Quadri, 27/5/68
Cip! Cip! Cip!
Dolce gorgheggio di uccelli.
Tic! Tic! Tic! ...
Leggero cadere della pioggia.
Nel silenzio odo una voce di vecchia,
parole di sfogo ella dice.
Poi, poco lontano, un uscio si apre
e compari tu, la mia bella fanciulla.
Lievemente muovi il tuo capo,
per cercare forse qualcuno.
Io malinconico in silenzio ti guardo,
ti vedo sparire e scrivo di te.
Sono solo, ma ti sono vicino,
perché il cuore freme per te.
Non chiedi nulla tu, ma vuoi tanto
ed io ti do, fin quando ti possa saziare.
Che cosa ancora devo fare?
Che cosa ancora ti posso dare?
Non so. Tu però puoi darmi
Ciò che ora non vuoi. |