Moreno Romeo Rudedici
e' un mio caro amico con il quale spesso condivido folli stramberie
nonche' teorie al limite del surreale - sorta di favoleggiamenti
in bilico tra l'estremamente razionale e l'incocepibilmente assurdo.
Eccone un ritratto, sotto forma di estremo monologo.
"Salve. Il mio nome
e' Moreno. Odio il mio nome. Odio il mio Paese. Odio il mio status
di psicolabile. O forse lo amo. Follemente.
Forse odio anche (e soprattutto) me stesso. Anzi, no
: io
AMO me stesso. Svisceratamente. Piu' passa il tempo, e piu' mi
accorgo di voler stare sempre piu' lontano dalla gente, il rumore
mi provoca un enorme stato di disagio, fastidio, netta inquietudine
che sale verso le mie gia' flebili "corde cerebrali"
e si cementifica al mio interno come un cancro divoratore delle
mie cellule... Sorta di disturbo psico-fisico accentuato. Trovo
sciocco confidarmi con un amico, non sopporto i festeggiamenti
e malgiudico ogni forma di benessere stabile che non garantisca
alcun genere di evoluzione. Non metto piede in un Super-Mercato
da almeno 10 anni e non porto (regolarmente) il pigiama da almeno
15. Adoro i paesi in cui regna il ghiaccio ed un gelo secco,
persistente, ficcante. Non sopporto la luce solare e gradirei
andare a letto alle 5:00 del mattino conficcandomi in una bara-letto
galleggiante ed in costante levitazione, adornata di candele
accese color cobalto. Una seria, costante vita sessuale non mi
interessa; cosi' come non provo alcun beneficio od interesse
nel dormire: pura perdita di tempo - attendo, appoggiato sul
mio cuscino, che ritorni la luce del mattino il piu' presto possibile
mentre le mie nevrosi toccano vertici di sublime paranoia. Mi
cullo, nel frattempo, su fantasie erotiche sulle quali spruzzo
dosi di psichedelia accelerata. Detesto qualsiasi tipo di Istituzione
che si attenga a rigorosi principi logici e (apparentemente)
inamovibili: e' questa inamovibilita' che confonde la gente e
la porta sull'orlo della disperazione, i dogmi e le assolute
certezze costituiscono un gigantesco buco nero in grado di risucchiare
inesorabilmente i nostri pensieri e, soprattutto, la nostra acutissima
sensibilita'. Ho 32 anni e sono vergine. VERGINE. Ma non mi vergogno
di questa condizione. La differenza tra me e voi stolti aventi
un'elasticita' mentale pari a quella delle vostre mutandine (elasticizzate,
of course...) e' la capacita', innata, di saper vedere, VEDERE
la stretta, quasi oscura (a voi) evoluzione di minuscoli frammenti
di vita, frammenti segregati all'interno della mia ultra-dispersiva
coscienza, coscienza che agisce sotto forma di reattore nucleare
in cui coagulano distorti pensieri ed ellittiche, spasmo-deliranti
sensazioni.... Accetto la verginita' di una persona alla stessa
maniera di voi che accettate la perdita di quella stessa verginita',
verginita' che continuate a giudicare come una blasfemia di questi
tempi.... "moderni"...... A voi... voi che non potete
fare a meno di rinunciare al concetto di "quantificazione"...
TUTTO per voi deve essere quantificabile, ogni cosa sembra debba
seguire a qualsiasi costo un processo ottusamente logico-matematico....
solo per essere classificati in serie, come oggetti senza una
distinta personalita' e stile, condannandoci a dover soccombere
di fronte a figure geometriche e numeri in progressione. Io,
Moreno Romeo Rudedici, non sono quantificabile, meglio: NON HO
I.Q. - e non intendo essere assoggettabile ad alcun tipo di test
o verifica - lasciate che io traspaia attraverso il mio ego di
individuo innamorato della propria ingovernabile, irreversibile
schizophrenia, un tempo essa mia piu' astuta nemica, ora mia
inseparabile amante, l'unica "donna" che sia veramente
valsa la pena di conoscere, e con la quale fare l'amore... Sono
un bambino di 32 anni iper-ricettivo, spesso colpito da "frequenze
dall'alto voltaggio elettrico", le quali agiscono sul mio
fin troppo popolato immaginario collettivo
fino a deformarne
personaggi e scenari nel frattempo insediatisi all'interno del
mio personalissimo Universo, un Universo in costante mutazione
ed evoluzione. Mi sdraio, strafottente verso ogni agente esterno
in movimento, sulla mia belligerante condizione di pazzo ad oltranza
danzante sui prati di giardini della follia, sotto lo sguardo
acido ed intransigente di volti popolari che mai hanno conosciuto
una profonda vergogna o ruvide incomprensioni. Essi giudicano
senza aver coscienza, parlano senza saper ragionare, ridono senza
saper piangere e piangono... piangono senza essersi mai chiesti
il perche'........ Io mi prendo gioco di voi, vi caco in testa,
disintegrando il vostro tetro bigottismo e volgarissima supponenza,
non concedendovi alcuno sguardo, alcun giudizio, alcun niente.
IL NULLA.
Il mio nome e' MORENO ROMEO RUDEDICI e scrivo per non morire,
e pensare per non appassire. Potrete discutermi a lungo, criticarmi
in eterno e sbeffeggiarmi quando saro' gia' divenuto anti-materia...
ma di certo... non oserete MAI dimenticarvi di me.... MAI...
A me, alle mie amanti,
Dee della Schizophrenia e dell'Inconcepibile... ed ancora a me,
ed alla mia incorruttibile sensibilita' di profano nudo e senza
inibizione alcuna..."
MORENO ROMEO RUDEDICI
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