Lanciano,
7/1/71
Dall'orizzonte guarda
il marinaro
laggiù, dove risplende il grande faro,
che nella notte,
simile a cometa,
gli addita con il suo lume la dolce meta.
A lume di lampara dolcemente,
con un qualche grossa cosa in mente,
scivola lentamente verso casa,
dove l'aspetta ansiosa la sua sposa.
Giunto, attorno a lui, in coro, i piccolini
pigolano, tanti implumi uccellini,
con movimenti strani della testa,
felici gli fanno grandissima festa.
La notte pensa ad un nuovo domani,
e, triste, li vede ancora lontani.
Tra il rumor di onde li sente piangere,
come stelle, in ciel, li vede ridere
e, pensoso, ei è là, cullato dall'onda,
povero pescator, che di guai abbonda.
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