Il (mirabilmente) folle, altamente lisergico Diario di Telemaco

RITRATTO DI UN AMICO UN PO' PARTICOLARE

MORENO ROMEO RUDEDICI

di Telemaco Pepe (8/3/2004)

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Moreno Romeo Rudedici e' un mio caro amico con il quale spesso condivido folli stramberie nonche' teorie al limite del surreale - sorta di favoleggiamenti in bilico tra l'estremamente razionale e l'incocepibilmente assurdo.
Eccone un ritratto, sotto forma di estremo monologo.

"Salve. Il mio nome e' Moreno. Odio il mio nome. Odio il mio Paese. Odio il mio status di psicolabile. O forse lo amo. Follemente.
Forse odio anche (e soprattutto) me stesso. Anzi, no…: io AMO me stesso. Svisceratamente. Piu' passa il tempo, e piu' mi accorgo di voler stare sempre piu' lontano dalla gente, il rumore mi provoca un enorme stato di disagio, fastidio, netta inquietudine che sale verso le mie gia' flebili "corde cerebrali" e si cementifica al mio interno come un cancro divoratore delle mie cellule... Sorta di disturbo psico-fisico accentuato. Trovo sciocco confidarmi con un amico, non sopporto i festeggiamenti e malgiudico ogni forma di benessere stabile che non garantisca alcun genere di evoluzione. Non metto piede in un Super-Mercato da almeno 10 anni e non porto (regolarmente) il pigiama da almeno 15. Adoro i paesi in cui regna il ghiaccio ed un gelo secco, persistente, ficcante. Non sopporto la luce solare e gradirei andare a letto alle 5:00 del mattino conficcandomi in una bara-letto galleggiante ed in costante levitazione, adornata di candele accese color cobalto. Una seria, costante vita sessuale non mi interessa; cosi' come non provo alcun beneficio od interesse nel dormire: pura perdita di tempo - attendo, appoggiato sul mio cuscino, che ritorni la luce del mattino il piu' presto possibile mentre le mie nevrosi toccano vertici di sublime paranoia. Mi cullo, nel frattempo, su fantasie erotiche sulle quali spruzzo dosi di psichedelia accelerata. Detesto qualsiasi tipo di Istituzione che si attenga a rigorosi principi logici e (apparentemente) inamovibili: e' questa inamovibilita' che confonde la gente e la porta sull'orlo della disperazione, i dogmi e le assolute certezze costituiscono un gigantesco buco nero in grado di risucchiare inesorabilmente i nostri pensieri e, soprattutto, la nostra acutissima sensibilita'. Ho 32 anni e sono vergine. VERGINE. Ma non mi vergogno di questa condizione. La differenza tra me e voi stolti aventi un'elasticita' mentale pari a quella delle vostre mutandine (elasticizzate, of course...) e' la capacita', innata, di saper vedere, VEDERE la stretta, quasi oscura (a voi) evoluzione di minuscoli frammenti di vita, frammenti segregati all'interno della mia ultra-dispersiva coscienza, coscienza che agisce sotto forma di reattore nucleare in cui coagulano distorti pensieri ed ellittiche, spasmo-deliranti sensazioni.... Accetto la verginita' di una persona alla stessa maniera di voi che accettate la perdita di quella stessa verginita', verginita' che continuate a giudicare come una blasfemia di questi tempi.... "moderni"...... A voi... voi che non potete fare a meno di rinunciare al concetto di "quantificazione"... TUTTO per voi deve essere quantificabile, ogni cosa sembra debba seguire a qualsiasi costo un processo ottusamente logico-matematico.... solo per essere classificati in serie, come oggetti senza una distinta personalita' e stile, condannandoci a dover soccombere di fronte a figure geometriche e numeri in progressione. Io, Moreno Romeo Rudedici, non sono quantificabile, meglio: NON HO I.Q. - e non intendo essere assoggettabile ad alcun tipo di test o verifica - lasciate che io traspaia attraverso il mio ego di individuo innamorato della propria ingovernabile, irreversibile schizophrenia, un tempo essa mia piu' astuta nemica, ora mia inseparabile amante, l'unica "donna" che sia veramente valsa la pena di conoscere, e con la quale fare l'amore... Sono un bambino di 32 anni iper-ricettivo, spesso colpito da "frequenze dall'alto voltaggio elettrico", le quali agiscono sul mio fin troppo popolato immaginario collettivo… fino a deformarne personaggi e scenari nel frattempo insediatisi all'interno del mio personalissimo Universo, un Universo in costante mutazione ed evoluzione. Mi sdraio, strafottente verso ogni agente esterno in movimento, sulla mia belligerante condizione di pazzo ad oltranza danzante sui prati di giardini della follia, sotto lo sguardo acido ed intransigente di volti popolari che mai hanno conosciuto una profonda vergogna o ruvide incomprensioni. Essi giudicano senza aver coscienza, parlano senza saper ragionare, ridono senza saper piangere e piangono... piangono senza essersi mai chiesti il perche'........ Io mi prendo gioco di voi, vi caco in testa, disintegrando il vostro tetro bigottismo e volgarissima supponenza, non concedendovi alcuno sguardo, alcun giudizio, alcun niente. IL NULLA.
Il mio nome e' MORENO ROMEO RUDEDICI e scrivo per non morire, e pensare per non appassire. Potrete discutermi a lungo, criticarmi in eterno e sbeffeggiarmi quando saro' gia' divenuto anti-materia... ma di certo... non oserete MAI dimenticarvi di me.... MAI...

A me, alle mie amanti, Dee della Schizophrenia e dell'Inconcepibile... ed ancora a me, ed alla mia incorruttibile sensibilita' di profano nudo e senza inibizione alcuna..."

MORENO ROMEO RUDEDICI


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