Durante il sonno, un sogno
mi soffoca il respiro, mentre la notte scivola via affannosa,
violentata da un vento umido ed aspro, le finestre tremano, e
soffi di scirocco taglienti
e invadenti strizzano le persiane, facendole "sanguinare"
lasciando striature di grida
e dolore. All'interno del sogno, scorre lenta e maestosa, una
insolita cerimonia, io ne
sono l'ignaro festeggiato; piango, sono impossibilmente commosso,
le lacrime soppri-
mono una voce insicura, disconnessa, vibrante: parole incomprensibili,
folla che ondeggia
decretando una struggente standing ovation, perdo totalmente
il controllo delle mie
emozioni, il pianto sale, diviene possente, irrefrenabile, ho
smarrito ogni contatto con
la realta', e sto vivendo, con rara passione e fatale disincanto,
un sogno dentro un altro
sogno. ...le immagini si dissolvono a poco a poco, e divengono
sempre piu' sfuocate....
non rimane ora che una fioca luce di candela morente, la cera
cola e gli sguardi si
fanno scuri, imbarazzati, turbati, confusi, seviziati. Al mio
risveglio apro i fradici occhi,
e vengo frustato dai raggi di sole, e' il mattino di una ordinaria
domenica d'estate,
Luglio inoltrato... Ho perso me stesso per l'ennesima volta,
e dovro' trascorrere
questo giorno di tribolante passione onde ritornare nel mio corpo
e non abbandonarlo
piu'. Alzo la testa, avverto sintomi di nausea persistente, poi
volgo lo sguardo sul mio
cuscino: due chiazze rossastre di sangue mi appaiono come lame
di coltello inflitte
sul bianco piu' angelico che si possa immaginare... il mio naso
si contrae, esce sangue
e non capisco il perche'... Ritagli di adolescenza passata si
mischiano al rosso intenso
delle gocce di sangue che, ad una ad una, si stagliano sulle
lenzuola blu-porpora del
mio letto-alveo, altro non sono che un fiume prosciugato dalla
siccita'-assassina
di questa mattina d'Estate assurda e rovente, straziante e decadente.
Scendo giu' in Bleecker Street, ancora sotto i sintomi di un
caleidoscopico malessere
che sembra seguirmi come un ombra spedita dall'Inferno... Mi
imbatto in uno
scalcinato poeta, oramai sessantenne, di nome Scarborough: non
sembra chiedere
carita', ma solo un pizzico di comprensione, prima di lasciar
deliberatamente, con
dolcissimo, svenevole senso poetico, fluire la sua vita lungo
il corso di un fiume
chiamato "incauta follia"... un treno diretto a folle
velocita' verso un ponte che
non c'e' e che mai e' esistito... Accenna alla chitarra qualche
antica melodia celtica, ed io sono
l'unico spettatore di questa singolare esibizione... i suoi canti
si rivolgono alla dispera-
zione, ed invocano un prossimo, fatale smarrimento, uomini che
hanno smesso di
credere, uomini che non sanno piu' piangere, uomini... uomini
torturati dalla solitudine
"scolati" da una bottiglia, strozzati da chili di fumo
ingoiati... fegato e polmoni stuprati
da eccessi che si susseguono all'infinito... la ritualita' feticista
non conosce fasi
di arresto....... Egli infine canta di suo fratello, creatura
ingenua ed uccisa dalla sua
stessa bonta'.... mori' nel corso di circostanze assurde... Aveva
solamente 23 anni, il giorno
in cui scomparve... giace ora in una tomba spoglia, senza fiori,
dimenticata e sepolta
dal cinico oblio del tempo, nessuna lacrima versata su quei cocci
di lapide rimanenti...
nessuna madre e nessun fratello che possa dedicargli, su, attraverso
il cielo, un pensiero di
immortale affetto ed incolmabile malinconia...
E mentre il Sole accentua una bastarda, tellurica cefalea, mi
accingo a ritornare,
quasi senza piu' respiro, tra le mie inespressive, spettrali
mura di stanza sepolta nel
buio a me piu' congeniale... ...prima di abbandonare la vista
dei miei occhi, ancora umidi
di quel pianto, alle visioni di follia dipinte su quelle bianche,
spoglie pareti...
E, tra il silenzio piu' assoluto ed inconvertibile, ricominciano
a scendere, con disin-
volto calore, le prime lacrime, mentre nuove gocce di sangue
si posano sull'angelico cuscino...
A te, fratello scomparso e dissolto nel tempo e nello spazio
di questo cielo senza
ricordi, e senza pensieri... Questo testo è depositato presso www.neteditor.it e quindi coperto da diritti
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