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E' una domanda che mi sono
posto ultimamente dopo aver visto il film ( per altro non male)
"Signs" con Mel Gibson. Questa domanda ha mosso e smosso
la fantasia di generazioni e generazioni sin dalla notte dei
tempi. Chissà gli antichi di fronte a un maremoto cosa
pensavano, non potendo spiegare scientificamente il fenomeno.
La domanda dunque non ce la poniamo solo noi uomini e donne del
XXI secolo ma è un quesito insito nella natura umana.
La fantasia cinematografica si scatena in questo senso e nella
mia personale ludoteca almeno 30 film su 50 circa sono film di
fantascienza; trattano dei temi più assurdi, dalla vita
possibile su altri pianeti ( Fantasmi da Marte o Mission to Mars)
a ipotetiche invasioni aliene del nostro pianeta ( Independence
Day o Men in Black). E tutti alla ricerca della risposta alla
domanda: siamo soli? Presupponendo che entriamo in una sfera
meta-religiosa ( io sono un cattolico convinto), ci si chiede
se in un universo così vasto possano esistere altre forme
di vita oltre la nostra, più o meno intelligenti di noi,
più o meno forti, più o meno grandi. Per il partito
dei "credenti", di coloro che credono all'esistenza
di "qualcun altro", sono varie le motivazioni che li
inducono a pensarla in questo modo: - l'infinito universo può essere davvero stato progettato per una sola specie? Milioni di galassie disabitate che senso hanno? Possibile che il nostro sia l'unico pianeta dove possa esserci la vita? - l'area 51? cosa c'è lì? che cosa ci nascondono? - ci sono cose che non si possono davvero spiegare, e l'unico modo per spiegarle è ammettere l'esistenza di esseri alieni. Chi non ci crede, lo possiamo definire il San Tommaso della situazione. Il che non vuol dire necessariamente che il suo atteggiamento sia sbagliato, anzi! Ma in sostanza, finchè non si hanno delle certezze scientifiche è inutile postulare l'esistenza di mondi abitati da mostruosi esseri deformi. Va bene che ci sono centinaia di milioni di stelle e pianeti nell'universo, ma la tecnologia per altro avanzatissima dell'uomo, non ha trovato ancora nulla; eppure si usano ormai telescopi potentissimi. E allora? Come nella vita spesso accade di fronte a cose che sono altro da noi, non ci resta che prendere una posizione: razionalisti o empiristi? Ci fidiamo della ragione ( o più semplicemente dell'intuito), oppure solo dei sensi e di quello che ci testimoniano? A ognuno l'ardua sentenza, potrei dire. Premesso che nessuna delle due ipotesi è assolutamente giusta o assolutamente sbagliata, chiudo come sempre con il mio personalissimo parere. Se qualcosa c'è aldilà da noi, probabilmente è così lontano da noi che in tutta la nostra storia non ne potremo mai accertarne la presenza. Smettiamola una buona volta di preoccuparci degli alieni o dei marziani, e pensiamo invece al geoide minerale sul quale viviamo che di problemi ne ha già abbastanza. Ah già, ma io ci credo o no? Forse...no! |