Cultura - Riflessioni

ESISTERE E' UN PLAGIO

di Matteo (10/6/2003)

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I nostri dolori non hanno assolutamente senso.
Siamo convinti dell' "unicità" delle nostre sofferenze, dei nostri goffi "pensieri", delle nostre
squallide ansie.
Convinti liricamente che l'attributo della individualità le renda degne di essere affrontate, e renda noi dei titani. In realtà, come afferma E. Cioran, "esistere è un plagio". Plagiamo continuamente sentimenti ed azioni già ripetutamente vissuti da uomini prima di noi, sperando di conferire al reale qualcosa di nostro. Davvero, siamo in un universo senza nuvole, accecati dal sole della noia e vomitiamo continuamente le nostre banalità. Avete provato ad immaginare un mondo spogliato di tutte le superficialità,in ogni campo? Resterebbe il deserto più assoluto. La religione non avrebbe Dei ed il futuro nessun protagonista. Novelli Sisifo, spingiamo il nostro masso verso la cima della montagna e, una volta precipitato, torniamo a spingere. Cosa pensiamo al momento della discesa, prima di una nuova fatica inutile? E' la domanda che dovremmo porci ogni mattina... e probabilmente le strade si spopolerebbero.. e vorremmo tutti impazzire.
L'unico antidoto alla noia è la pazzia, una pazzia ebbra di vita, di gioco. Quando l'avremo raggiunta, avremo stracciato l'ultima maschera che avvolge la nostra anima.