Coppie furtive, appartate,
distese su nuvoli di foglie secche,
sulle sponde assopite celebrano
con giochi d'erba i saturnali dell'eros.
Oppure in abitacoli oscuri appannano
i vetri le loro labbra tremule. I polpastrelli
delle dita ora si cercano, carezzano il palmo
altrui, ricercando in un contatto una nuova
creazione d'Adamo. E l'ultimo respiro di Adone
ineffabile, ormai spettro del non detto, si aggira
attorno ai loro corpi madidi, causa un brivido di
smarrimento, sfiorandoli ignari. Poi riprendono
le loro effusioni, cullati dai loro sospiri giovanili. |
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