|
||
|
||
|
||
si schiude un fascio
di tenue luce dorata: appare un bambino orfano ed abbandonato
in procinto di tuffarsi in una piscina vuota, senz'acqua... ...vedo
la mia sagoma dall'alto mentre il mio spirito fluttua da una
parete all'altra della stanza, vuota anch'essa... io, silenziosissimo
pazzo oggi morente con 80 anni sulle spalle ed un velo nero di
malinconia sul viso ancora fresco dei solchi tracciati da giovanissime
lacrime, mentre il Sole appassisce ...e muore, annegando nei
miei occhi... e sottilissime linee di sangue in bilico scorrono
sulle mia labbra
dentro la mia gabbia osservo impotente,
mentre appoggiato alle gelide sbarre, lo Zoo sepolto da migliaia
di foglie cadenti da cipressi sbigottiti dal prematuro giungere
di un Autunno piu' secco, cinico ed inespressivo del solito,
solo sporadicamente scalfito da un vacuo intercedere di armonica
non propriamente accordata: essa esegue linee terribili
assai
simili ad una marcia della pace infaustamente falciata, sventrata
da cannoni e fucili sparati da forze dell'ordine come sempre
precipitose ed avidamente desiderose di uccidere, incuranti della
sensibilita' altrui
fiamme e sangue lungo i marciapiedi,
lacrimogeni e madri urlanti, tracce viola sulla pelle di centinaia
di giovani hippies manifestanti, ed il dannato spettacolo che
prosegue
tra pioggia di canti, persecuzioni e riflettori
sadicamente puntati sui protestanti mentre intonano "WHERE
DO I GO?
"
e
. ed io che continuo a rincorrermi
lungo i cunicoli di un'anima divelta e sconsacrata, cercando
uno sciocco riparo dietro un angolo di strada battuto da lebbrosi
e magnaccia dalla faccia distorta e sfigurata, occhi scavati
e privi di ogni logica emozione
E quel Sole, sempre piu' appassito e depresso, cerca di farsi largo, affannosamente, tra le lamiere di ricordi marciti lungo il lentissimo cammino a ritroso di un passato dubbioso e per nulla rincuorante, si i MIEI ricordi, simili a carcasse di macchine ammassate le une sulle altre, senza tenere conto di una seppur vaga cronologia degli eventi eventi senza tempo e valore, memorie di una persona che non e' mai esistita Lentamente appassisco, insieme al mio morente Sole, su di un letto umido ed appiccicaticcio, unto dai miei tribali e sgualciti pensieri, mentre la pelle brucia insieme alle mie speranze, ora ridotte a strisce di cenere spezzate dal vento e disperse lungo direzioni a me sconosciute. e progressivamente il tumulto della folla divenne sempre meno udibile qualcuno sopravvissuto decide di alzare il volume del proprio pianto ma e' un pianto che nessuno ascoltera' e commentera' pochi attimi ancora ed un siderale silenzio si insinuera', come lame di coltello inferte sulla pelle dei giovani massacrati e lasciati come immondizia lungo le correnti cittadine sudicie ed insanguinate, impassibile ed indifferente ad ogni emozione, cosi' come senza emozione sono rimasto io ed il mio viso scolpito nella piu' maledettamente angosciante impotenza Questo testo è depositato presso www.neteditor.it e quindi coperto da diritti d'autore. Esso non potrà essere riprodotto totalmente o parzialmente senza il consenso dell'autore stesso, il quale, peraltro, ha autorizzato la pubblicazione su NuovoGPR, in data indicata in testa ed a mezzo e-mail. |