AnchePOESIA

AUSCHWITZ

Da FRUTTI ACERBI di Peppino D'Amico (16/8/2003)

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Lanciano, 3/3/70

Dove vedevi del filo spinato,
dove erano sentinelle tedesche,
tu vedevi sofferenza, vedevi la morte.
Un campo forse grande,
ma piccolo, troppo piccolo,
per contenere tanta gente
rotta dalle percosse, debole per la fame.
Gente senza speranza, che attendeva
del gas, per poi finire nella bocca
di un forno crematorio.
Ai gridi di dolore faceva eco
una risata sguaiata di un soldato.
Ad un grido di pietà,
si rispondeva col calcio del fucile,
che violento percuoteva la bocca,
quella bocca che continuava a gridare,
sebbene rotta e insanguinata.
In quel campo tutto era turpe:
figli strappati alle madri,
mogli strappate ai mariti,
famiglie intieramente distrutte.
E tutto ciò non era odio,
ma follia dell'umana superbia.