AnchePOESIA

TRE VOLTE S'INFIAMMO'...

Da FRUTTI ACERBI di Peppino D'Amico (16/8/2003)

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Lanciano, 6-7/2/70

Giovinetto ancor, il cuore s'infiammò
per una che mai mi ascoltò.
Poi, quando sembrava voler,
me la portarono via.
Un dramma in me vi fu,
ma non potevo arrendermi così.
L'ho cercata tante volte ancora,
ma insensibil non mi dicea parola.
Mi fuggiva come si fugge il male
e mai mi disse il perché.
Restavo solo e solo piangevo,
perché non mi diceva il vero.
Sapevo di soffrir per il suo inganno,
ma ugualmente la volevo per me.
Un giorno poi, tutto ciò finì,
ma a malincuore la lasciai andare.
Tempo molto non passò
e di nuovo il cuore s'infiammò.
Bella? Si! Ella era bella
e più bella ancor per me.
Ma quanto dolor vi fu per lei!
Trovai ancor una pietra per cuor
e, per lei anche, vi fu tanto amor.
Non molto diversa dalla prima fu,
anzi più fredda ed insensibile,
forse perché più grande era l'amor.
No, non me l'aspettavo questa volta,
ma anch'ella, muta, via se ne andò.
Mentre rivedevo, come in un sogno,
dei miei amori la fine,
da lontano arrivò il terzo cuor.
Era di maggio e sorrideva il sol.
Non ci credevo, ma questo fu il vero.
Anche il cielo sembraa felice per me
e ogni cosa sembrava farmi festa.
Sentivo che non sarei restato più solo
e piangevo di gioia pel ritrovato amor.
Comparve vicino a me come la stella,
a vespero, vicino alla luna.
Era bella più d'ogn'altra.
Ora ella è ancora con me
e mai me la porteranno via.
Non è Beatrice, né Angelica, né Laura;
lei esiste, vive ed è con me.
Non è nella fantasia d'un genio,
ma nel cuore di un semplice uomo,
in quel cuore che altre volte s'infiammò
e mai avea trovato gioia nell'amor.