MUSICA - LA STORIA DEL ROCK

Anni '70: La gente pensava... i musicisti pensavano... le rock-stars pensavano...

2002: Tasselli realizzava...

Alias: Tasselli e la sua acida acrimonia verso gli "over-solos"....

di Alan "J-K-68" Tasselli (27/12/2002)

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ANNI '70:
La gente pensava... i musicisti pensavano... le rock-stars pensavano... TUTTI (o quasi) pensavano che abbattere l'ormai obsoleta, altamente limitante barriera della canzonetta da 3 minuti potesse significare "nuove acquisizioni e percezioni, nuovi cammini e nuovi territori, maggiore intelligenza e superiore elasticita' mentale...".
Bah. E contro-bah. Triplo-bah.
Questo concetto in parte era vero e giustificato, ma valse qualche annetto o poco piu', e coinvolse in pratica la stragrande maggioranza dei musicisti allora in voga, musicisti considerati semi-dei ed istituzioni immortali, impossibili da toccare, severamente proibito avvicinarli o parlare con loro; semplicemente: vivevano in un altro mondo... E comunque il sottoscritto non li invidia. Affatto. Non che abbia dei complessi o avverta particolari pentimenti per non essere riuscito a divenire anch'io culto di qualche appassionato. Brevemente: non me ne
frega alcunche'.
Una volta amavo i DEEP PURPLE, ora li semi-detesto. Una volta anch'io credevo che la superiorita' tecnica e gli "over-solos" (accettate, please, questa definizione ...... e' cosi'... opportuna....) valessero l'appellativo di musica piu' "colta, larga, grassa, rivoluzionaria... geniale... UNICA...". Ma, stupido io, non mi rendevo altrettanto conto di quanto quella "sconsiderata arroganza ed accecante divismo" avrebbe ben presto portato alla rovina il semplice concetto di "fare musica". Perche' MUSICA, dopotutto, e' uguale a MELODIA, sia che essa sia distorta, o dilatata, contorta e rabbiosa, delicata o reboante, gridata o sussurrata... Molti, allora, non si accorsero di come i loro idoli, SI', PROPRIO LORO, fossero i principali responsabili della "prima ed accertata morte del rock'n'roll" quale forma di protesta rivoluzionaria o movimento di assoluta genuinita'; tutti i principi di cui si faceva carico la musica Rock, anno dopo anno, disco dopo disco, avrebbero perso sempre piu' valore, tramutandosi in spietato "show-business" per gente senza scrupoli e (mi si permetta di dirlo) per addetti ai lavori senza un briciolo di competenza............ ("glaciale eufemismo", il mio...eh!...)...
Partendo, cronologicamente parlando, dagli assurdi EMERSON, LAKE AND PALMER, passando per i gia' citati DEEP PURPLE, coinvolgendo anche altri mostri sacri come YES, LED ZEPPELIN, GENESIS ed altri "DEUS-EX-MACHINA" del rock cosiddetto progressivo, si tratto' di un susseguirsi di atti divistici di dubbio gusto, accompagnati da scene coreografiche inneggianti alla superbia piu' gridata e "vomitata" sul pubblico... pubblico forse troppo preso dalla politicizzazione di quei convulsi ed irrisolti primi anni '70, dove impegno faceva rima con "musica impegnata", musica che doveva stare il piu' largo possibile dal concetto-pop vigente nel decennio precedente. (forse anche gli stessi, divini Beatles erano entrati a far parte di una ipotetica "lista nera"...).
"LUNGA VITA ALL'ECCESSO", sarebbe stato lo slogan perfetto per quel periodo... "innalziamoci" alla DEA SUPREMA DELLA MAGNILOQUENZA.... una virtu' simboleggiante un'innata creativita' e genialita', per i giovani di allora, uno scempio musicale-sociologico generazionale per Alan J-K-68 Tasselli... ..ed il Rock, come e' fin troppo risaputo, non sarebbe stato piu' capace di ritornare sui propri passi. Mai piu'. "Ben gli sta!" - esclamerei con grassa acidita' io.
Se non avete creduto ad una sola parola di quello che ho esposto sino ad ora, beh, andatevi a comprare qualche super-concertone anni '70 (de rigoeur!!...) targato ELP o DEEP PURPLE (post-72, comunque), oppure i noiosi LED ZEPPELIN post-QUARTO ALBUM (quello contenente STAIRWAY TO HEAVEN), e ve ne farete una ragione.
Sempre che abbiate voglia di esprimere un pochettino le vostre arruginite meningi, oh mio pubblico. Inutile Alan
Tasselli sparga il suo innegabile sarcasmo "anglicizzato" (quanto lo adoro!.. una delle poche cose che amo del Regno Unito, oltre alla lingua, naturalmente...) in un lungo ed in largo: avete capito.
Eccome, se avete capito. Io non intendo avere ragione comunque e dovunque, sono un maniaco della personalizzazione e cerco (ammirevole il tentativo, no?...) di apparire il piu' sincero e spontaneo possibile, indipendentemente dai gusti di chi mi legge o di chi fa musica per davvero. Mettiamola cosi': io penso, scrivo, pubblico e voi da casa leggerete e commenterete. Nulla di piu' semplice e pragmatico.
L'esempio migliore e piu' istantaneo che possa offrire sarebbe di certo (e non ho alcun minimo dubbio al riguardo, gente...!!) quello riservato ai "fenomenali" assolo di batteria tanto in voga nei primi anni '70... Mh... trovo che non ci sia stata piu' provocatoria aberrazione del concetto di melodia musicale, in quel (per me assai poco felice) frangente generazionale... una manna per i batteristi piu' dotati dall'ego debordante ed incontenibile, magari grandi bevitori di alcool, con un' inclinazione naturalissima per le risse e roventi zuffe da saloon texano... ma un supplizio per chi ha ancora del buon senso ed un profondo rispetto per la VERA musica...
Ancora "sorrido" beffardamente quando, nel riascoltare (per mezzo di qualche altro buontempone iper-nostalgico ... non certo perche' io abbia intenzione di piangere sul glorioso passato di certe bands...e poi... vi ricordate che cosa ho detto all'inizio dell'articolo..?) MADE IN JAPAN ed il super-assolo a super-velocita' del super-Ian Paice....... una delle usanze piu' deleterie e corrosive del Secolo passato, autentico tour-de-force (NO!, non per il batterista...!!) per il nostro sistema nervoso, forse mai cosi' a prova di bomba o collasso per "colpa" della musica (che al contrario dovrebbe stimolare ben altre percezioni insite nel nostro organismo...).
Il (risibile, alquanto...) processo era questo: la band aveva successo, la band vendeva milioni di dischi, la band teneva tournee's in tutto il mondo ....POI.....
e poi (ma che grande originalita'...!!) registrava uno dei suoi migliori concerti trasferendo il ricavato in disco, disco che, of course, al centro sfoggiava.... CHE COSA??...: ma un gran bel ASSOLO DI BATTERIA, no?...
e non importava che il batterista fosse bravo o scarso, cio' che veramente contava era l'ASSOLO, altrimenti avremmo trasgredito una regola sacra all'interno del firmamento rockistico, non vi pare?...
Concetto di pura marca "tasselliana", da collezionare insieme agli altri..!!

BYEE

ALAN J-K-68 TASSELLI

P.S.: ...ho appena formato una band e sapete la prima cosa che ho detto al mio batterista: "se durante un concerto ti saltasse in mente di accennare anche ad un minimo assolo... beh, considerati LICENZIATO IN TRONCO....".
Il resto spetta a voi.


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