ANNI '70:
La gente pensava... i musicisti pensavano... le rock-stars pensavano...
TUTTI (o quasi) pensavano che abbattere l'ormai obsoleta, altamente
limitante barriera della canzonetta da 3 minuti potesse significare
"nuove acquisizioni e percezioni, nuovi cammini e nuovi
territori, maggiore intelligenza e superiore elasticita' mentale...".
Bah. E contro-bah. Triplo-bah.
Questo concetto in parte era vero e giustificato, ma valse qualche
annetto o poco piu', e coinvolse in pratica la stragrande maggioranza
dei musicisti allora in voga, musicisti considerati semi-dei
ed istituzioni immortali, impossibili da toccare, severamente
proibito avvicinarli o parlare con loro; semplicemente: vivevano
in un altro mondo... E comunque il sottoscritto non li invidia.
Affatto. Non che abbia dei complessi o avverta particolari pentimenti
per non essere riuscito a divenire anch'io culto di qualche appassionato.
Brevemente: non me ne
frega alcunche'.
Una volta amavo i DEEP PURPLE, ora li semi-detesto. Una volta
anch'io credevo che la superiorita' tecnica e gli "over-solos"
(accettate, please, questa definizione ...... e' cosi'... opportuna....)
valessero l'appellativo di musica piu' "colta, larga, grassa,
rivoluzionaria... geniale... UNICA...". Ma, stupido io,
non mi rendevo altrettanto conto di quanto quella "sconsiderata
arroganza ed accecante divismo" avrebbe ben presto portato
alla rovina il semplice concetto di "fare musica".
Perche' MUSICA, dopotutto, e' uguale a MELODIA, sia che essa
sia distorta, o dilatata, contorta e rabbiosa, delicata o reboante,
gridata o sussurrata... Molti, allora, non si accorsero di come
i loro idoli, SI', PROPRIO LORO, fossero i principali responsabili
della "prima ed accertata morte del rock'n'roll" quale
forma di protesta rivoluzionaria o movimento di assoluta genuinita';
tutti i principi di cui si faceva carico la musica Rock, anno
dopo anno, disco dopo disco, avrebbero perso sempre piu' valore,
tramutandosi in spietato "show-business" per gente
senza scrupoli e (mi si permetta di dirlo) per addetti ai lavori
senza un briciolo di competenza............ ("glaciale eufemismo",
il mio...eh!...)...
Partendo, cronologicamente parlando, dagli assurdi EMERSON, LAKE
AND PALMER, passando per i gia' citati DEEP PURPLE, coinvolgendo
anche altri mostri sacri come YES, LED ZEPPELIN, GENESIS ed altri
"DEUS-EX-MACHINA" del rock cosiddetto progressivo,
si tratto' di un susseguirsi di atti divistici di dubbio gusto,
accompagnati da scene coreografiche inneggianti alla superbia
piu' gridata e "vomitata" sul pubblico... pubblico
forse troppo preso dalla politicizzazione di quei convulsi ed
irrisolti primi anni '70, dove impegno faceva rima con "musica
impegnata", musica che doveva stare il piu' largo possibile
dal concetto-pop vigente nel decennio precedente. (forse anche
gli stessi, divini Beatles erano entrati a far parte di una ipotetica
"lista nera"...).
"LUNGA VITA ALL'ECCESSO", sarebbe stato lo slogan perfetto
per quel periodo... "innalziamoci" alla DEA SUPREMA
DELLA MAGNILOQUENZA.... una virtu' simboleggiante un'innata creativita'
e genialita', per i giovani di allora, uno scempio musicale-sociologico
generazionale per Alan J-K-68 Tasselli... ..ed il Rock, come
e' fin troppo risaputo, non sarebbe stato piu' capace di ritornare
sui propri passi. Mai piu'. "Ben gli sta!" - esclamerei
con grassa acidita' io.
Se non avete creduto ad una sola parola di quello che ho esposto
sino ad ora, beh, andatevi a comprare qualche super-concertone
anni '70 (de rigoeur!!...) targato ELP o DEEP PURPLE (post-72,
comunque), oppure i noiosi LED ZEPPELIN post-QUARTO ALBUM (quello
contenente STAIRWAY TO HEAVEN), e ve ne farete una ragione.
Sempre che abbiate voglia di esprimere un pochettino le vostre
arruginite meningi, oh mio pubblico. Inutile Alan
Tasselli sparga il suo innegabile sarcasmo "anglicizzato"
(quanto lo adoro!.. una delle poche cose che amo del Regno Unito,
oltre alla lingua, naturalmente...) in un lungo ed in largo:
avete capito.
Eccome, se avete capito. Io non intendo avere ragione comunque
e dovunque, sono un maniaco della personalizzazione e cerco (ammirevole
il tentativo, no?...) di apparire il piu' sincero e spontaneo
possibile, indipendentemente dai gusti di chi mi legge o di chi
fa musica per davvero. Mettiamola cosi': io penso, scrivo, pubblico
e voi da casa leggerete e commenterete. Nulla di piu' semplice
e pragmatico.
L'esempio migliore e piu' istantaneo che possa offrire sarebbe
di certo (e non ho alcun minimo dubbio al riguardo, gente...!!)
quello riservato ai "fenomenali" assolo di batteria
tanto in voga nei primi anni '70... Mh... trovo che non ci sia
stata piu' provocatoria aberrazione del concetto di melodia musicale,
in quel (per me assai poco felice) frangente generazionale...
una manna per i batteristi piu' dotati dall'ego debordante ed
incontenibile, magari grandi bevitori di alcool, con un' inclinazione
naturalissima per le risse e roventi zuffe da saloon texano...
ma un supplizio per chi ha ancora del buon senso ed un profondo
rispetto per la VERA musica...
Ancora "sorrido" beffardamente quando, nel riascoltare
(per mezzo di qualche altro buontempone iper-nostalgico ... non
certo perche' io abbia intenzione di piangere sul glorioso passato
di certe bands...e poi... vi ricordate che cosa ho detto all'inizio
dell'articolo..?) MADE IN JAPAN ed il super-assolo a super-velocita'
del super-Ian Paice....... una delle usanze piu' deleterie e
corrosive del Secolo passato, autentico tour-de-force (NO!, non
per il batterista...!!) per il nostro sistema nervoso, forse
mai cosi' a prova di bomba o collasso per "colpa" della
musica (che al contrario dovrebbe stimolare ben altre percezioni
insite nel nostro organismo...).
Il (risibile, alquanto...) processo era questo: la band aveva
successo, la band vendeva milioni di dischi, la band teneva tournee's
in tutto il mondo ....POI.....
e poi (ma che grande originalita'...!!) registrava uno dei suoi
migliori concerti trasferendo il ricavato in disco, disco che,
of course, al centro sfoggiava.... CHE COSA??...: ma un gran
bel ASSOLO DI BATTERIA, no?...
e non importava che il batterista fosse bravo o scarso, cio'
che veramente contava era l'ASSOLO, altrimenti avremmo trasgredito
una regola sacra all'interno del firmamento rockistico, non vi
pare?...
Concetto di pura marca "tasselliana", da collezionare
insieme agli altri..!!
BYEE
ALAN J-K-68 TASSELLI
P.S.: ...ho appena formato
una band e sapete la prima cosa che ho detto al mio batterista:
"se durante un concerto ti saltasse in mente di accennare
anche ad un minimo assolo... beh, considerati LICENZIATO IN TRONCO....".
Il resto spetta a voi. Questo
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