Il (mirabilmente) folle, altamente lisergico Diario di Telemaco

IL SOLE APPASSITO

di Telemaco Pepe (15/2/2004)

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…si schiude un fascio di tenue luce dorata: appare un bambino orfano ed abbandonato in procinto di tuffarsi in una piscina vuota, senz'acqua... ...vedo la mia sagoma dall'alto mentre il mio spirito fluttua da una parete all'altra della stanza, vuota anch'essa... io, silenziosissimo pazzo oggi morente con 80 anni sulle spalle ed un velo nero di malinconia sul viso ancora fresco dei solchi tracciati da giovanissime lacrime, mentre il Sole appassisce ...e muore, annegando nei miei occhi... e sottilissime linee di sangue in bilico scorrono sulle mia labbra… dentro la mia gabbia osservo impotente, mentre appoggiato alle gelide sbarre, lo Zoo sepolto da migliaia di foglie cadenti da cipressi sbigottiti dal prematuro giungere di un Autunno piu' secco, cinico ed inespressivo del solito, solo sporadicamente scalfito da un vacuo intercedere di armonica non propriamente accordata: essa esegue linee terribili…assai simili ad una marcia della pace infaustamente falciata, sventrata da cannoni e fucili sparati da forze dell'ordine come sempre precipitose ed avidamente desiderose di uccidere, incuranti della sensibilita' altrui… fiamme e sangue lungo i marciapiedi, lacrimogeni e madri urlanti, tracce viola sulla pelle di centinaia di giovani hippies manifestanti, ed il dannato spettacolo che prosegue… tra pioggia di canti, persecuzioni e riflettori sadicamente puntati sui protestanti mentre intonano "WHERE DO I GO?…"… e …. ed io che continuo a rincorrermi lungo i cunicoli di un'anima divelta e sconsacrata, cercando uno sciocco riparo dietro un angolo di strada battuto da lebbrosi e magnaccia dalla faccia distorta e sfigurata, occhi scavati e privi di ogni logica emozione…
E quel Sole, sempre piu' appassito e depresso, cerca di farsi largo, affannosamente, tra le lamiere di ricordi marciti lungo il lentissimo cammino a ritroso di un passato dubbioso e per nulla rincuorante, si… i MIEI ricordi, simili a carcasse di macchine ammassate le une sulle altre, senza tenere conto di una seppur vaga cronologia degli eventi… eventi senza tempo e valore, memorie di una persona che non e' mai esistita… Lentamente appassisco, insieme al mio morente Sole, su di un letto umido ed appiccicaticcio, unto dai miei tribali e sgualciti pensieri, mentre la pelle brucia insieme alle mie speranze, ora ridotte a strisce di cenere spezzate dal vento e disperse lungo direzioni a me sconosciute.
…e progressivamente il tumulto della folla divenne sempre meno udibile… …qualcuno sopravvissuto decide di alzare il volume del proprio pianto…ma e' un pianto che nessuno ascoltera' e commentera'… pochi attimi ancora ed un siderale silenzio si insinuera', come lame di coltello inferte sulla pelle dei giovani massacrati e lasciati come immondizia lungo le correnti cittadine sudicie ed insanguinate, impassibile ed indifferente ad ogni emozione, cosi' come senza emozione sono rimasto io ed il mio viso scolpito nella piu' maledettamente angosciante impotenza…

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