontano 1969; si tratto', in effetti di uno dei primi esperimenti nel coniugare parti strumentali appartententi al Rock con partiture ed orchestre di stampo classiccheggiante. Tale esperimento si rivelo' interessante, anche se non del tutto riuscito.
"CONCERTO GROSSO" consta di tre movimenti: ADAGIO, ADAGIO e CADENZA (CON MOTO) miralbilmente diretti da BACALOV, sui quali fanno da contrappunto le parti strumentali-rock della band.
Il disco si apre con un dispiego monumentale d'orchestra, sul quale irrompono, fungendo da "breaks-sinfonico-rock", splendide partiture dominate da un bellissimo quanto accattivante flauto; viene a crearsi cosi' un clima di "eccitata" tensione al quale si sovrappone un sincopato basso che segue quasi all'unisono le note emesse dal flauto: davvero una parte suggestiva. Ritorna poi l'imponente sezione orchestrale e l'orecchio dell'ascoltatore e' catturato per sempre!!... Nel proseguio dell'opera, vi sono anche (e soprattutto) momenti di infinita, espressiva dolcezza, sui quali si appoggiano le complesse, ammiccanti armonie vocali del complesso: si avverte la sensazione di essere sprofondati in un sonno profondo e fatato, dove la colonna sonora e' rappresentata da melodie "attentatrici" e di svenevole bellezza: un vero e proprio stato di "trance musical-onirica".
Un magnetismo onnipresente ed ingombrante avvolge "CONCERTO GROSSO" dei NEW TROLLS.
Giunge poi il vero highlight del disco: "SHADOWS", l'omaggio dei New Trolls al grande scomparso JIMI HENDRIX. Il testo sembra fondere oniricita' e senso di ricerca, diretti verso un ignoto sempre piu' prossimo, in un mondo surreale e fantastico, nel quale probabilmente l'anima di Hendrix risiede in pace eterna.
Di gran lunga il momento piu' suggestivo, ed esempio da manuale di melodia, spigoloso rock hendrixiano e sinfonia.
Inarrivabile.
La parte rimanente di "CONCERTO GROSSO" e' costituita da un'esibizione live della band, dal titolo "NELLA SALA VUOTA", nella quale svetta un trascinante strumentale, abilmente condotto dalle tastiere di Maurizio Salvi e dalla sferzante chitarra di Nico Di Palo; a precedere questa lunga improvvisazione vi e' l'assolutamente rimarchevole e drammatica "IL SOLE NASCERA'", in perfetto "NEW-TROLLS-fashion": melodia e sound eterei, di grande, evocativa suggestione ed appeal, nonche' ricchi di pathos e di un pizzico di "decadenza"... che non guasta mai, in frangenti come questi.
In definitiva, "CONCERTO GROSSO" si rivelera' un capolavoro di insuperata bellezza nonche' portatore di felici innovazioni, per quel che concerneva il nascituro rock italiano di allora.
E da quel 1971 in poi gli esperimenti, anche i piu' sconsiderati ed avveniristici, si sarebbero susseguiti senza apparente sosta, fino alla meta' degli anni '70, periodo purtroppo dal quale iniziera' il cosiddetto periodo di
"riflusso".

BYE, ALAN "J-K-68" TASSELLI

... attualmente dimorante nei solchi di "SHADOWS".....in CONCERTO GROSSO...


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